Il tonfo dei mercati è colpa della Fed? Se lo chiedono gli analisti, i quali suggeriscono cosa dovrebbe fare adesso la Federal Reserve per calmare le acque agitate di Wall Street.
Anche se i mercati sono in ripresa, gli investitori restano scossi da una storica svendita globale durata tre giorni, innescata dalla concomitanza di dati deboli negli Stati Uniti e da un inaspettato aumento dei tassi in Giappone.
Dinanzi alla disfatta del 5 agosto, quando un’improvvisa incertezza finanziaria ed economica globali ha travolto gli asset di rischio, la Fed è salita sul banco degli imputati. Lunedì, gli indici azionari statunitensi sono crollati, con il Dow Jones in calo di oltre 1.000 punti e il Nasdaq Composite in caduta di oltre il 3%. Sui mercati globali, il Nikkei 225 giapponese è sceso del 12,4% nel suo più grande calo giornaliero dal crollo del Lunedì Nero del 1987, mentre anche i mercati europei sono scesi.
La svendita ha spinto alcuni investitori a mettere in pratica le strategie di recessione, investendo in azioni difensive, con dividendi e titoli di Stato, vendendo al contempo azioni in forte crescita legate all’intelligenza artificiale.
La Federal Reserve, che ha mantenuto i tassi a un livello elevato anche nella riunione di luglio, è stata additata di aver innescato la paura di una recessione ritardando il taglio al costo del denaro. Qualcuno ha anche invocato un taglio tassi di emergenza, prima di settembre. Cosa farà davvero la Fed? Ne discutono gli esperti.
La Fed salverà Wall Street? Cosa può fare la banca centrale adesso
I riflettori si sono accesi sulla Federal Reserve in questo inizio settimana piuttosto agitato nelle Borse mondiali.
David Kelly, responsabile della strategia globale di JPMorgan Asset Management, in un’intervista rilasciata a Business Insider durante la crisi di lunedì ha dichiarato che la Fed dovrebbe trasmettere un messaggio forte ai mercati, dicendo che la situazione è sotto controllo.
“Penso che ciò che dovrebbero dire è che ci aspettavamo che l’economia rallentasse. È quello che stiamo vedendo qui. Siamo pronti a tagliare i tassi quando opportuno, ma non pensiamo che ci sia una situazione molto urgente qui”, ha detto Kelly.
Alcuni commentatori hanno chiesto tagli di emergenza dei tassi dopo la massiccia svendita. Tuttavia, Kelly ha affermato che una mossa del genere non sarebbe costruttiva, perché tagliare i tassi così rapidamente riduce il reddito da interessi. Questo farebbe perdere agli investitori gli attuali alti rendimenti sui 6.000 miliardi di dollari depositati nei fondi del mercato monetario.
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Non solo, un taglio brusco dei tassi potrebbe potenzialmente instillare maggiore paura tra gli investitori nei confronti dell’economia.
Uno dei grandi problemi è che la Fed non avrebbe mai dovuto mantenere i tassi così alti per tutto questo tempo secondo l’esperto.
Aspettando troppo, la banca centrale Usa ha permesso al mercato del lavoro di indebolirsi, il che ha in parte causato il panico che ha innescato il crollo del mercato durato diversi giorni.
Ma anche un taglio dei tassi nell’ultima riunione politica non sarebbe stato una soluzione rapida in grado di impedire l’impennata della volatilità; inoltre, i tagli dei tassi, come gli aumenti, hanno un effetto ritardato sull’economia.
Kelly ritiene che molto probabilmente l’economia continuerà a rallentare e che una recessione sia possibile, così come una correzione più decisa del mercato azionario.
Anche secondo Claudia Sahm, economista capo di New Century Advisors, la Federal Reserve statunitense non ha bisogno di tagliare i tassi d’interesse d’emergenza.
L’analista ha sottolineato che però ci sono buone ragioni per un taglio di 50 punti base, aggiungendo che la Fed deve “rinunciare” alla sua politica monetaria restrittiva.
La recessione arriverà? Sahm ha detto di no, anche se ha aggiunto che non c’è “nessuna garanzia” su dove andrà l’economia in seguito. Se dovesse verificarsi un ulteriore indebolimento, potrebbe essere spinta in recessione.
“Dobbiamo vedere il mercato del lavoro stabilizzarsi. Dobbiamo vedere la crescita stabilizzarsi. L’indebolimento è un vero problema, in particolare se ciò che luglio ci ha mostrato regge, ovvero se quel ritmo peggiora”.
In sintesi, si attende il taglio tassi Fed di settembre. Senza nessuna garanzia che i tumulti siano passati.
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