Le revisioni sugli utili dell’S&P 500 toccano livelli simili al crollo del 2020, nonostante dati trimestrali solidi. Crescono i timori su dazi e debito in un contesto di alti tassi d’interesse.
Il peggio è davvero alle spalle? A guardare l’andamento recente dell’S&P 500 verrebbe da dire di sì. I prezzi delle azioni sono in netta ripresa, alcuni settori volano, e persino i risultati societari del primo trimestre 2025 stanno sorprendendo in positivo.
Eppure, sotto la superficie di questa ripartenza, qualcosa non torna.
Gli analisti stanno tagliando le stime sugli utili futuri con una violenza che non si vedeva dai tempi del COVID-19. La quota di aziende dell’S&P 500 con revisioni al ribasso degli utili a 12 mesi ha toccato livelli inferiori persino a quelli del 2022, quando lo spettro della recessione era ben presente a causa dei tassi in forte salita, e si avvicina pericolosamente ai minimi del 2020, quando l’economia mondiale era praticamente chiusa. [...]
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