È sicuro comprare olio extravergine di oliva non 100% italiano?

Simone Micocci

8 Ottobre 2024 - 13:05

Olio extravergine italiano o miscela oli di oliva originari dell’Unione Europea? La sicurezza del prodotto è la stessa, qualità e prezzo, invece, presentano delle leggere differenze.

È sicuro comprare olio extravergine di oliva non 100% italiano?

L’olio extravergine d’oliva è uno dei prodotti che più ha pagato le conseguenze dell’inflazione, tanto che siamo passati da un prezzo medio tra i 4 e i 6 euro al litro nel 2020 a una media che si avvicina ai 10 euro.

Basta andare al supermercato per rendersi conto di quanto sia aumentato l’olio extravergine d’oliva, specialmente quando realizzato al 100% con olive provenienti da culture italiane.

Se si vogliono risparmiare 1 o 2 euro per un litro d’olio bisogna infatti orientarsi su una miscela di oli di oliva originari dell’Unione Europea, sui quali però sembra esserci ancora un certo scetticismo da parte dei consumatori convinti del fatto che quello italiano sia ancora il miglior olio extravergine d’oliva al mondo e temono che non sia sicuro andare su altri prodotti.

Una convinzione che, come vedremo di seguito, poggia su basi solide ma non per questo bisogna demonizzare l’olio realizzato con olive Ue, in quanto anche qui la qualità è molto elevata, persino superiore alla nostra in alcune filiere.

Come vedremo di seguito, quindi, è più una scelta personale: conviene acquistare olio extravergine d’oliva proveniente da olive dell’Ue laddove si preferisca una leggero risparmio senza però intaccare sulla qualità del prodotto, fermo restando comunque che l’Italia resta ancora un’eccellenza nel campo.

Attenzione all’etichetta

Sull’etichetta dell’olio extravergine d’oliva è obbligatorio indicarne l’origine. Nel dettaglio, va obbligatoriamente apposto un riferimento allo Stato membro, all’Unione Europea o al Paese terzo, in cui risulta siano state raccolte le olive, nonché in cui è situato il frantoio. Quando il Paese non è espressamente indicato è perché appunto il prodotto è realizzato con miscele di oli di oliva originari di più di uno Stato membro.

Per quanto quindi la generalità dei prodotti venduti in Italia provengano da frantoi italiani, non è detto che siano state utilizzate solo olive italiane. Lo svantaggio è che non si sa con certezza qual è la percentuale e la provenienza, ma poco importa dal momento che l’Unione Europea fissa delle regole uguali per tutti gli Stati membri per quanto riguarda la commercializzazione dell’olio di oliva (Regolamento 2022/2104).

Con questa normativa, con la quale vengono previsti criteri uguali per tutti per definire la qualità dell’olio, nonché la sua sicurezza, il mercato viene reso più omogeneo. Questo significa che, almeno secondo i parametri minimi fissati dall’Ue, non c’è differenza tra la qualità di un olio extravergine con miscela di oli provenienti da più Paesi rispetto a quello realizzato al 100% con olive italiane.

Chi sono i maggiori produttori di olive in Europa?

Fermo restando che dall’etichetta non è possibile scoprire in che percentuale sono state utilizzati oli di altri Paesi, e di quali si tratta nel caso in cui sia presente la più generica dicitura che rimanda all’Unione Europea, è comunque interessante vedere quali sono le filiere più produttive.

Nel dettaglio, oggi l’Ue produce circa il 67% dell’olio di oliva mondiale. I maggiori produttori sono Spagna e Italia, appena dietro Grecia e Portogallo. Una produzione molto inferiore è quella di Paesi come Cipro, Francia e Croazia.

Come detto sopra, però, la provenienza dell’olio non incide sulla salubrità e la qualità del prodotto, in quanto ogni Paese Ue è obbligato a eseguire annualmente un numero minimo di controlli, proporzionato al volume di olio d’oliva commercializzato, per garantire che le norme di commercializzazione vengano rispettate. Questi controlli verificano che etichettatura e imballaggio siano conformi alle leggi vigenti e che la categoria dell’olio corrisponda a quella dichiarata.

L’Italia è il miglior produttore di olio di oliva in Europa

L’Italia è al secondo posto nel mondo per la produzione di olio d’oliva, dietro alla Spagna, che domina per quantità. Tuttavia, come emerge dai dati di Compare the Market AU, l’Italia è al primo posto per la qualità del prodotto, ottenendo un punteggio di 115, facendo meglio delle Spagna che invece si posiziona al terzo posto (dietro la Turchia).

Questo però non significa che a priori ogni olio realizzato al 100% da oli italiani sia migliore di uno spagnolo: molto infatti dipende dalla filiera, dalle tecniche utilizzate per la coltivazione e la raccolta, come pure dall’anno di realizzazione (ad esempio da quanto ha piovuto in quella stagione).

L’Italia resta comunque un’eccellenza mondiale nella produzione di olio di oliva, per quanto comunque in media la differenza di qualità con altri prodotti provenienti dai Paesi sopra menzionati, come pure più generalmente da miscele dell’Unione Europea, non sia così marcata.

Quale olio conviene comprare?

Se volete l’eccellenza, quindi, è ancora l’olio prodotto al 100% con olive italiane che dovete acquistare, per quanto comunque quello extravergine Ue rappresenti un ottimo compromesso per risparmiare qualche euro senza però dover rinunciare a un prodotto di qualità.

Una scelta quindi che è tutta personale: quel che ci preme sottolineare è che appunto andare su un prodotto che non è 100% italiano non incide particolarmente sul palato, e soprattutto è un prodotto pari modo sicuro da consumare rispetto a quello nostrano.

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