Il giro d’affari degli eSports convince Fernando Alonso che diventa il nuovo socio della piattaforma Motorsport Games.
Il giro d’affari degli eSports convince Fernando Alonso. Dopo aver concluso la sua esperienza in Formula Uno, il pilota è diventato a tutti gli effetti il nuovo socio della piattaforma Motorsport Games.
La scelta di investire in Motosport Games e negli eSports permette all’ex pilota di Ferrari e McLaren di rimanere attivo nel mondo dello sport e più precisamente in quello dei motori.
Ad annunciare l’investimento è lo stesso Fernando Alonso che dichiara:
“Ormai gli eSports sono una realtà sempre più affermata. Ho deciso di mettermi in gioco per dare un contributo attivo allo sviluppo e alla diffusione di questa disciplina. Gli eSports sono un mezzo in più per avvicinare i fan alle competizioni”.
Il giro d’affari degli eSports: giocare è un lavoro
Negli Stati Uniti ormai chi gioca agli eSport non lo trova soltanto un passatempo, ma un vero e proprio lavoro, visto il giro d’affari economico che ruota intorno al mercato e ai tornei.
Questi infatti soprattutto negli Usa e in Asia hanno generato nel 2016 un giro d’affari di 463 milioni di dollari, nel 2018 quasi 700 milioni di dollari e la previsione per il 2020 è di 1,5 miliardi di dollari.
L’americano Peter «ppd» Dager grazie ai tornei, ha vinto premi di oltre 2,6 milioni di dollari. Dopo aver abbandonato l’attività da giocatore, il 27enne adesso ricopre un ruolo dirigenziale in una squadra di eSports.
eSports e il sogno Olimpiadi
La scommessa di Fernando Alonso potrebbe avere grande successo qualora gli eSports diventassero discipline olimpiche. Un’ipotesi molto plausibile, visto che il CIO (Comitato Olimpico internazionale) nel 2018 ha aperto le porte delle Olimpiadi agli eSports.
Non si sa in quali Olimpiadi verranno introdotti come discipline. L’ipotesi più accreditata è per i Giochi di Parigi del 2024, ma non si perde la speranza di vederli anche a quelli di Tokyo 2020, visto che il Giappone è la patria dei videogiochi.
Come sottolineato dal presidente del CIO Thomas Bach, non saranno considerati i giochi che promuovono violenza e discriminazioni, perché i cosiddetti killer games contraddicono i valori delle Olimpiadi e quindi non possono essere accettati.
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