Abbiamo incontrato il professore Michele Geraci, per approfondire le conseguenze del conflitto in Medio Oriente e della crisi di leadership dell’Italia nella politica estera ed economica.
La distruzione della ricchezza italiana e le sue cause
L’Occidente affronta attualmente una profonda crisi, evidenziata da due fattori principali: la mancanza di competenze adeguate da parte dei membri del governo per affrontare la complessità dei problemi e la presunzione di possedere tali competenze. Questo scenario si riflette chiaramente nelle decisioni politiche adottate, mettendo a rischio gli interessi dei cittadini e delle aziende, presumibilmente italiani.
Una delle principali sfide è la carenza di competenze compatibili con la complessità dei problemi che il governo deve affrontare. Questo deficit si traduce in decisioni politiche spesso discutibili, che possono avere un impatto significativo sulla società e sull’economia. La presunzione di possedere competenze adeguate può portare a scelte avventate e dannose.
Un esempio evidente di questa dinamica si manifesta nella gestione della questione legata alla Via della Seta. Con la consapevolezza ormai consolidata che un’uscita sarebbe dannosa per l’Italia, la scelta di rinnovare il memorandum è apparsa come un dovere del governo. Tuttavia, è importante notare che tale decisione è stata influenzata anche da considerazioni politiche, come dimostrato dalle dichiarazioni di alcuni leader.
La questione della presunta interferenza degli Stati Uniti nella gestione interna dell’Italia è stata sollevata, evidenziando una potenziale mancanza di autonomia nelle decisioni politiche. Questo solleva domande sulla sovranità nazionale e sulla capacità del governo di agire indipendentemente per il bene del paese.
Un ulteriore elemento critico è rappresentato dalla cessione di importanti asset strategici, come la TIM, a un’azienda straniera, il fondo di private equity KKR. Questa mossa, perpetrata da un governo che si definisce di “destra”, solleva dubbi sulla coerenza tra la retorica politica e le azioni concrete. La vendita di asset strategici a investitori esteri solleva interrogativi sulla sicurezza nazionale e sull’indipendenza economica dell’Italia.
Le misure mirate alla distruzione del tessuto industriale italiano rappresentano un’altra sfida critica. La gestione amatoriale delle tasse sulle banche e la totale incompetenza in vari settori indicano la necessità di un approccio più competente e oculato nella gestione degli affari pubblici.
Michele Geraci
Laureato in Ingegneria elettronica all’università di Palermo, ha conseguito un master in Business administration al MIT di Boston. Banchiere di investimento nelle principali piazze finanziarie, esperto di economia cinese, dal 2008 al 2018 ha vissuto in Cina, dove ha insegnato finanza presso le università di Shanghai, dello Zhejiang e di Nottingham, a Ningbo. È stato direttore del Global Policy Institute China ed ha partecipato ad alcune iniziative della Lega. Dal 2018 al 2019 è stato Sottosegretario di Stato allo Sviluppo economico del governo Conte.
L’intervista
Abbiamo incontrato il professore Michele Geraci, per approfondire le conseguenze del conflitto in Medio Oriente e della crisi di leadership dell’Italia nella politica estera ed economica.
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