Il dollaro continua a perdere terreno nei confronti delle principali valute tanto che nei giorni scorsi si è attestato ai minimi da 3 anni rispetto all’euro.
Nei giorni scorsi il dollaro è sceso al livello più basso degli ultimi 3 anni. Colpa di una guerra commerciale e delle parole di Donald Trump che ha criticato il presidente ella Federal Reserve Powell. Parole che hanno minato ulteriormente la fiducia degli investitori nell’economia statunitense.
In un clima di incertezza sulle prospettive economiche degli Stati Uniti, il dollaro ha toccato il minimo storico da 3 anni a questa parte rispetto all’euro, scendendo a 88 centesimi per la prima volta dall’inizio della guerra in Ucraina. Un euro oggi vale quindi 1,14 dollari.
Donald Trump ha criticato duramente il presidente della Federal Reserve Јеrоmе Роwеll реr іl ѕuо rіfіutо dі tаglіаrе і tаѕѕі dі іntеrеѕѕе. Questa reazione è arrivata dopo che la Banca Centrale Europea ha deciso di ridurre il suo tasso d’interesse di riferimento e dopo che, la scorsa settimana, Jerome Powell ha discusso delle possibili ripercussioni economiche della politica tariffaria promossa da Trump.
«Ѕе vоlеѕѕі rіmuоvеrlо, lо fаrеі mоltо іn frеttа, сrеdеtеmі. Nоn ѕоnо соntеntо dі luі», ha detto Trump senza mezzi termini giovedì scorso ai giornalisti presenti nello studio ovale. Lunedì Trump ha proseguito con i suoi attacchi contro Powell, definendolo un «grande perdente» in un post sui social media e intensificando la pressione sul capo della banca centrale affinché procedesse con un taglio dei tassi di interesse.
La pressione esercitata da Trump arriva dopo che, la scorsa settimana, Jerome Powell ha dichiarato che la banca centrale può permettersi di adottare un approccio paziente nell’orientare la propria politica monetaria e che i tassi di interesse non dovrebbero essere abbassati finché non sarà più chiaro se i piani tariffari degli Stati Uniti provocheranno un aumento permanente dell’inflazione.
Secondo gli analisti, gli attacchi alla Federal Reserve sollevano serie preoccupazioni riguardo all’indipendenza della politica monetaria americana.
Venerdì, il direttore del National Economic Council, Kevin Hassett, ha dichiarato ai giornalisti che l’amministrazione Trump «continuerà a valutare» la possibilità di rimuovere Jerome Powell dal suo incarico. Hassett ha spiegato che prima di prendere una decisione sarà necessaria una «nuova analisi legale», discostandosi così dalle sue precedenti dichiarazioni che sottolineavano l’indipendenza della Federal Reserve.
Sebbene molti esperti ritengano che il presidente non abbia effettivamente l’autorità per rimuovere il capo della banca centrale per motivi di divergenza politica, Trump ha chiaramente dimostrato di essere disposto a sfidare le norme consolidate, con tutte le conseguenze che ciò potrebbe comportare.
Per Goldman Sachs il dollaro perderà ancora valore
Secondo Goldman Sachs, il dollaro statunitense, già indebolito dall’incertezza sui dazi e dai timori di recessione, è destinato a subire un ulteriore declino. Ad aprile, il dollaro ha perso oltre il 4,5%, il peggior calo mensile dal 2022, e da inizio anno è sceso dell’8% rispetto a un paniere di valute principali. Si prevede che la svalutazione possa continuare.
Un dollaro più debole potrebbe ridurre il deficit commerciale americano, ma l’attuale contesto economico potrebbe amplificare i rischi. Goldman Sachs sottolinea che, nonostante la debolezza attesa, il dollaro manterrà il suo status di principale valuta di riserva globale, salvo shock estremi.
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