Una Russia rafforzata dal missile ipersonico può colpire ovunque in Europa e creare il caos: questa la riflessione di Mazzoni sullo scenario della guerra in Ucraina.
“Con il lancio di questo missile che è stato sviluppato a partire dall’anno scorso cambia tutto. Perché questo missile, innanzitutto, è un missile che la Nato non può intercettare”: questa la riflessione del giornalista Mazzoni in una sua recente riflessione per Money.it.
Il riferimento è al missile Oreshnik, di cui Mosca ha già una discreta scorta e dice di aver messo in produzione sistematica secondo Mazzoni. “Ne possono produrre in grande quantità e possono colpire e distruggere in modo definitivo qualsiasi postazione della NATO in qualsiasi luogo dell’Europa senza creare danni all’ambito circostante, perché non è un’esplosione nucleare, e senza che la NATO possa farci nulla, perché nessuna batteria di missili contraeri o sistema contraereo della NATO può fermarlo.”
Si tratta dunque di un’evoluzione drammatica e allarmante della guerra in Ucraina, che chiama in causa direttamente e con una certa urgenza proprio l’Europa e la sua capacità di difendersi. I nodi da sciogliere in questo senso sono molti.
Secondo Mazzoni, infatti, la NATO prevede tramite l’articolo 5 che le varie nazioni intervengano a difesa delle altre, però non è automatico, ossia la nazione deve poi decidere di dare corso all’intervento.
In più, nel caso in cui la nazione della NATO che ha aggredito l’avversario, quindi mettiamo, non so, la Francia invade l’Ucraina e invade la Russia e Mosca quindi bombarda la Francia, non vale più l’articolo 5, perché l’articolo 5 della NATO è un articolo difensivo, voglia dire se i russi invadono la Francia allora gli altri dovrebbero essere tenuti a dar manforte alla Francia.
Ma se è la Francia che invade l’Ucraina e poi invade la Russia l’articolo 5 non vale più. Quindi laddove la NATO finora ha cercato di vedere il “bluff dei russi” e non l’ha visto, adesso potrebbero essere i russi che vedono il “bluff della NATO” e io non credo che ci sarebbe una folla di truppe europee pronte ad andare in soccorso della Francia qualora mandasse i suoi soldati in Ucraina e magari in Russia, anche perché dal punto di vista russo l’Ucraina in cui ora stanno combattendo, quelle quattro regioni fanno già parte della Russia.
Insomma, in un contesto di guerra e di armi nuove e avanzate in mano a Putin, tutto è più imprevedibile e pericoloso per l’Europa secondo Mazzoni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA