Economia condivisa, un nuovo modello finanziario sempre più diffuso. Ma di cosa si tratta? Ecco su cosa si basa la sharing economy e quali vantaggi porta alle aziende.
Si parla molto ultimamente dell’economia condivisa o sharing economy, un modello di business nel quale si condividono risorse tra persone diverse, sotto forma di servizi di vario tipo.
Per capire meglio di cosa stiamo parlando si possono fare due esempi di società nate in questo modo, che hanno acquisito una notevole notorietà a livello mondiale: Uber e Airbnb.
Ma come funziona la sharing economy, la tanto chiacchierata economia condivisa? Su cosa si basa e come sta cambiando?
Sharing economy: la ricerca di Mastercard
L’economia condivisa ha dimostrato di essere talmente dinamica che un recente studio di Mastercard ha sottolineato come questo modello di business stia impattando sull’intero sistema economico, cambiandone le prospettive future.
Secondo questa ricerca, infatti, la sharing economy sta sperimentando uno straordinario livello di crescita, trasformando la maniera in cui la gente comune vive quotidianamente l’economia.
Sostanzialmente, il vantaggio di questo modello è la dinamicità: comprendere sfide e opportunità di un determinato bacino di utenza significa anche offrire soluzioni tangibili, sviluppando in modi differenti questo modello di economia in rapidissima crescita.
Ma perché la sharing economy ha avuto tanto successo?
Caratteristiche e vantaggi
I cambiamenti che la sharing economy sta sperimentando sono senza dubbio dettati anche e soprattutto da alcuni punti di forza che hanno permesso ai modelli di economia condivisa di arrivare a crescere fino a questo punto. Vediamo quali sono:
1) Rapporti di fiducia e trasparenza con il cliente
Secondo l’indagine di Mastercard, la fiducia dei consumatori continua a essere il motore principale dell’economia condivisa. Questa fiducia cresce man mano che i consumatori si sentono più a loro agio con l’ampia gamma di prodotti e servizi gestiti nel modello di sharing economy.
La fiducia dei clienti però, si può realmente guadagnare solo migliorando i mezzi a disposizione dell’azienda, cambiando l’approccio normativo e migliorando la competitività tra aziende dello stesso settore.
Nel momento in cui la società civile (come già sta facendo) si adatterà a questi nuovi modelli economici, l’ambito legislativo e quello economico dovrebbero unire le loro forze e passare da una posizione reattiva a una proattiva, proteggendo meglio consumatori, fornitori e piattaforme.
L’obiettivo è ottenere non solo un meccanismo sociale di sicurezza ma anche dare valore aggiunto a coloro che vi partecipano.
2) Il feedback degli utenti
L’esperienza dei consumatori è vitale per la crescita e lo sviluppo dell’economia condivisa: gli imprenditori di queste società dovrebbero puntare proprio su questo aspetto per poter coinvolgere maggiormente i clienti. Aprire le porte della propria azienda a critiche costruttive e feedback aiuta il brand a mantenere una certa autorevolezza.
Per ottenere ciò, le piattaforme dovrebbero proporre transazioni per i pagamenti che siano sicure e libere da complicazioni. Senza dimenticare, però, l’importanza del riscontro dei dati personali per permettere al consumatore un maggiore controllo.
Insomma, il progresso tecnologico deve andare di pari passo con il fattore umano.
3) Trarre vantaggio dalle innovazioni della tecnologia
Man mano che la tecnologia progredisce, stare al passo con i tempi è conveniente sia per i consumatori che per le aziende. Facilitare l’uso di questi strumenti tecnologici favorisce anche una riduzione in termini di costi.
Esempi di ciò possono essere la tecnologia blockchain, l’internet delle cose o l’intelligenza artificiale. Dare impulso alla connessione fra più soggetti incrementa le opportunità di condivisione ed è indubbiamente uno dei motori per espandere il proprio bacino di utenza.
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