Guerra Russia-Ucraina: le conseguenze dell’embargo del 2014 sull’Italia emergono dall’ultima analisi Coldiretti
La guerra tra Russia e Ucraina ha avuto importanti conseguenze economiche sull’Italia.
A rivelarlo l’ultima analisi Coldiretti, pubblicata proprio nel momento in cui lo scontro tra le parti è tornato sulle prime pagine dei giornali nazionali e internazionali.
Secondo quanto emerso dall’indagine, l’Italia ha perso 1 miliardo di export dopo l’embargo russo deciso nel 2014, anno in cui il conflitto è iniziato ed ha determinato da parte europea l’imposizione di sanzioni contro il Cremlino.
Economia Italia: le conseguenze dirette della guerra
La guerra del Donbass è iniziata ufficialmente quattro anni fa, nella primavera del 2014. Dopo l’annessione della Crimea, l’Unione europea ha fatto la sua parte scegliendo di imporre un primo round di sanzioni contro la Russia.
Durante i mesi estivi, però, la situazione è peggiorata e in seguito a presunte incursioni russe in Ucraina il Vecchio Continente ha annunciato una nuova ondata di misure contro il Cremlino.
La Russia, dal canto suo, ha dato vita ad un vero e proprio embargo che ha impedito l’accesso di importanti prodotti agroalimentari provenienti non soltanto dall’Unione europea, ma anche dal Canada, dagli USA, dalla Norvegia e dall’Australia. Tra i prodotti colpiti frutta, verdura, formaggi, carne, salumi, pesce.
Le conseguenze per l’Italia sono state evidenti. Secondo Coldiretti l’embargo è costato un miliardo di esportazioni agroalimentari.
E quelle indirette
La guerra tra Russia e Ucraina nella quale è stata inevitabilmente coinvolta anche l’Ue ha avuto anche conseguenze indirette sull’economia italiana. Non solo il Cremlino ha bloccato l’accesso dei prodotti alimentari sopra citati, ma sul territorio si è sviluppata una pratica sempre più diffusa: quella dell’imitazione di prodotti Made in Italy.
Le conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina si sono fatte sentire anche sulla ristorazione italiana, frenata dalla scarsità di ingredienti Made in Italy. Molti piatti sono già stati eliminati dai menù, mentre altri sono stati sostituiti da false imitazioni.
Le tensioni commerciali, ha aggiunto Coldiretti, hanno avuto un impatto indiretto anche sui prodotti non colpiti (abbigliamento, automobili ecc) le cui esportazioni in Russia sono state di fatto ostacolate.
Tutte queste pratiche hanno determinato costi insostenibili per il Belpaese e l’Europa intera. Da qui il monito di Coldiretti, quello di ricercare a tutti i costi di riprendere il dialogo con la Russia
“Ancora una volta il settore agroalimentare è stato merce di scambio nelle trattative internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale”.
Soltanto nuove discussioni tra le parti riusciranno a limitare, se non eliminare del tutto, le conseguenze della guerra Russia-Ucraina sull’Italia e sull’Europa intera.
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