Esportazioni Italia verso gli USA: segno meno anche senza schiaffo dazi Trump. Chi compra il made in Italy?

Laura Naka Antonelli

18/04/2025

Gli ultimi numeri dell’ISTAT relativi alle esportazioni e importazioni dell’Italia. Occhio all’export verso gli Stati Uniti.

Esportazioni Italia verso gli USA: segno meno anche senza schiaffo dazi Trump. Chi compra il made in Italy?

Quanto shopping di made in Italy stanno facendo gli Stati Uniti, in attesa di quei dazi reciproci decisi dal presidente americano Donald Trump, che sono stati messi per ora in pausa, ma che prima o poi, sono destinati ad arrivare?

Occhio ai numeri relativi alla bilancia commerciale dell’Italia, che sono stati annunciati dall’ISTAT.

Si tratta di dati preliminari che riguardando il trend delle esportazioni e importazioni dell’Italia nel mese di febbraio 2025. Numeri dunque preliminari, che saranno soggetti a revisione, da parte dell’Istituto Nazionale di Statistica e che, tuttavia, riescono a dare una idea di come stia andando l’export dell’Italia, in generale verso il mondo, in particolare verso gli States. Non proprio bene in questo ultimo caso, è la risposta.

Il trend delle esportazioni italiane su base congiunturale e trimestrale

I dati snocciolati dall’ISTAT hanno messo in evidenza che, in generale, nel mese di febbraio 2025, su base mensile, le esportazioni sono salite del 3,5%, segnando una crescita più forte rispetto a quella delle importazioni, che si è fermata al ritmo pari a +1,7%.

Il trend al rialzo ha interessato sia le esportazioni verso i Paesi dell’Unione europea, avanzate del 3,7%, che verso i Paesi extra UE, cresciute del 3,2%.

Considerando i tre mesi compresi tra dicembre 2024 e febbraio 2025, rispetto al trimestre precedente, le esportazioni sono salite del 4%, a un ritmo più elevato rispetto alle importazioni (+3% su base trimestrale).

A sostenere le esportazioni italiane, sono state soprattutto le “ maggiori vendite di beni strumentali, tra cui prodotti della cantieristica navale ”.

Il trend dell’export italiano nel febbraio 2025. Chi compra di più e di meno il made in Italy

L’export del made in Italy, è la buona notizia, è cresciuto anche su base annua, grazie all’aumento delle vendite che hanno interessato soprattutto i prodotti farmaceutici e i mezzi di trasporto, esclusi gli autoveicoli.

A febbraio 2025 le esportazioni di prodotti italiani sono aumentate nello specifico, su base annua dello 0,8% in termini monetari, segnando tuttavia un calo del 4,3% in volume.

A contribuire al rialzo dell’export del made in Italy in valore sono stati soprattutti i mercati UE (con una crescita su base annua dell’export pari a +3%), che hanno compensato il calo delle esportazioni verso le economie extra UE (-1,6%).

Dal file “Grafici aggiuntivi commercio estero” dell’ISTAT è emerso, nello specifico, che “la crescita tendenziale dell’export è spiegata per 2,7 punti percentuali dall’aumento delle movimentazioni di mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli, verso Germania e Spagna ” e che “un ulteriore contributo positivo di 2,1 punti percentuali deriva dalle maggiori vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici verso Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito ”.

Occhio tuttavia alle vendite inferiori di “mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli, verso gli Stati Uniti e di macchinari e apparecchi n.c.a verso Germania, Francia e Stati Uniti”, che hanno fornito “contributi negativi rispettivamente pari a -1,8 e -0,5 punti percentuali”.

I partner commerciali che hanno contributo di più e di meno al trend delle esportazioni e delle importazioni dell'Italia I partner commerciali che hanno contributo di più e di meno al trend delle esportazioni e delle importazioni dell’Italia La crescita tendenziale dell'export è spiegata per 2,7 punti percentuali dall’aumento delle movimentazioni di mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli, verso Germania e Spagna. Un ulteriore contributo positivo di 2,1 punti percentuali deriva dalle maggiori vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici verso Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito (Fonte ISTAT).

In sintesi, tra i prodotti del made in Italy che hanno contribuito alla crescita delle esportazioni italiane nel mondo in misura maggiore, su base annua, in evidenza soprattutto gli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+31,2%) e i mezzi di trasporto, esclusi gli autoveicoli (+9,6%).

L’Italia ha assistito invece a un calo dell’export, su base annua, di coke e prodotti petroliferi raffinati (-25,8%), di macchinari e apparecchi non classificati altrove (n.c.a.) (-4,1%) e di autoveicoli (-11,5%).

Il trend delle importazioni, acquisti soprattutto di petrolio e gas naturale dai Paesi OPEC

Riguardo alle importazioni, su base annua il trend, nel mese di febbraio 2025, è stato di un aumento del 4,1% in valore, che ha interessato in misura più marcata i Paesi non facenti parte dell’Unione europea (+8,7%), rispetto a quelli UE (+1,0%).

Guardando al volume, le importazioni italiane si sono ridotte invece del 2,7%. La crescita su base annua dell’import, ha spiegato l’ISTAT, è stata dovuta in particolare per 1,1 punti percentuali all’ “aumento degli acquisti di petrolio greggio e gas naturale dai Paesi OPEC”.

Un altro contributo positivo di 0,6 punti percentuali è arrivato dall’“aumento delle importazioni di metalli di base e prodotti in metallo, escluse macchine e impianti, dal Belgio” mentre, per contro, i minori acquisti di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Francia e Stati Uniti hanno inciso sul trend delle importazioni con “un contributo negativo di 0,5 punti percentuali”.

I Paesi che hanno fatto maggiore incetta dei prodotti italiani. Giù export verso USA

L’ISTAT ha reso noto che, su base annua, le economie che hanno contribuito maggiormente alla crescita dell’export nazionale sono state la Germania (+14,5%), la Spagna (+21,1%), la Svizzera (+17,3%), il Regno Unito (+10,4%), o paesi OPEC (+12,9%) e Paesi Bassi (+13,3%).

Le vendite del made in Italy sono scese invece soprattutto negli Stati Uniti (-9,6%), nel Belgio (-11,8%), in Turchia (-9,9%) e in Austria (-9,0%): è da queste economie, di fatto, che sono arrivati i contributi negativi più ampi all’export italiano, secondo i dati rilevati dall’ISTAT.

A fare incetta di prodotti italiani sono stati dunque soprattutto la Germania, la Spagna e la Svizzera, mentre negli Stati Uniti le esportazioni italiane sono calate su base annua del 9,6%.

Vero che, al netto dei mezzi di navigazione marittima, l’export verso gli Stati Uniti ha messo comunque a segno un rialzo 6,9%.

Esportazioni italiane, come è andata nei primi due mesi del 2025

Guardando ai primi due mesi del 2025, dunque alle esportazioni italiane di gennaio e di febbraio prese nel complesso, l’ISTAT ha messo in evidenza un incremento tendenziale dell’1,6%, a cui hanno contribuito soprattutto le maggiori vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+32,3%), mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli (+8,2%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+4,9%).

Il calo è stato invece sofferto soprattutto dalle esportazioni di coke e prodotti petroliferi raffinati (-21,1%), di autoveicoli (-13,7%), di macchinari e apparecchi n.c.a. (-3,8%).

Sulla base di questi ultimi numeri, l’ISTAT ha calcolato che il saldo commerciale dell’Italia, a febbraio 2025 è stato positivo, con +4.466 milioni di euro (in rallentamento tuttavia rispetto ai +6.000 milioni del febbraio del 2024).

A pesare il deficit energetico (-5.000 milioni), maggiore su base annua (-3.749 milioni). Si è inoltre ridotto, sebbene “in misura contenuta”, l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, attestandosi a +9.466 milioni di euro (rispetto all’incremento di 9.749 milioni di febbraio 2024).

L’ISTAT ha infine reso noto che, nel mese di febbraio 2025, i prezzi all’importazione dell’Italia sono aumentati dello 0,6% su base mensile e del 2,2% su base annua (rispetto al rialzo pari a +1,4% di gennaio).

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