Il modo in cui una persona spende e risparmia dice molto del suo livello di educazione finanziaria. Scopriamo i sei profili finanziari più comuni con la banca online N26 e l’esperta Alice Tapper.
Ogni persona ha abitudini legate al suo modo di spendere e risparmiare il denaro e queste sono strettamente legate al proprio livello di educazione finanziaria.
Alcuni sono abituati sin da giovani a risparmiare, a tenere traccia delle proprie spese e a essere parsimoniosi, mentre altri, non abituati a mettere soldi da parte, spesso finiscono per spendere più di quanto possano permettersi.
Per indagare le abitudini di spesa delle persone, e quindi in modo complementare anche di risparmio, e misurare il loro livello di educazione finanziaria, la banca online N26 ha coinvolto Alice Tapper, attivista finanziaria, debt advisor certificata e fondatrice della piattaforma sull’educazione finanziaria Go Fund Yourself in un interessante progetto.
Alice Tapper ha intervistato oltre 1.000 persone sulle loro abitudini finanziarie, indagando sulle esigenze, ma anche sulle paure, riuscendo così a delineare i sei diversi profili finanziari più diffusi.
È dunque interessante chiedersi a quale delle categorie delineate da Tapper si appartiene per una maggiore consapevolezza circa il proprio livello di educazione finanziaria.
Educazione finanziaria: dimmi come spendi e ti dirò chi sei
Esistono molti modi per spendere i propri soldi: in maniera oculata, in maniera disattenta oppure con semplice superficialità.
Esistono, quindi, sei personalità finanziarie che racchiudono i comportamenti finanziari più comuni.
Ecco quali sono.
- Lo stratega: amante della pianificazione, lo stratega tiene sotto controllo tutte le proprie finanze in modo da essere pronto in qualsiasi momento ad affrontare eventuali imprevisti. Siamo al top della previdenza. Non solo: se conoscete uno stratega, sapete a chi rivolgervi qualora abbiate dei dubbi su un investimento.
- Il parsimonioso: quello del parsimonioso è un profilo finanziario di una persona molto orientata all’essenziale, che fa leva su un grande autocontrollo. Non ama spendere il proprio denaro in maniera avventata, è in grado di posporre le spese inutili, anche per molto tempo, ama essere informato riguardo tutte le occasioni possibili per risparmiare, dai saldi alle offerte speciali, dai negozi più convenienti a quelli con il miglior rapporto qualità prezzo.
- L’edonista: “I soldi sono fatti per essere spesi”, se l’edonista potesse essere definito con una massima, probabilmente sarebbe questa. La persona con questo profilo finanziario ama spendere i propri soldi per le cose che gli piacciono, spesso anche più di quanto possa effettivamente permettersi. Il principale rischio in cui può incorrere un edonista è quello di indebitarsi.
- Il distaccato: questo profilo finanziario non ama parlare di soldi per il semplice fatto che non gli interessano. Per il distaccato i soldi “sono soltanto soldi” e non devono quindi rappresentare una fonte di preoccupazione. Chi fa parte di questo profilo si preoccupa molto di più di vivere esperienze significative e di essere all’altezza dei propri valori. Il resto, anche i soldi, non conta.
- L’ambizioso: le persone con comportamenti attinenti a questo profilo sono amanti dei soldi e desiderano sempre guadagnarne di più. Per chi finanziariamente è ambizioso il successo nel raggiungimento dei propri obiettivi rappresenta una profonda fonte di orgoglio: per ottenerlo è pronto a fare qualsiasi passo. Senza addentrarsi nel terreno della psicologia spicciola, spesso spesso la volontà dell’ambizioso di aumentare le proprie ricchezze può essere ricondotta a mancanze economiche avute in giovane età.
- L’indipendente: chi appartiene a questo profilo finanziario ha la caratteristica di essere lungimirante, di investire sul proprio futuro. È il profilo di chi può avere l’impeto di creare qualcosa che non c’è. L’indipendente spesso risparmia non per il semplice gusto di farlo, ma con lo scopo di raggiungere un obiettivo più grande, come smettere di lavorare presto, magari fondando la propria startup per poi venderla.
Ognuno di questi profili ha i propri punti forti e i punti deboli e di sicuro non sono una struttura immutabile: spesso le persone si identificano con più di una personalità e i comportamenti possono cambiare nel corso della vita, in base alle esperienze che si fanno e alle persone che si incontrano, ma soprattutto in base al livello di educazione finanziaria che raggiunge.
Cercare di identificarsi in uno dei profili menzionati può però aiutare a ottenere una maggiore consapevolezza del proprio rapporto con il denaro, tra spesa e risparmio, così da poter attivare dei comportamenti e acquisire delle conoscenze per migliorarlo.
Educazione finanziaria: come perdere le cattive abitudini
Secondo Alice Tapper «nessun profilo è buono o cattivo in assoluto. Invece di etichettare le diverse personalità finanziarie come ’buone, ’cattive, ’migliori’ o ’peggiori’, è più costruttivo lavorare con le proprie caratteristiche specifiche , riconoscere i vantaggi del proprio profilo e valutare quali abitudini si desidera cambiare e disimparare».
Identificarsi in uno dei profili può guidare nell’individuazione di quelle abitudini finanziarie che si desidera cambiare.
Una volta compreso questo, il modo migliore per cambiare è porsi degli obiettivi: se ad esempio fino all’anno scorso si è riusciti a risparmiare soltanto 200 euro al mese, quest’anno si potrebbe cercare di metterne da parte almeno 300, per poi iniziare gradualmente a investirli.
Dopo aver fatto i primi passi è necessario iniziare a monitorare i propri traguardi. Tenere sotto controllo la situazione infatti permette di avere maggiore consapevolezza di ciò che si sta facendo.
Inoltre, risparmiare non dovrebbe essere un peso, ma una soddisfazione, è perciò consigliabile celebrare con i propri affetti i traguardi che si raggiungono, così da essere anche stimolati a fare meglio.
Infine, qualora non raggiungiate i vostri obiettivi, siate indulgenti con voi stessi: può capitare di non riuscire a mettere da parte la stessa cifra ogni mese a causa di una spesa imprevista.
Tuttavia è fondamentale non demordere e analizzare nella maniera più analitica possibile ciò che è accaduto e porre rimedio qualora sia possibile.
Risparmiare è una questione di genere?
Vi siete mai chiesti chi risparmia di più tra uomini e donne?
Secondo una ricerca svolta dalla banca online N26, le donne sono state più capaci degli uomini a risparmiare nell’ultimo periodo, nonostante uno stipendio che in media è più basso.
Rimane infatti ampio il divario degli stipendi di uomini e donne: sussiste ancora un gap del 23% in favore degli uomini.
La ricerca, in particolare, ha comparato i primi sei mesi del 2022 con gli ultimi sei mesi. Dall’analisi dei due periodi è emerso che in Italia sia gli uomini che le donne hanno visto le loro entrate medie aumentare, nel primo caso del 3%, mentre nel secondo del 4% (e si tratta del maggior aumento in Europa, al pari della Francia).
Tuttavia, è anche necessario sottolineare che la capacità di risparmiare delle donne è diminuita nel secondo semestre del 2022: durante i primi sei mesi le donne erano state in grado di risparmiare in media il 2% delle loro entrate mensili, mentre negli ultimi sei mesi soltanto l’1%.
Seppur di poco, questa percentuale è comunque superiore a quella degli uomini che, nel secondo semestre del 2022 hanno risparmiato in media una cifra molto vicina allo 0%, quindi praticamente nulla.
L’educazione finanziaria come chiave del cambiamento
I profili tracciati da Alice Tapper hanno una cosa in comune: sono il prodotto di un complesso mix di influenze. «Per la maggior parte di noi, le abitudini finanziarie sono il risultato della nostra cultura e della nostra educazione, delle persone di cui ci circondiamo, delle credenze religiose e dei media che utilizziamo per informarci», spiega l’esperta.
Sebbene qualsiasi profilo finanziario possa imparare a migliorare le proprie capacità di gestione consapevole, intelligente ed efficace del denaro, per alcuni potrebbe essere più facile che per altri.
«È possibile che i profili come l’ambizioso, lo stratega e il parsimonioso siano più consapevoli dell’importanza dell’alfabetizzazione finanziaria e del valore di una comprensione approfondita di come amministrare i propri risparmi. Altri invece, come l’edonista e il distaccato, possono trovare difficile, stancante o addirittura noioso capire come gestire al meglio le proprie finanze», afferma Alice Tapper.
«Tuttavia, una volta iniziato il percorso di comprensione e dopo aver applicato con successo alcune delle nozioni apprese, potrebbe essere più facile per qualsiasi profilo toccare con mano i benefici dell’educazione finanziaria, come ad esempio evitare di indebitarsi o la possibilità di costruire abitudini di spesa sane e ridurre l’ansia per il denaro».
E tu chi che profilo sei? Scoprilo con un quiz.
In collaborazione con N26
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