Elenco delle condizioni mediche esenti dal pagamento dell’imposta comunale

Patrizia Del Pidio

04/11/2024

Esistono diverse tasse e imposte comunali che non si devono pagare se si ricade in precise condizioni mediche. Vediamo quali sono e chi non deve pagare.

Elenco delle condizioni mediche esenti dal pagamento dell’imposta comunale

Quali sono le condizioni mediche che consentono di non versare le imposte comunali e godere dell’esenzione? In Italia sono di competenza dei Comuni diversi balzelli come l’Imu, la Tari, l’addizionale comunale all’Irpef, l’imposta di scopo, l’imposta di soggiorno, il contributo di sbarco e la Tosap.

In alcuni casi le tasse e le imposte a livello comunale possono prevede l’esenzione o uno sconto in base alla condizione medica del contribuente. Essendo balzelli a livello locale, in ogni caso, consigliamo di consultare le delibere, in merito, del Comune di residenza che potrebbe prevedere agevolazioni maggiori di quelle che riportiamo in questo articolo (in cui riportiamo la normativa a livello nazionale).

Esenzione Imu per condizione sanitaria

L’Imposta Municipale Unica non sono previste esenzioni nel pagamento in base alle condizioni sanitarie. L’unica esenzione riconosciuta è quella per anziani e disabili che hanno la residenza in un istituto di ricovero a lunga degenza.

In questo caso, infatti, l’anziano o il disabile perde la residenza nell’abitazione principale (perché la prende nell’istituto in cui è ricoverato) e sarebbe costretto a versare l’Imu. L’immobile, però, in questi casi è assimilato all’abitazione principale.

Esenzione Tari per condizioni sanitarie

A livello nazionale non esiste nessuna agevolazione che porti a una riduzione della Tari da versare per persone che presentano condizioni sanitarie particolari. Possono, però, esistere delle esenzioni o degli sconti previsti dai singoli regolamenti comunali. In questo caso, quindi, il consiglio è quello di rivolgersi all’ufficio tributi del proprio Comune di residenza per sapere se è stata prevista una norma in tal senso.

Alcuni Comuni, infatti, prevedono benefici laddove il contribuente sia titolare di legge 104, altri la riconoscono all’invalido al 100% e altri ancora in base all’Isee o all’età (alcuni enti locali prevedono, infatti anche riduzioni per gli over 65 anni).

Imposta di scopo e riduzioni

L’Imposta di scopo comunale (Iscop) è un tributo il cui gettito è destinato a finanziare le opere pubbliche dell’ente locale. Con essa i Comuni riescono a finanziare circa il 30% del costo di realizzazione delle opere pubbliche. La base imponibile dell’Iscop è l’Imu.

Si tratta di un’imposta facoltativa che i Comuni istituiscono al bisogno ma va segnalato che tra il 2007 e il 2014 è stata applicata solo da 25 Comuni su 8.100.

Anche per quel che riguarda le eventuali esenzioni o riduzioni l’applicazione è lasciata sempre a discrezione dell’ente locale che può scegliere se riconoscerle a soggetti con particolari condizioni sanitarie, economiche o sociali.

Esenzione Tosap invalidi e portatori di handicap

Anche per quel che riguarda la Tosap, la tassa per l’occupazione del suolo pubblico, sono previste esenzioni in base all’articolo 49 del dlgs 507 del 1993 per i soggetti portatori di handicap per quel che riguarda gli accessi carrabili a loro destinati.

Per accessi si intende qualsiasi realizzazione che serva per agevolare il passaggio e il transito dei veicoli utilizzati dai disabili (riferito, quindi, a scivoli, passi carrabili, pedane ecc…).

Imposta di soggiorno quali esenzioni?

L’imposta di soggiorno è dovuta da chi soggiorna in una struttura alberghiera. A prevederla sono moltissimi Comuni italiani ma è prevista un’importante esenzione per chi è titolare di Legge 104: a non pagare è sia il disabile che il suo accompagnatore.

Ci sono, poi, delle esenzioni a livello locale che prevedono l’esenzione anche per gli invalidi civili, ma in questo caso ad applicarla è il singolo Comune a propria discrezione.

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