Elezioni, l’analisi di Paglioncelli: M5s bene tra i giovani mentre il Pd vola tra gli over 65, Meloni fa il pieno tra le classi più povere e Calenda cresce in quelle più ricche.
Ora che i risultati delle elezioni politiche sono ufficiali è tempo di analisi e di bilanci. In questa ridda di numeri, percentuali e considerazioni, è molto interessante dare uno sguardo alla fotografia del voto fatta da Nando Paglioncelli per conto del Corriere della Sera, con l’istituto Ipsos che ha cercato di profilare l’elettorato italiano.
Il primo aspetto che è stato preso in considerazione è quello del genere, con Giorgia Meloni che avrebbe fatto più presa tra gli uomini mentre l’elettorato femminile avrebbe votato maggiormente Pd e Movimento 5 Stelle rispetto a quello maschile.
Differenze più marcate alle recenti elezioni politiche ci sarebbero state invece per quanto riguarda il voto suddiviso per fasce di età. Il primo dato che balza all’occhio è quello dello scarso appeal che Fratelli d’Italia avrebbe avuto tra i più giovani, categoria dove invece si migliorano Movimento 5 Stelle, Verdi-Sinistra e Più Europa.
Stando a questi dati, se alle elezioni avessero votato solo gli elettori compresi tra i 18 e i 34 anni, il centrosinistra sarebbe finito davanti al centrodestra con la concreta possibilità di dare vita a una maggioranza insieme al Movimento 5 Stelle.
Nelle fasce d’età mediane invece è il centrodestra e in particolare Giorgia Meloni a fare la parte del leone, mentre tra gli over 65 il Pd sarebbe quasi ai livelli di Fratelli d’Italia, con anche Carlo Calenda e Matteo Renzi indicati come forti tra i più anziani.
I più poveri hanno votato Meloni e M5s.
Sempre per l’analisi delle elezioni fatta da Ipsos, il centrodestra sarebbe oltre il 50% tra gli elettori che hanno un titolo di studio inferiore al diploma. Tra i laureati invece avrebbero fatto il pieno dei voti il Partito Democratico e il terzo polo.
Elettorato balcanizzato anche per quanto riguarda le fasce di reddito. Movimento 5 Stelle piglia tutto tra chi ha una condizione economica bassa, mentre Giorgia Meloni è quasi al 30% tra i redditi medio-bassi.
Nella fascia elevata invece Carlo Calenda e Matteo Renzi sono oltre la doppia cifra, mentre il Pd sarebbe il primo partito tra chi ha una condizione economica medio-alta. I ricchi in sostanza, nonostante il richiamo della flat tax, avrebbero preferito il centrosinistra al centrodestra a differenza delle classi più povere che invece hanno votato in massa per Fratelli d’Italia.
Il capolavoro di Giorgia Meloni però è stato quello di riuscire a sfondare tra gli operai, categoria professionale una volta simbolo della sinistra e ora dove il Partito Democratico farebbe registrare il suo minimo.
Male invece tra gli studenti il centrodestra, che nel suo complesso non arriverebbe al 20%, mentre tra i pensionati sarebbe il Movimento 5 Stelle a deludere con il Pd indicato come il partito preferito da chi si è ritirato dal mondo del lavoro.
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