Elezioni USA 2020: cresce Bloomberg nei sondaggi e sale l’attesa per il suo debutto alle primarie democratiche. Il candidato democratico, intanto, ha presentato un suo piano per frenare Wall Street che lo sposta molto a sinistra.
Elezioni presidenziali USA protagoniste della scena politica statunitense. A finire sotto i riflettori in queste ore è il miliardario Michael Bloomberg, candidato per i democratici.
In vista dell’appuntamento del Super Martedì del 3 marzo, che vedrà debuttare l’ex sindaco di New York per le primarie del partito democratico, si accende la curiosità sul suo programma elettorale e sulla capacità di attrarre l’elettorato contrario a Donald Trump.
Bloomberg ha presentato un piano ambizioso per freanare il settore finanziario, spostando a sinistra la sua linea politica. Ecco cosa prevede il candidato dem per rafforzarsi nella corsa alle elezioni USA 2020
Elezioni USA 2020: Bloomberg apre alle idee di sinistra
I sondaggi dell’ultima ora vedono l’anziano socialista Bernie Sanders in testa alle preferenze democratiche e nazionali. Ma a sorprendere nelle stime sul voto è soprattutto Mike Bloomberg. Stando ai dati di NPR/PBS NewsHour/Marist, sarebbe proprio lui a guadagnare maggiore consenso, arrivando al secondo posto con il 19% del consenso in tutta la nazione.
Spinto da questi incoraggianti segnali, il candidato miliardario sembra intenzionato a conquistare un ampio consenso tra gli elettori democratici, senza lasciare troppo spazio ai più progressisti e audaci contro finanza e Wall Street come Sanders e Warren.
Michael Bloomberg, che ha fatto fortuna a Wall Street e ha speso almeno 400 milioni di dollari in pubblicità per la sua campagna, pare orientato a frenare gli eccessi della finanza.
Una vera e propria strategia elettorale la sua, considerando che da sindaco di New York ha respinto alcune proposte per inasprire il controllo bancario, definendole ‘miopi’ e sostenendo che avrebbero offerto ‘grandi vantaggi ai concorrenti stranieri’.
Adesso, invece, il suo orientamento appare sbilanciato verso posizioni opposte, qualificabili di sinistra. Come lui stesso ha dichiarato: il sistema finanziario non funziona come dovrebbe per la maggior parte degli americani.
Bloomberg e il piano per frenare Wall Street
Innanzitutto il suo piano rafforzerebbe molte delle riforme attuate nell’ambito del Dodd-Frank Act del 2010 in risposta alla Grande recessione, una crisi che per alcuni è stata causata dalle banche di Wall Street.
Poi, stando a quanto ha annunciato un comunicato stampa della sua campagna elettorale, questi sarebbero i punti della riforma voluta da Bloomberg sulla finanza:
- regolare banche e proteggere i consumatori
- ripristinare i finanziamenti per l’Ufficio di ricerca finanziaria che monitora la rischiosità bancaria
- consentire al Dipartimento di giustizia di incarcerare le persone per infrazioni finanziarie
- introdurre un’imposta sulle transazioni finanziarie dello 0,1%
- introdurre una nuova tassa del 5% su redditi annuali superiori a 5 milioni di dollari
- limitare le attività speculative delle banche
Un programma chiaro, quindi, che intende mettere un limite al capitalismo sfrenato statunitense. Anche Bloomberg, quindi, sembra cavalcare un tema - quello della potenza di Wall Street e delle conseguenze sul benessere e sull’uguaglianza dei cittadini - che soprattutto i più progressisti come Warren e Sanders stanno affrontando come cruciale.
Per le elezioni USA 2020, quindi, il fronte democratico è in fermento e Wall Street sta a guardare con molto interesse.
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