Torna d’attualità la cessione da parte di Enel degli asset in Romania. La decisione del colosso guidato da Francesco Starace potrebbe non restare isolata. La società ha inoltre lanciato il primo «General Purpose SDG linked bond» al mondo
BNP Paribas ha ricevuto da Enel l’incarico di avviare l’operazione di cessione degli asset in Romania. È quanto riporta l’agenzia Reuters.
In Romania dal 2005, Enel rappresenta il primo operatore privato del Paese. Gli asset in Romana comprendono sia l’offerta e distribuzione di energia e sia la produzione da fonti rinnovabili.
Quella dell’uscita dal Paese non rappresenta un’ipotesi nuova , già nel 2014 l’utility italiana aveva valutato, per poi accantonarla, la possibile vendita degli asset.
Enel: vendita asset per finanziare nuove acquisizioni
L’uscita del Paese sarebbe legata alla difficoltà di competere con l’azienda statale Hidroelectrica, il primo produttore di energia del Paese. Anche la ceca CEZ, la tedesca E.ON e la francese Engie potrebbero decidere di abbandonare il mercato rumeno.
Per la società guidata da Francesco Starace, l’uscita dalla Romania si inquadrerebbe nel piano di dismissione di alcuni asset per finanziare acquisizioni a maggiore redditività.
Enel: questo l’incasso previsto da vendita asset Romania
Nel 2018, il fatturato di Enel in Romania si è attestato a 1,3 miliardi di euro, in rialzo del 20% rispetto a 12 mesi prima grazie alla progressiva liberalizzazione del mercato.
Gli asset in vendita dovrebbero permettere ad Enel di incassare circa 1 miliardo di euro.
A circa due ore dall’avvio delle contrattazioni, le azioni Enel, che negli ultimi tre mesi hanno guadagnato quasi 15 punti percentuali, segnano un rosso di mezzo punto percentuale a 6,632 euro.
Enel: collocato bond con obiettivi di sviluppo sostenibile
Oggi la società ha annunciato di aver lanciato il primo «General Purpose SDG linked bond» al mondo collocando sul mercato americano un’emissione obbligazionaria da 1,5 miliardi dollari.
L’emissione ha ricevuto richieste in esubero per quasi tre volte, totalizzando ordini per un ammontare pari a circa 4 miliardi di dollari USA ed una partecipazione significativa dei c.d. Investitori Socialmente Responsabili (SRI).
Enel: questi i 4 obiettivi di sviluppo sostenibile
Enel si è orientata alla creazione di valore mediante scelte di business che supportano il perseguimento dei seguenti 4 SDGs (Sustainable Development Goals):
- SDG 7 “Energia accessibile e pulita”, con oltre 11,6 GW di capacità aggiuntiva;
- SDG 9 “Imprese, innovazione e infrastrutture” con oltre 46,9 milioni di smart meters installati e 5,4 miliardi di euro di investimenti in innovazione e digitalizzazione;
- SDG 11 “Città e comunità sostenibili” con investimenti in retail e nuovi servizi energetici orientati all’elettrificazione per raggiungere, tra gli altri, 9,9 GW di demand-response e 455.000 punti di ricarica per la mobilità elettrica;
- SDG 13 «Lotta contro il cambiamento climatico» per l’impegno nella riduzione delle emissioni di anidride carbonica ad un livello inferiore a 0,350 kg/kWheq nel 2020 e la completa decarbonizzazione entro il 2050.
Enel: target al 55% di capacità installata
Questa emissione obbligazionaria è legata alla capacità del Gruppo di raggiungere, al 31 dicembre 2021, una percentuale di capacità installata da fonti rinnovabili pari o superiore al 55% della capacità installata totale consolidata.
In particolare, l’operazione è strutturata in una singola tranche di 1,5 miliardi di dollari USA a tasso 2,650% con scadenza 10 settembre 2024. Il prezzo di emissione è stato fissato in 99,879% ed il rendimento effettivo a scadenza è pari a 2,676%.
Contestualmente all’emissione, Enel ha strutturato il primo “SDG Linked Cross Currency Swap” al mondo. Caratteristiche peculiari di questo strumento con cui il Gruppo si copre dal rischio di cambio dollaro-euro e di tasso, è l’impegno della banca con cui è stato sottoscritto a supportare lo sviluppo di attività di “Positive Impact Finance” e l’ottenimento di uno sconto nel costo dell’operazione dovuto al fattore sostenibilità.
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