Eni quoterà a Piazza Affari la sua divisione che si occupa gas e energie rinnovabili e potrebbe essere tra le principali IPO previste nel 2022.
Dopo i rumor delle scorse settimane, Eni ha annunciato ufficialmente l’avvio dell’Offerta pubblica iniziale (IPO) per la quotazione in borsa della divisione Retail G&P – Rinnovabili.
Eni R&R si candida a essere la più grande IPO del 2022 a Piazza Affari, con una capitalizzazione stimata intorno ai 10 miliardi di euro e una connessa plusvalenza vicina a 3 miliardi per la casa madre.
La società potrebbe cedere agli investitori circa un terzo del capitale, mantenendo la partecipazione di maggioranza nella nuova società quotata.
Eni approva l’IPO di Retail G&P – Rinnovabili
Il consiglio di amministrazione di Eni ha comunicato ieri l’approvazione dell’avvio delle operazioni finalizzate alla quotazione a Piazza Affari del business che integra le attività retail G&P e quelle relative alle rinnovabili.
Il board di Eni ha ritenuto l’IPO come la “migliore soluzione per valorizzare il business e punta a completare l’operazione nel corso del 2022 in base alle condizioni del mercato”.
Già lo scorso aprile Eni aveva annunciato l’avvio di un progetto che massimizzasse il valore di questo settore attraverso la transizione energetica, raggiungendo le zero emissioni nette.
Nuovi aggiornamenti sull’operazione sono attesi nel corso del Capital Markets Day, previsto per il 22 novembre.
La nuova società Eni R&R
Eni R&R avrà un proprio bilancio, un suo rating creditizio e potrà accedere al debito a costi competitivi per finanziare la crescita, rendendosi così indipendente dal punto di vista finanziario.
L’attuale divisione di Eni presenta “un posizionamento unico grazie al proprio modello di business integrato, alla propria dimensione, diversificazione e profilo di crescita”, sottolineano dalla società.
La sua attività combina la produzione da rinnovabili e il business da gas, creando “significative sinergie di costi, stabilizza i flussi di cassa grazie alla combinazione tra generazione di energia e vendite retail, e crea opportunità legate alla fornitura di elettricità rinnovabile e servizi ai clienti, incrementando i ritorni sul capitale”, aggiungono da Eni.
Con questa operazione Eni punta a diventare leader “nella produzione e commercializzazione di prodotti completamente decarbonizzati e questa IPO è un passo importante verso l’obiettivo”, secondo le parole dell’ad di Eni, Claudio Descalzi.
Il manager aggiunge che “la quotazione consentirà di liberare significativo valore, sostenendo la crescita del business e supportando Eni e i nostri clienti nel raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni”.
La view degli analisti
Molti analisti hanno valutato la divisione dieci miliardi di euro, ipotizzando quindi che il 30% quotabile ne valga almeno tre.
Secondo gli esperti di Bestinver Securities, questa opzione ha un vantaggio: “indipendente dal punto di vista finanziario e con un proprio rating investment grade, la società avrebbe la possibilità di beneficiare di tassi di interesse più bassi e buona flessibilità sul debito”.
Inoltre, aggiungono, il cash flow della compagnia verrebbe migliorato dal “mettere insieme la produzione di energia e la relativa vendita al dettaglio, generando una copertura naturale del rischio”.
Bestinver stima per la divisione un Ebitda al 2024 di più di un miliardo di euro, di cui il 30% proveniente dall’energia green e si “tratterebbe di un rialzo del 10% rispetto alla precedente guidance e un livello quasi doppio rispetto al 2021”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA