L’eredità dei suoceri può spettare più o meno indirettamente a seconda dei casi. Ecco quali sono i diritti di generi e nuore rispetto alla successione.
Il legame con i suoceri, ovvero i genitori del coniuge, non è una convenzione né una tradizione, essendo disciplinato dalla legge. In particolare, tra i suoceri e il genero o la nuora sussiste un vincolo di affinità di primo grado. Non è una parentela, in quando non ci sono stipiti in comune, e il legame sorge esclusivamente con il vincolo coniugale. Soltanto il matrimonio fa sorgere l’affinità, esclusa invece dalla disciplina dei contratti di convivenza e dalle unioni civili.
L’affinità comporta alcuni diritti e doveri, per esempio riguardo all’obbligo alimentare, ma non è rilevante ai fini della successione. Di conseguenza, secondo il Codice civile non sussiste alcun diritto all’eredità dei suoceri. Ciononostante, generi e nuore possono ricevere l’eredità o comunque disporre di una quota in alcune determinate situazioni.
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Quando generi e nuore accedono all’eredità dei suoceri
Il primo caso che si deve affrontare a riguardo è quando ereditano i nipoti. Perché i nipoti possano ereditare il genitore deve essere deceduto, prima della morte del nonno, oppure aver rinunciato alla sua quota. Questo si può indirettamente riflettere sull’altro genitore se i figli sono minorenni e pertanto non hanno capacità di agire.
In questo caso la nuora o il genero, pur non avendo diritto all’eredità per se stessi, si troveranno nella posizione di gestirla per conto dei figli, oltre a decidere se accettarla o meno. Naturalmente il nostro ordinamento è piuttosto restrittivo in merito al raggio d’azione del genitore, proprio perché l’eredità deve essere governata sempre nell’interesse dei minori che ne hanno diritto. I genitori hanno però diritto di usufrutto sui beni immobili intestati ai figli minori, potendo quindi vivere nell’abitazione ereditata dai nonni.
Eredità dei suoceri e comunione dei beni
Quando il marito o la moglie è ancora in vita è anche erede legittimo, l’unico che ha la facoltà di decidere se accettare o meno l’eredità. In caso di accettazione, potrà inoltre disporre del tutto liberamente della quota ereditaria, che non rientra nella comunione dei beni. Anche in questo caso, quindi, generi e nuore non hanno particolare voce in capitolo e non possono avanzare pretese sul lascito ereditario. Allo stesso tempo, il coniuge è libero di disporre della quota in favore del coniuge, per esempio effettuando una donazione.
Anche gli stessi suoceri possono pensare al genero o alla nuora, chiedendo nel testamento che l’eredità devoluta alla prole sia inclusa nella comunione dei beni. Nel farlo devono però sempre considerare la quota di legittima spettante al figlio e ad altri eventuali eredi legittimari. In altre parole, nuore e generi possono avere diritto all’eredità per testamento, proprio come qualsiasi soggetto terzo.
Eredità dei suoceri per testamento
Il testamento è l’unico modo per far sorgere un diritto ereditario in capo a generi e nuore, trattandosi dell’unica modalità di accesso all’eredità per una persona senza legami di parentela legale. La legge distingue diverse tipologie di testamento:
- Il testamento olografo, una semplice scrittura delle volontà firmata dall’esecutore che deve essere conservata in un posto sicuro oppure affidata a una persona di fiducia, come un notaio.
- Il testamento pubblico, che viene redatto in presenza del notaio e di 2 testimoni. In questo caso sarà necessario considerare i costi notarili, a differenza del testamento olografo che è gratuito.
- Il testamento segreto, come quello pubblico, viene registrato dal notaio in presenza di 2 testimoni. In questo caso però il testamento e sigillato e se ne ignora il contenuto.
- I testamenti speciali, più semplici da redigere ma con validità di 3 mesi, sono consentiti in casi particolari come una grave malattia.
Una volta scelta la forma più adatta e capito come fare testamento, è indispensabile capire in quale parte del testamento si desidera includere la nuora o il genero. Per farle avere accesso a una quota, al pari degli altri eredi, è necessario nominare la nuora come erede e specificare l’entità dell’importo o della percentuale.
In questo proposito è bene ricordare che l’eredità testamentaria può versare soltanto sulla quota disponibile del patrimonio, dunque non sulle quote degli eredi legittimi (coniuge, figli). In caso contrario il testamento viene eseguito comunque, ma gli eredi possono impugnarlo di diritto, anche se contrariamente alla volontà del defunto.
Sse invece non sono presenti eredi legittimi è possibile lasciare alla nuora o al genero anche l’intero patrimonio, ricordando sempre che l’eredità è composta anche dai debiti. Il testamento è così un modo per pensare alla nuora o al genero rimasti vedovi, che altrimenti non avrebbero alcun diritto sull’eredità, non operando la rappresentazione.
Quando invece si desidera che la successione della nuora o del genero sia relativa a un bene specifico, magari perché c’è una motivazione affettiva, è possibile inserire il beneficiario nel testamento come legatario, anziché erede. In questo caso non avrà accesso a una quota percentuale dell’eredità ma a un bene specifico come un immobile, senza peraltro dover rispondere anche dei debiti ereditari.
In ogni caso, anche la successione legataria deve tener conto della quota di legittima degli eredi. In alternativa, i suoceri possono effettuare una donazione nei confronti del genero o della nuora finché sono ancora in vita, sempre avendo cura di non violare gli obblighi di legittima.
L’assenza di disposizioni di legge sull’eredità dei suoceri lascia però spazio al testamento e alle volontà del testatore, che ad esempio non è tenuto a lasciare quote uguali a tutti i generi e le nuore. a tutti i generi e le nuore.
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