L’Esa cerca nuovi astronauti: bando e requisiti

Laura Pellegrini

18 Febbraio 2021 - 09:44

Soltanto da quattro a sei persone riusciranno a entrare in Esa: il nuovo bando europeo apre alla possibilità di diventare astronauta anche ai disabili. Ecco i requisiti e le tempistiche per candidarsi.

L’Esa cerca nuovi astronauti: bando e requisiti

L’Esa - Agenzia spaziale europea - ha pubblicato il bando per candidarsi come astronauta in diverse lingue: le selezioni sono aperte in 25 Paesi, ma soltanto da quattro a sei candidati riusciranno a superare le prove. Si può presentare la propria candidatura sul sito dell’Esa dal 31 marzo al 28 maggio, ma solo se in possesso di determinati requisiti.

Se il vostro sogno, sin da bambini, era quello di fare una passeggiata nello spazio e provare l’emozione di trovarsi oltre la gravità, questa è la vostra occasione. A 12 anni dalle ultime selezioni, Esa cerca nuovi volti da lanciare nello spazio e punta all’implementazione delle quote rosa.

Quali sono i requisiti e le modalità per presentare la propria candidatura? Come si diventa astronauta?

Esa cerca nuovi astronauti: il bando

Per essere un buon astronauta e aspirare alla carriera di Samantha Cristoforetti o Luca Parmitano è necessario anzitutto avere il “sangue freddo”. Al di là dei requisiti fisici o la formazione necessaria per andare nello spazio, l’Esa tiene a precisare che questo tipo di lavoro non fa per tutti.

Tra le prossime missioni probabilmente si proseguirà con un nuovo sbarco sulla Luna, con l’obiettivo di abitare il primo insediamento umano in orbita e sulla superficie di un altro corpo celeste. Potrebbe essere previsto anche un nuovo viaggio su Marte.

Sul sito ufficiale dell’Agenzia spaziale europea, sono stati messi al bando da quattro a sei posti per diventare astronauta: per la prima volta, inoltre, il bando è aperto anche alle persone disabili. Sono 25 i Paesi ai quali si rivolge l’Agenzia. La fase di selezione durerà almeno 18 mesi: ciò significa che solo verso ottobre 2022 si conosceranno i prossimi astronauti europei.

Quali sono i requisiti per diventare astronauta?

I requisiti per diventare astronauta si dividono tra requisiti geografici, di formazione e caratteriali. Anzitutto, come riportato nella sezione del sito, per candidarsi è necessario possedere la cittadinanza di uno dei 22 Stati membri oppure dei 3 associati (Canada, Lettonia, Slovenia).

Per quanto riguarda la formazione e l’istruzione, invece, sono necessari:

  • una laurea magistrale (o superiore) in materie scientifiche quali Scienze naturali (Fisica, Chimica, Biologia, Scienze della Terra, dell’atmosfera o degli oceani), Medicina, Ingegneria, Matematica, Informatica. In alternativa, è richiesto un attestato da pilota collaudatore sperimentale;
  • tre anni di lavoro (esperienza) dopo il master’s degree;
  • parlare fluente inglese e preferibilmente anche una seconda lingua.

Per quanto riguarda, infine, i requisiti caratteriali e motivazioni, è importante avere essere in grado di mantenere la calma in ogni possibile situazione di disagio, oltre ad essere disponibili a intraprendere viaggi lunghi a distanza dalla famiglia e dagli amici. Esiste poi il monitoraggio fisico tra gli astronauti: ciò significa che occorre dare la propria disponibilità a partecipare a esperimenti in bioscienza.

Anche se il brevetto non è un requisito richiesto per accedere al bando per nuovi astronauti, l’Esa richiede di presentare - a tutti i candidati - il certificato di idoneità per conseguire il brevetto di pilota privato.

Anche i disabili possono partecipare al bando

Per la prima volta, l’Esa ha deciso di aprire la possibilità di candidarsi anche alle persone disabili. I requisiti psicologici, caratteriali e formativi sono i medesimi elencati sopra, ma potranno accedere anche coloro che presentano “deficienze” a uno o entrambi gli arti inferiori, una pronunciata differenza di lunghezza tra i due arti o una statura inferiore ai 130 centimetri.

È la volontà di fare un primo passo”, ha detto l’astronauta italiano dell’Esa, Luca Parmitano. “Ci siamo consultati con Comitato paralimpico internazionale per capire in che modo un astronauta con una preparazione di base adatta potesse contribuire all’esplorazione spaziale, nonostante le disabilità fisiche”.

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