Quanto guadagna un astronauta? Gli stipendi nel mondo

Alessandro Cipolla

24 Aprile 2025 - 12:32

Gli stipendi degli astronauti di tutto il mondo: ecco quanto guadagnano i cosmonauti che lavorano per la Nasa, per Elon Musk o per Paesi come la Russia e l’Italia.

Quanto guadagna un astronauta? Gli stipendi nel mondo

Quanto guadagna un astronauta? Il sogno di molti bambini è quello di poter viaggiare nello spazio, ma ora questo privilegio riservato è diventato un vero e proprio lavoro in virtù dell’aumento delle missioni.

A oggi più di 600 persone sono state nello spazio, con il russo Yuri Gagarin che è stato il primo astronauta al mondo mentre l’americano Neil Armstrong è stato il primo a mettere piede sulla luna.

Per quanto riguarda gli astronauti italiani finora in 8 sono stati nello spazio: il primo è stato Franco Malerba nel 1922, mentre adesso i più celebri sono Samantha Cristoforetti o Luca Parmitano. , con entrambi che hanno avuto il compito di guidare l’ISS, la Stazione Spaziale Internazionale.

Diventare un astronauta però non è semplice - ma di certo non impossibile - visto che oltre a una lunga e specifica carriera di studi, occorre anche un’impeccabile forma fisica.

Oltre ad agenzie spaziali nazionali o internazionali, di recente anche agenzie private come Space X oppure Blue Origin hanno iniziato ad avere propri astronauti.

Vediamo allora nel dettaglio lo stipendio di un astronauta, con i guadagni che possono variare in base all’agenzia per cui si lavora.

Quanto guadagna un astronauta

Il guadagno di un astronauta non è spaziale, anzi rimane decisamente a terra. Si tratta infatti di un normale stipendio da impiegato d’ufficio in Francia come evidenziato dal cosmonauta nostrano Paolo Nespoli.

C’è da dire però che i guadagni di un astronauta possono cambiare - e di molto - in base al loro grado di esperienza e dall’agenzia per la quale lavorano.

Gli astronauti lavorano principalmente per agenzie spaziali nazionali o internazionali, come:

  • NASA (Usa)
  • ESA (Agenzia Spaziale Europea)
  • Roscosmos (Russia)
  • CNSA (Cina)
  • JAXA (Giappone)
  • CSA (Canada)
  • Agenzie private come SpaceX, Blue Origin, e Axiom Space iniziano ad avere anche i loro astronauti

Niente a che vedere però con i guadagni stellari delle stelle dello sport o del cinema: vediamo allora nel dettaglio i vari stipendi percepiti dagli astronauti di tutto il mondo.

Lo stipendio di un astronauta

Per prima cosa vediamo lo stipendio degli astronauti della NASA:

  • seguono il sistema degli stipendi federali USA;
  • stipendio iniziale circa 66.000 – 85.000 dollari l’anno;
  • dopo esperienza e missioni fino a 140.000 – 160.000 dollari l’anno.

Astronauti dell’ESA (Europa):

  • lo stipendio varia in base all’anzianità e al livello dell’organizzazione;
  • un astronauta ESA guadagna circa tra 60.000 e 100.000 euro netti l’anno;
  • dopo una missione, può ricevere bonus o avanzamenti, ma non sono enormi.

Astronauti Roscosmos (Russia):

  • stipendio base mensile circa 150.000 rubli (circa 1.500 euro);
  • durante una missione spaziale fino a 300.000 rubli (circa 3.000 euro);
  • bonus e indennità per rischi lordi annui tra 30.000 e 50.000 euro;
  • ex cosmonauti possono ricevere una pensione speciale.

Gli astronauti di agenzie private (tipo SpaceX, Axiom) ricevono paghe variabili. Alcuni sono ex militari pagati da agenzie, altri sono privati che pagano per volare tipo i space tourists.

Non ci sono cifre ufficiali anche per gli stipendi degli astronauti cinesi, ma secondo alcune fonti i loro guadagni dovrebbero oscillare tra i 40.000 e i 70.000 euro annui.

In generale alcuni astronauti possono guadagnare di più se sono figura pubblica, partecipano a eventi, libri, documentari e cose del genere; di certo più fanno missioni più guadagnano, ma comunque non diventano milionari.

Anche se lo stipendio non è “stellare”, gli astronauti hanno diritto a ottime assicurazioni, viaggi spesati addestramenti internazionali e status di super professionisti.

Come diventare un astronauta

Come si diventa un astronauta? Tra le prime informazioni che si trovano in rete si scopre che in teoria “basta” una laurea in una disciplina scientifica e un’età preferibilmente compresa tra i 27 e i 37 anni.

Scendendo nel dettaglio si scopre, anche se non è una sorpresa, che serve un’ottima conoscenza della lingua inglese. La conoscenza di una seconda lingua straniera è un requisito extra, ma molto utile, soprattutto se si tratta della seconda lingua della stazione spaziale, cioè il russo.

Le qualifiche e le competenze necessarie per candidarsi sono:

  • un master in scienze naturali (scienze fisiche, scienze della terra, dell’atmosfera o dell’oceano, scienze biologiche), medicina, ingegneria o matematica/informatica;
  • avere tre anni di esperienza di lavoro in un laboratorio, in un ospedale o aver condotto ricerca sul campo;
  • titolo di pregio un dottorato di ricerca o titolo equivalente.

È bene conoscere, anche per potersi preparare in anticipo (dove possibile), gli altri requisiti richiesti, questa volta nel corso del programma di addestramento. Dal test di nuoto a operazioni di volo, diventare astronauti non comporta solo la simulazione di microgravità come si vede nei film.

Non mancano poi i requisiti psicologici:

  • lavorare bene in team e in spazi ristretti;
  • essere pronti a situazioni di pericolo e rischio;
  • sopportare orari di lavoro irregolare e sbalzi di routine.

C’è da ricordare poi che molti astronauti sono anche militari, ingegneri, medici o piloti prima di entrare nei programmi spaziali.

Come candidarsi per diventare astronauta

L’apertura delle candidature sono piuttosto regolari e si possono seguire attraverso il sito ufficiale dell’ESA. Per potersi candidare è quindi necessario che sia aperto il concorso e inviare la documentazione entro il tempo massimo.

Per compilare la domanda si deve creare un account sul sito e inserire il curriculum, una lettera di motivazione e una copia del passaporto.

L’ESA apre le candidature ogni 10-15 anni e l’ultima volta è stata nel 2022; si tratta comunque di un processo lungo e super competitivo, con decine di migliaia di candidati per pochi posti.

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