Esami di riparazione a settembre 2023 per gli studenti con giudizio sospeso a giugno, ma cosa succede se non si superano le prove? Quali sono le conseguenze per chi non recupera il debito scolastico?
A settembre è tempo di esami di riparazione per gli studenti della scuola secondaria di II grado che al termine degli scrutini di giugno 2023 si sono ritrovati con il giudizio sospeso in attesa di recuperare i debiti scolastici prima del nuovo anno.
Ma cosa succede se a settembre non si recuperano i debiti scolastici dopo aver affrontato le verifiche dell’esame finale di riparazione?
Gli studenti con giudizio sospeso sono coloro che hanno ricevuto una o più insufficienze in una o più materie al termine dell’anno scolastico e che devono pertanto, dopo i corsi di recupero estivi, raggiungere la sufficienza con gli esami di riparazione a settembre il cui calendario è stato anticipatamente predisposto dal ministero dell’Istruzione e del merito e al quale le scuole, organizzandosi internamente, devono attenersi.
Vediamo ora cosa accade se non si recuperano i debiti scolastici con gli esami di riparazione a settembre 2023.
Esami di riparazione e mancato recupero dei debiti scolastici: bocciatura?
Non superare gli esami di riparazione a settembre nelle materie in cui si è riportata un’insufficienza e quindi una sospensione del giudizio ha come conseguenza il mancato recupero del debito scolastico o dei debiti sebbene questo non equivalga alla bocciatura. Non superare gli esami di riparazione non significa non essere ammessi alla classe successiva.
Lo studente che a settembre sostiene gli esami per il recupero molto probabilmente avrà passato l’estate a studiare, o parte di essa, tra corsi di recupero a scuola, studio individuale e ripetizioni private per i più fortunati.
I professori potrebbero valutare, al termine della verifica delle lacune pregresse, anche l’impegno profuso dallo studente per colmare il debito. Deve essere il consiglio di classe infatti, composto dai docenti di tutte le materie, a decidere anche qualora l’esito degli esami di riparazione non sia stato brillante o sufficiente, se lo studente può essere ammesso o meno alla classe successiva.
Non superare gli esami di riparazione, quindi, non equivale a essere bocciati.
Esami di riparazione: debito scolastico per due anni consecutivi
Non superare gli esami di riparazione e non recuperare un debito, quindi, non significa per forza essere bocciati. Ma se lo studente non recupera il debito scolastico nella stessa materia per due anni consecutivi? Anche in questo caso non è automatica la bocciatura.
Avere delle lacune che perdurano in una o più materie non significa necessariamente che il consiglio di classe opterà per la non ammissione alla classe successiva dello studente con giudizio sospeso.
I docenti andranno a considerare il quadro complessivo, la situazione generale dello studente in esame. La bocciatura, infatti, quasi sempre scatta già a giugno quando la situazione è drammatica e le insufficienze sono numerose e anche gravi.
Diversa è la situazione per gli studenti che frequentano l’ultimo anno della scuola superiore e che dovranno affrontare la Maturità 2024. Costoro dovranno impegnarsi per recuperare nelle materie in cui sono carenti - anche dopo gli esami di riparazione sia che questi abbiano portato al recupero dei debiti scolastici sia che l’esito sia stato infausto - se non vogliono giocarsi l’ammissione ai prossimi esami di Stato.
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