Protezione dei dati, circolarità dei prodotti e sicurezza nella catena di approvvigionamento: sono queste alcune delle sfide che Cisco sta affrontando per un futuro sostenibile
Essere una delle multinazionali tecnologiche più all’avanguardia degli Stati Uniti porta con sé onori e oneri. Se già raggiungere il traguardo di essere conosciuti e stimati globalmente è un ottimo risultato, ancora di più lo è rispettando i doveri che ciò comporta: lo sa bene Cisco.
L’azienda, fondata a San Francisco nel 1984, è infatti in prima linea nel rispetto e nella promozione delle tematiche ESG: ambiente, società e governance.
Secondo quanto riportato nel Cisco Purpose Report 2021, l’azienda è pienamente sulla buona strada per rispettare e superare i suoi propositi in questo ambito e si dimostra ottimista per gli obiettivi futuri.
Nel riportare i progressi che Cisco ha fatto in ambito ESG, l’azienda ha scelto di dividere i suoi 18 obiettivi, in tre pilastri principali che prendono il nome dallo slogan «power an inclusive future for all», ossia «alimentare un futuro inclusivo per tutti».
- Power: a questo primo pilastro corrispondono sei obiettivi ESG, ossia, rispetto dei diritti umani in tutta la catena di approvvigionamento, della governance aziendale, della sfera etica nel mondo del business, della sicurezza dei dati e della privacy; oltre alla promozione dell’innovazione e della tecnologia e dell’inclusione nell’ambito digitale.
- Inclusive: a questo secondo ambito corrispondono sette obiettivi ESG, ossia, inclusione e diversità, il rispetto per i diritti dei lavoratori, il benessere dei dipendenti, l’impatto positivo sulla comunità, la promozione del talento, la tutela dei bisogni umani critici e la promozione dell’emancipazione economica.
- Future: infine, quest’ultimo pilastro indica i cinque obiettivi da concretizzare in futuro, ossia combattere il cambiamento climatico e la diffusione dei gas serra, la progettazione circolare e la gestione del ciclo di vita, la protezione dell’ambiente, il combattimento degli sprechi operativi e la gestione dell’acqua.
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Cisco è ben consapevole delle responsabilità che gravano su di sé, dal momento che milioni di persone sono connesse tra di loro grazie alla sua tecnologia.
Tra le priorità dell’azienda dunque non è possibile escludere quella di proteggere i dati e la privacy degli utenti. Al fine di rendere la privacy una priorità non solo per gli utenti finali, ma anche per i dipendenti, Cisco investe molto sulla formazione del proprio personale in ambito di protezione dei dati e tutela della privacy.
Inoltre, al fine di mitigare il rischio di attacchi ransomware, oggigiorno sempre più frequenti, l’azienda lavora a stretto contatto con tutto il personale del dipartimento IT per garantire la sicurezza informatica delle proprie infrastrutture e della privacy dei propri clienti.
Non solo sicurezza, per Cisco anche lavorare per diminuire il divario digitale è fondamentale. L’azienda, ad esempio, fornisce supporto tecnico ad aziende come MuralNet, una realtà che si occupa di diffondere l’accesso alla rete tra i nativi americani.
Sempre nell’ambito della lotta al divario digitale, Cisco ha lanciato per la prima volta nel 2021 un premio speciale per un progetto per il combattimento del divario digitale nel contesto del gruppo di lavoro chiamato Emerging Technologies and Incubation (ET&I) all’interno della Cisco Global Problem Solver Challenge.
Il premio è destinato a una startup che utilizza la tecnologia per diminuire il divario digitale, sia in termini di accessibilità economica, sia in termini di sviluppo dell’alfabetizzazione digitale. Oltre ai soldi, il premio include anche opportunità di ricevere tutoraggio tecnico con esperti del gruppo ET&I.
Spinta dal proprio senso etico, dall’inizio della pandemia di coronavirus Covid-19, Cisco ha partecipato a circa 70 progetti di accelerazione digitale, con l’obiettivo di facilitare le interazioni a distanza, specialmente nei momenti di maggiore emergenza.
Cosa fa Cisco per promuovere l’inclusività
Sono molti gli obiettivi raggiunti così come quelli ancora da raggiungere per Cisco, che nell’ambito dell’inclusività sta lavorando per imporsi fra le migliori aziende di settore. Nel 2021 l’azienda ha raggiunto l’obiettivo di coinvolgere l’80% del proprio personale in azioni rivolte alla comunità, come ad esempio il volontariato.
Non solo nelle azioni, Cisco si contraddistingue nell’ambito dell’inclusività anche per l’approccio che ha nei confronti della diversità: l’obiettivo è quello di raggiungere entro il 2023 rispettivamente il 25% e il 75% di personale che si identifica come afro-americano o di colore, nel primo caso a livello non manageriale, mentre nel secondo a livello manageriale.
Per quanto riguarda il personale non manageriale, Cisco ha per ora raggiunto l’11%, rimanendo in corsa per raggiungere il proprio target, mentre nel caso delle cariche manageriali, ha già abbondantemente superato la soglia stabilita.
Cisco si distingue anche nell’ambito della promozione dell’istruzione: entro il 2025 l’azienda desidera investire 150 milioni di dollari per finanziare l’istruzione in materie STEM in università storicamente afroamericane.
Per il momento, l’azienda si trova in corsa per realizzare questo obiettivo, si è infatti già impegnata a investire 50 milioni di dollari nell’iniziativa “Access To Education”, 12,5 dei quali sono già stati investiti nel 2021.
Per Cisco però non è importante solo emergere nel settore dell’istruzione, ma anche investire nelle realtà promettenti, quali ad esempio le startup, gioca un ruolo fondamentale. Per assicurarsi di eccellere in questo ambito, Cisco ha deciso di investire 50 milioni di dollari entro il 2025 in startup e realtà di venture capital guidate da persone appartenenti alle minoranze etniche.
Una di quelle selezionate in questo ambito è stata quella di Christelle Kwizera, giovane ruandese che ha creato una startup chiamata Water Access Rwanda.
Il principale obiettivo dell’azienda è quello di riparare pozzi difettosi e installare sistemi che portino acqua purificata ai punti di accesso pubblici o direttamente a case delle persone.
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Cosa fa Cisco per combattere il cambiamento climatico
La battaglia contro il cambiamento climatico è molto complessa da combattere: lo sa bene Cisco, che anche in questo settore ha cercato di rendersi riconoscibile, cercando di abbattere il più velocemente possibile le sue emissioni.
Tra gli obiettivi già raggiunti si trovano, ad esempio, la riduzione delle emissioni di gas serra e l’aumento dell’uso dell’energia elettrica rinnovabile fino all’85% in tutte le sedi di Cisco.
Nel primo caso, l’obiettivo è stato raggiunto in soli quattordici anni, partendo dal 2007 e raggiungendolo nel 2021, così come il secondo, che si è concretizzato di recente, dal momento che Cisco ora utilizza l’85% di energia elettrica rinnovabile.
Inoltre, recentemente Cisco ha affermato di volersi impegnare a raggiungere l’obiettivo delle emissioni net-zero entro il 2040 promuovendo il lavoro da remoto, investendo in soluzioni per la rimozione del carbonio e promuovendo l’economia circolare.
Anche l’uso della plastica ha subito un taglio netto in Cisco: l’obiettivo che l’azienda si era imposta era quello di tagliare del 20% l’uso della plastica partendo dal 2018 ed entro il 2025; questo obiettivo è stato raggiunto appena tre anni dopo averlo stabilito, ossia nel 2021.
Guardando al futuro Cisco si dimostra molto ottimista: tra i suoi obiettivi per il 2025 figurano la produzione del 100% dei prodotti e degli imballaggi realizzati secondo i principi dell’economia circolare, ossia riutilizzabili o riciclabili.
Entro il 2030 l’azienda si è posta l’obiettivo di aiutare tutti gli attori che si trovano lungo la sua catena di approvvigionamento a ridurre le proprie emissioni di gas serra del 30%. Al momento, secondo i dati forniti dal report sulla sostenibilità di Cisco, l’obiettivo è quasi raggiunto, in quanto al 2021 le riduzioni sono del 23%.
L’azienda è in prima linea anche nella protezione delle specie a rischio di estinzione: grazie a un sistema di sorveglianza progettato da Cisco è stato possibile proteggere più di 30 specie di animali a rischio di estinzione e mettere in sicurezza dai bracconieri più di un milione di ettari di terra, sparsi tra Kenya, Sudafrica e Zambia.
Infine, sia nell’ambito dell’uso dell’acqua che del riciclo dei rifiuti, l’azienda sta facendo numerosi passi avanti: in ambito idrico sta lavorando per ottenere sempre migliori risultati, promuovendo e partecipando a numerosi progetti in bacini idrici a rischio, come quello di Taihu, in Cina. Grazie a questo progetto, ad esempio, è stato possibile risparmiare approssimativamente 51.000 litri d’acqua al giorno.
Anche nel riciclo dei rifiuti sta performando molto bene, è infatti riuscita a diminuire in maniera consistente la quantità di materiale non riciclato. Sebbene il covid-19 abbia impattato negativamente, rallentando il progetto che porta alla totale circolarità dei rifiuti, l’azienda è riuscita ad aumentare il proprio tasso di rifiuti riciclati dell’8% in appena due anni.
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