Cos’è Ethereum? Ecco come funziona la seconda criptovaluta al mondo per capitalizzazione e perché è diversa dal Bitcoin.
Nel mondo crypto, sapere cos’è Ethereum e come funziona è fondamentale.
Si tratta infatti della seconda criptovaluta per capitalizzazione di mercato dopo il Bitcoin. Ethereum è anche una piattaforma di elaborazione decentralizzata in grado di gestire un’ampia varietà di applicazioni, tra cui l’intero universo della DeFi.
Il 2025 è un anno sotto la lente degli osservatori per quanto riguarda l’andamento delle valute digitali e, quindi, anche di Ethereum. Con la presidenza USA targata Trump, infatti, il panorama normativo negli Stati Uniti potrebbe rappresentare un catalizzatore rialzista a lungo termine per questi asset.
Il tycoon ha firmato un ordine esecutivo per creare un gruppo di lavoro presidenziale sui mercati delle attività digitali, evidenziando una maggiore attenzione alla regolamentazione delle criptovalute a livello federale.
Gli investitori interessati a questo comparto e chiunque si stia avvicinando al mondo crypto deve conoscere nel dettaglio cos’è Ethereum e come funziona.
Cos’è Ethereum?
Ethereum è una piattaforma basata su tecnologia blockchain, meglio conosciuta per la sua criptovaluta, o token nativo, Ether (ETH) chiamato anche Ethereum.
La blockchain su cui si basa Ethereum può supportare molte altre criptovalute e applicazioni. Gli utenti della rete possono creare, pubblicare, monetizzare e usare una vasta gamma di applicazioni decentralizzate.
Il progetto di Ethereum risale al 2013 dall’idea di Vitalik Buterin, un ragazzo russo classe 1994 che viveva in Canada, che lancia ufficialmente la piattaforma nel 2015 insieme a Joe Lubin, fondatore della società di software blockchain ConsenSys.
Da queste poche righe è subito chiaro che Ethereum è molto più di una criptovaluta come viene intesa dai neofiti.
Essa è infatti una piattaforma blockchain decentralizzata che consente la creazione e l’esecuzione di smart contract e applicazioni decentralizzate (dApp) senza bisogno di intermediari.
Da segnalare, inoltre, che l’aggiornamento Ethereum 2.0 ha migliorato scalabilità, sicurezza ed efficienza energetica, riducendo il consumo di energia del 99,95% grazie al passaggio da Proof of Work (PoW) a Proof of Stake (PoS).
Come funziona Ethereum
Ethereum funziona attraverso una blockchain, dove tutte le operazioni realizzate vengono memorizzate in un registro pubblico. Ogni nuovo blocco prima della registrazione deve essere validato dagli altri utenti che partecipano alla piattaforma.
La rete di Ethereum è caratterizzata da un computer virtuale decentralizzato, conosciuto anche con il nome di EVM (Ethereum Virtual Machine). Per funzionare il network ha bisogno di computer (veri) tenuti costantemente accesi, i quali cedono alla rete una parte della loro potenza di calcolo.
A loro volta, i computer hanno la necessità di acquisire energia per svolgere la loro funzione. La “benzina” della piattaforma è rappresentata da Ether, indispensabile per eseguire gli smart contract.
Ethereum si distingue per la sua Ethereum Virtual Machine (EVM), un ambiente che esegue appunto smart contract, ovvero programmi auto-eseguibili che funzionano senza bisogno di intermediari.
Gli smart contract sono scritti in linguaggi come Solidity e vengono eseguiti automaticamente sulla blockchain.
Ogni operazione su Ethereum (transazioni, esecuzione di smart contract, ecc.) richiede il pagamento di gas fees, una tariffa in ETH per compensare i validatori che processano la rete.
Ethereum permette inoltre la creazione di:
- Token ERC-20: Standard per criptovalute e progetti finanziari;
- Token ERC-721 (NFTs): Standard per oggetti unici digitali, come arte e collezionabili;
- dApp (Decentralized Applications): applicazioni distribuite senza controllo centrale, usate in DeFi, gaming, metaverso e altro
Dal passaggio a Ethereum 2.0, la rete utilizza il Proof of Stake (PoS) invece del Proof of Work (PoW), riducendo il consumo energetico e aumentando la scalabilità.
Differenze tra Ethereum e Bitcoin
Bitcoin ed Ethereum sono criptovalute scambiate su exchange e conservate in wallet digitali.
Entrambe sono token decentralizzati cioè non emessi o regolamentati da banche centrali o uno Stato, ed entrambe utilizzano la tecnologia del registro distribuito chiamata blockchain e il protocollo di consenso chiamato Proof of Work (PoW), che consiste nell’aggiunta di nuovi blocchi alla blockchain risolvendo complessi problemi tramite un’enorme potenza di calcolo, attività chiamata mining, che viene ricompensata in BTC o ETH.
Tuttavia tra le due intercorrono delle differenze chiave, che possiamo capire meglio partendo dalla nascita di Ethereum.
Quando l’allora diciassettenne Vitalik Buterin fonda Bitcoin Magazine, una rivista che si occupa di criptovalute, si accorge ben presto dei limiti di Bitcoin. Pensa quindi di fondare una nuova blockchain più flessibile su cui chiunque possa costruire nuove applicazioni e criptovalute.
Usando le parole di Vitalik Buterin, “la grande differenza tra Ethereum e Bitcoin è che Bitcoin è una piattaforma in cui il valore dell’ecosistema deriva dal valore della valuta, mentre in Ethereum il valore della valuta deriva dal valore dell’ecosistema”.
In un’intervista il fondatore di Ethereum ha spiegato con parole molto semplici cosa cambia tra Bitcoin ed Ethereum, facendo il confronto tra una calcolatrice tascabile e uno smartphone, dove il Bitcoin è la prima ed Ethereum il secondo.
“Pensa alla differenza che c’è tra una calcolatrice e uno smartphone: la calcolatrice fa una cosa e la fa bene, mentre su uno smartphone hai una calcolatrice come app, puoi ascoltare musica, navigare sul web e fare molte altre cose”.
Ricapitolando, mentre Ethereum ha come obiettivo principale il funzionamento degli smart contract e la creazione di app decentralizzate, Bitcoin vuole essere un’alternativa al denaro classico come lo conosciamo oggi e una riserva di valore (il cosiddetto oro digitale). Questa è la differenza fondamentale tra Ethereum da una parte e Bitcoin dall’altra.
Un’altra differenza sostanziale risiede nella struttura. La blockchain alla base di Ethereum è programmabile in toto, e per questo più efficiente rispetto alla blockchain di Bitcoin.
Differenze tra Bitcoin ed Ethereum
- Il tempo di creazione di un blocco per il Bitcoin è di 10 minuti mentre per Ethereum il tempo di blocco è di 4-15 secondi. Di conseguenza, mentre le transazioni Bitcoin richiedono normalmente alcuni minuti per essere implementate, le transazioni con Ethereum vengono processate immediatamente e in pochi secondi;
- Ethereum ha un modello economico leggermente diverso rispetto a quello del Bitcoin - i compensi per la creazione di un blocco sulla blockchain da parte delle miners di Bitcoin si dimezzano ogni 4 anni, mentre Ethereum rilascia la stessa quantità di Ether ogni anno all’infinito;
- Ethereum utilizza un linguaggio di programmazione Turing Complete e un codice interno Turing Complete, grazie al quale può essere calcolato quasi tutto fornendo sufficienti dati e un determinato periodo di tempo;
- Sia Ethereum che il Bitcoin utilizzano diversi algoritmi di hash. Mentre Bitcoin utilizza l’algoritmo SHA-256 che produce un numero in formato esadecimale, Ethereum utilizza l’algoritmo Ethash;
- Ethereum usa un protocollo Ghost che impedisce l’uso di mining (centri di «estrazione di valuta») centralizzati. Mentre Bitcoin impiega ancora il concetto di mining, grazie al quale possono nascere società e, con la giusta tecnologia, iniziare a emettere Bitcoin;
- Ethereum ha un metodo diverso per far pagare transazioni in funzione della complessità computazionale, dell’utilizzo della larghezza di banda e delle esigenze di archiviazione. Le transazioni in Bitcoin hanno lo stesso costo tra loro. Il costo viene chiamato “Gas” in Ethereum ed avviene per blocco mentre per Bitcoin è limitato dalla dimensione del blocco;
- Ethereum è stato finanziato dal crowdfunding mentre il Bitcoin è arrivato direttamente sul mercato e primi miners possiedono la maggior parte delle criptovalute che saranno mai estratte
Come acquistare Ethereum
Le banche tradizionali non permettono di comprare Ethereum, anche se ci sono delle app bancarie, come Revolut, che permettono di investire in Ethereum e altre criptovalute.
In linea di massima il metodo più popolare per acquistare Ethereum è rappresentato dagli exchange di criptovaluta. Uno dei siti di scambi più famosi è Coinbase, dove gli utenti hanno l’opportunità di acquistare la moneta digitale. Altri exchange noti sono Binance, Kraken, Bitstamp e Bittrex.
Si possono acquistare Ethereum anche attraverso broker di trading online o investendo in fondi di crypto.
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Come comprare Ethereum. Guida facile e veloce
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Come incassare Ethereum?
Per poter utilizzare Ethereum come metodo di pagamento puoi affidarti a un exchange di criptovalute, dove convertire le crypto in valuta fiat. Per incassare Ethereum bisogna collegare un conto bancario al portafoglio Ethereum, trasferire la criptomoneta all’exchange, vendere Eth in cambio di altra valuta, prelevare i soldi sul cono bancario. Tieni conto che questo processo può richiedere diversi giorni lavorativi a seconda dei tempi della propria banca e che il prelievo comporta dei costi di commissione che variano a seconda della piattaforma scelta.
Incassare Ethereum tramite exchange di criptovalute è il modo più comune per cambiare la crypto in valuta fiat. Ma si può anche vendere Ethereum direttamente ad altri utenti tramite gli scambi peer-to-peer, che però rappresenta un rischio più alto di incappare in truffatori.
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