Euro dollaro: rally o tonfo? Tutto dipende da Bce e Fed

Violetta Silvestri

1 Giugno 2023 - 10:30

La coppia EUR/USD è in calo, assorbendo tutti i dubbi sulle prossime mosse delle banche centrali. Il destino dell’euro dollaro è sempre più legato alle decisioni, molto attese, di Bce e Fed.

Euro dollaro: rally o tonfo? Tutto dipende da Bce e Fed

La coppia EUR/USD viene scambiata in ribasso sotto 1,0700 nella giornata del 1 giugno.

L’euro dollaro fatica a cambiare direzione e non mostra, al momento, grandi spinte per un rimbalzo. Il tema più importante per gli investitori nel Forex riguarda la politica dei tassi delle banche centrali. Archiviato, al momento, il nodo default Usa grazie all’approvazione di un accordo bipartisan alla Camera, i riflettori si sono riaccesi sulle mosse Bce e Fed.

Mentre si susseguono le dichiarazioni dei funzionari in vista dell’incontro molto atteso di giugno, sia per l’Eurotower che per la banca centrale Usa, la coppia è in balia di aspettative diverse: da una parte la Bce dovrebbe quasi certamente continuare l’aumento dei tassi (anche se di soli 25 punti base), dall’altra la Fed è molto più incerta, con dubbi su un ulteriore rialzo o su una pausa.

L’euro può beneficiare di una banca centrale ancora falco, ma deve fare attenzione a previsioni più pessimistiche sulla ripresa dopo che la Germania ha evidenziato una recessione tecnica. Il dollaro può rafforzarsi come valuta rifugio in un contesto generale ancora incerto (con la Cina che sta indebolendo il sentiment), ma può anche vedere un allentamento degli acquisti se l’attrazione degli asset di rischio torna a dominare (con lo scongiurato rischio default).

L’euro dollaro appare sempre di più legato alle mosse di Bce e Fed: cosa aspettarsi sulla coppia?

EUR/USD: quale spinta da Bce e Fed?

Nel momento in cui si scrive, la coppia EUR/USD scambia a 1,0674, mantenendo una certa flessione.

Di contro, l’indice del dollaro sale a 104,3 negli scambi del 1 giugno, anche se si è ritirato da un massimo di oltre due mesi nella sessione precedente, poiché gli operatori hanno ridimensionato le loro aspettative di un altro rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve questo mese.

I funzionari della Fed, compreso il vicepresidente designato, hanno indicato la possibilità di una pausa del rialzo dei tassi a giugno, dando alla banca centrale statunitense il tempo di valutare l’impatto del suo ciclo di inasprimento sui dati sull’inflazione ancora forti.

Il governatore della Federal Reserve Philip Jefferson ha dichiarato che la sospensione dei rialzi dei tassi alla prossima riunione del FOMC offrirebbe il tempo per analizzare più dati prima di prendere una decisione sull’entità di un ulteriore inasprimento. Ha aggiunto che una pausa non significa che i tassi abbiano raggiunto il picco.

Inoltre, anche il presidente della Fed di Filadelfia Patrick Harker ha fatto intendere di preferire una pausa alla prossima riunione, anche se ha avvertito che i dati in arrivo potrebbero fargli cambiare idea. A parte questo, i recenti progressi per evitare un default del debito statunitense senza precedenti, con il voto della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti a favore di un disegno di legge per sospendere il tetto del debito alla fine di mercoledì, mantiene l’USD al di sotto del livello più alto da metà marzo toccato mercoledì.

Da considerare che le preoccupazioni per un rallentamento dell’economia globale, in particolare in Cina, e una buona ripresa dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA agiscono da vento favorevole per il biglietto verde, limitando il rialzo per la coppia EUR/USD.

La moneta unica viaggia sulle aspettative riguardanti inflazione e Bce. Le letture più deboli dell’inflazione al consumo provenienti da Francia e Germania hanno intaccato le aspettative di rialzo dei tassi della Banca centrale europea, facendo soffiare un vento contrario per la valuta condivisa.

Tuttavia, diversi funzionari della Bce sostengono la richiesta di ulteriori aumenti dei tassi nei prossimi mesi. In effetti, il vicepresidente Luis de Guindos ha osservato che la vittoria sull’inflazione non è ancora arrivata. Separatamente, il policymaker Madis Muller ha affermato che l’inflazione core non mostra segni di rallentamento ed è molto probabile che la banca centrale aumenti di 25 punti base più di una volta. Ciò avviene sulla scia dei commenti di martedì del membro del consiglio direttivo della Bce Gediminas Šimkus, che si aspettava un aumento di 25 punti base a giugno e luglio.

L’euro ha ancora spazio per un rimbalzo sul dollaro. Tutto dipende dalle mosse Bce e Fed.

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