Euro dollaro in rialzo: il motivo è Lagarde. Cosa ha detto sui tassi?

Violetta Silvestri

27/06/2023

L’euro si rafforza sul dollaro: nuovi commenti falco di Lagarde hanno dato la spinta alla valuta comunitaria. Il rialzo dell’EUR/USD può durare? Cosa osservare.

Euro dollaro in rialzo: il motivo è Lagarde. Cosa ha detto sui tassi?

Euro dollaro in rialzo e la spinta viene dalla Bce, con un tono falco di Lagarde che rafforza la moneta unica.

L’EUR/USD sta estendendo il rimbalzo verso 1,0950 dopo la retorica aggressiva del presidente della Banca centrale europea. La coppia torna sulla scena del Forex, con il dollaro Usa che fatica a causa dell’umore del mercato propenso al rischio.

Dopo le dinamiche più instabili di lunedì, l’euro dollaro ha acquisito slancio rialzista nella giornata di scambi europei di martedì 27 giugno. La forza della moneta unica sul biglietto verde può durare?

EUR/USD in rialzo grazie a Lagarde

Nel forum delle banche centrali in Portogallo, il presidente della Bce Lagarde ha ribadito che è necessario portare i tassi di interesse in un territorio “sufficientemente restrittivo” e comunicare chiaramente che rimarranno a quei livelli per tutto il tempo necessario.

“È improbabile che nel prossimo futuro la banca centrale possa affermare con piena fiducia che i tassi di picco sono stati raggiunti”, ha aggiunto Lagarde e ha aiutato l’euro a preservare la sua forza.

Intanto, a livello globale, il premier cinese ha dichiarato che si prevede che la crescita economica nel secondo trimestre sarà più forte di quanto non fosse nel primo. Li Qiang ha inoltre osservato che l’obiettivo per il Pil era del 5%.

Questi commenti hanno consentito il ritorno dei flussi di rischio sui mercati e i principali indici azionari asiatici hanno registrato forti guadagni. A sua volta, il dollaro Usa ha faticato a trovare domanda, consentendo all’EUR/USD di rafforzarsi.

Sulle questioni dell’Eurozona, gli analisti di ING hanno fatto notare che la Bce è sembrata concentrata principalmente sui timori per l’inflazione rispetto alla discussione sulla crescita. Questo sostiene la necessità di alzare ancora i tassi e di prolungare una politica monetaria aggressiva che favorisce l’euro.

Da tenere presente, infatti, che la Fed ha messo in pausa il suo aumento del costo del denaro, pur promettendo che la lotta all’inflazione non è finita. Questo dettaglio, però, porta la Bce a essere la più falco in questo momento e l’euro ne beneficia.

Lagarde ha anche sottolineato che: l’inflazione nell’area dell’euro è troppo alta ed è destinata a rimanere tale per troppo tempo. Ma la natura della sfida dell’inflazione nell’area dell’euro sta cambiando. Questa persistenza è causata dal fatto che l’inflazione si sta facendo strada attraverso l’economia in fasi, mentre diversi agenti economici cercano di trasferire i costi gli uni sugli altri”.

La spiegazione lascia presagire che i tassi aumenteranno ancora. L’euro può restare forte, ma difficilmente il dollaro scivolerà ancora. Secondo il parere ING:

“I dati sulla fiducia dei consumatori del Conference Board di oggi saranno il momento clou della giornata, anche se un po’ di attenzione sarà rivolta anche agli ordini di beni durevoli di maggio e alle vendite di nuove case, e all’indice Richmond Fed Manufacturing di giugno. Le aspettative di consenso indicano una serie di numeri relativamente solidi e non vediamo motivi per essere fortemente in disaccordo. Considerando la bassa probabilità di una svolta accomodante da parte del presidente della Fed Jerome Powell nel suo discorso di domani a Sintra, un’accelerazione del declino del dollaro non sembra molto probabile.”

Infine, attenzione ai dati economici sull’Europa. Gli esperti ING hanno evidenziato che le prove di un deterioramento delle prospettive economiche nell’Eurozona sembrano aumentare. L’indagine IFO di ieri in Germania è risultata debole, con l’indice del clima aziendale che è sceso più del previsto da 91,5 a 88,5 e l’indicatore delle aspettative da 88,3 a 83,6.

Quando si aggiungono altri sondaggi aziendali lungimiranti (PMI, ZEW) si rafforzano chiaramente le argomentazioni a favore di un nuovo rating negativo delle prospettive di crescita dell’Eurozona. La reazione nulla dell’euro all’IFO di ieri è stata probabilmente dovuta al calo piuttosto pronunciato post-PMI di venerdì: in un certo senso, l’IFO ha semplicemente confermato ciò che i PMI avevano già segnalato la scorsa settimana.

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