Altro che 4 giorni, in Europa arriva la settimana lavorativa di 6 giorni

Simone Micocci

25/06/2024

Mentre in tutta Europa (e non solo) si discute dell’introduzione della settimana corta, in Grecia è stata presa una decisione in controtendenza al fine di aumentare la produttività.

Altro che 4 giorni, in Europa arriva la settimana lavorativa di 6 giorni

Mentre in Italia, così come nei Paesi del resto d’Europa, si discute della possibilità di ridurre la settimana di lavoro, passando da 5 a 4 giorni ma mantenendo lo stesso stipendio, la Grecia, in controtendenza, ha deciso in favore di un allungamento.

Nel dettaglio, non si tratta di un obbligo bensì di una forma di incentivo, riconoscendo a partire dal mese di luglio delle forti integrazioni salariali per coloro che prestano attività lavorativa nel fine settimana.

Vi è quindi la possibilità di lavorare per 48 ore straordinario, rivedendo così la normativa sull’orario di lavoro. In questo modo la Grecia conta di risolvere due grandi problematiche che interessano anche altri Paesi (Italia compresa): da una parte la necessità di garantire un aumento di stipendio ai lavoratori, dall’altra l’aumento della produttività.

Una misura che si colloca nel pieno della rinascita economica della Grecia, passata dalla crisi del debito del 2009 a uno dei Paesi europei più in crescita dell’ultimo periodo.

La riforma del lavoro in Grecia

La Grecia, così come anche l’Italia, ha dei settori lavorativi dove è complicato trovare personale da assumere. E ciò inevitabilmente incide negativamente sulla produttività, in quanto con il personale a disposizione le aziende non riescono a raggiungere gli obiettivi di crescita desiderati.

Un problema che si può risolvere attraverso la formazione specializzata, incentivando l’acquisizione di quelle competenze necessarie per formare nuovi lavoratori. Ma ci vuole tempo, ecco perché in Grecia hanno pensato a una seconda soluzione: permettere a chi c’è già di lavorare per più ore e guadagnare di più.

Vengono così riviste, a partire da luglio, le limitazioni sull’orario di lavoro, consentendo di raggiungere le 48 ore di lavoro settimanali. Chi vorrà, in accordo con i datori di lavoro, potrà così esercitare anche di sabato e domenica, beneficiando di un incremento stipendiale così calcolato:

  • 40% in più per chi lavora il sabato;
  • 115% in più chi invece lo fa di domenica.

Con questo programma, quindi, non si obbliga nessuno a lavorare su turni nel fine settimana: piuttosto viene creato un incentivo, rendendo più semplice arrivare a un guadagno extra.

Una novità che dovrebbe favorire specialmente le imprese industriali dove il personale altamente specializzato, necessario per portare avanti i cicli produttivi, spesso è costretto a interrompere i propri processi produttivi al fine di rispettare l’orario di lavoro. Ma anche altre realtà, come banche, società di servizi e persino il settore agricolo, dove lavorare di più potrebbe diventare più attraente.

Altro che settimana corta: quella lunga in Grecia dovrebbe servire per alleviare la carenza di manodopera migliorando ancora di più la situazione economica nel Paese.

L’orario di lavoro in Italia

In Italia l’orario di lavoro è di 40 ore settimanali, per quanto ci siano dei contratti collettivi nazionali che potrebbero prevedere un minor numero di ore. Non possono, invece, incrementare questo limite.

Ovviamente c’è la possibilità di svolgere gli straordinari, ma entro un certo limite. Intanto la normativa prevede che per un periodo di 7 giorni l’orario di lavoro non può superare le 48 ore, comprensive dello straordinario. Il calcolo però viene effettuato prendendo in considerazione un periodo di 4 mesi (con la possibilità per i contratti collettivi di estendere questa durata fino a 6 mesi, o persino 12, ma solo in presenza di specifiche ragioni obiettive, tecniche o comunque inerenti all’organizzazione del lavoro).

Allo stesso tempo bisogna però rispettare le regole riguardo al riposo giornaliero che deve essere almeno pari a 11 ore consecutive (calcolate con intervalli di 24 ore). Ciò significa che al massimo si può lavorare per 13 ore al giorno.

Per quanto riguarda il riposo settimanale, invece, ogni 7 giorni ce ne deve essere almeno uno di 24 ore consecutive (solitamente la domenica) da cumulare con le 11 ore di riposo giornaliero.

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