Trump continua a dettare la sua linea sui dazi contro l’Europa: l’ultima dichiarazione offre uno spiraglio per evitare le tariffe in UE. Di cosa si tratta?
Mentre l’UE cerca la soluzione “meno rischiosa” per rispondere ai dazi di Trump, il presidente USA continua a rilasciare dichiarazioni impattanti sulla guerra commerciale contro l’Europa. L’ultima riguarda un tema già affrontato e che potrebbe “salvare” l’Unione dai peggiori scenari tariffari: l’acquisto di più GNL statunitense.
Nel dettaglio, Trump ha esortato l’UE a impegnarsi a importare 350 miliardi di dollari di energia americana per ottenere una sospensione delle tariffe, respingendo invece l’offerta di Bruxelles di stabilire dazi “zero a zero” su automobili e beni industriali.
I commenti di Trump durante una conferenza stampa alla Casa Bianca sono stati una risposta alla dichiarazione fatta lunedì mattina dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, secondo cui l’UE si era offerta di ridurre a zero i dazi doganali sulle automobili e sui prodotti industriali importati dagli Stati Uniti se Trump avesse ricambiato.
L’idea di spingere l’Europa sugli acquisti di GNL americano non è nuova e va a toccare un settore cruciale per il vecchio continente, sul quale risulta vulnerabile e in cerca di partner affidabili dopo la rivoluzione energetica innescata dalla guerra in Ucraina.
Un maggiore impegno nell’acquisto di gas USA è davvero la soluzione per eliminare i dazi europei? Cosa ha detto Trump e quanto gas importa già l’Europa dagli Stati Uniti.
L’Europa deve acquistare più gas americano, la condizione di Trump
Uno degli ultimi ragionamenti di Trump sui dazi contro l’Europa è stato questo:
“Abbiamo un deficit con l’Unione Europea di 350 miliardi di dollari e scomparirà in fretta. Uno dei modi in cui può scomparire facilmente e velocemente è che dovranno acquistare la nostra energia ...possono acquistarla, possiamo tagliare 350 miliardi di dollari in una settimana. Devono acquistare e impegnarsi ad acquistare una quantità di energia equivalente.”
L’idea di acquistare energia dagli Stati Uniti nel tentativo di evitare i dazi non è una novità. Quasi subito dopo la rielezione di Trump, von der Leyen ha suggerito di aprire negoziati per acquistare più gas naturale liquefatto (LNG) americano. Secondo la ricostruzione di alcuni media come Politico, però, gli Stati Uniti, in risposta, non hanno offerto alcuna chiarezza su come avrebbe funzionato un accordo.
Nel contesto dei profondi cambiamenti energetici innescati dalla guerra in Ucraina, l’Europa ha drasticamente rivisto la sua rete di fornitori energetici. Tra questi, gli USA sono diventati un partner rilevante.
Il GNL americano è entrato nel mix energetico dell’UE giocando un ruolo di spicco nel sostituire i flussi del gas russo. I Paesi che hanno avuto la possibilità di migliorare e aumentare la capacità di rigassificazione ne hanno beneficiato.
La parabola crescente dell’ingresso del gas naturale liquefatto USA è documentata da alcuni grafici del database Bruegel. Nel primo è evidente che da metà 2022 in poi la quota di GNL americano in entrata nell’UE è aumentata, restando a livelli elevati fino a oggi. Rispetto agli acquisti di gas naturale liquefatto da altri Paesi, quelli dagli Stati Uniti sono i maggiori:

Il secondo grafico illustra la quota di gas - non solo GNL - acquistato dai Paesi UE da tutti i suoi partner compresa la Russia. Gli USA nel contesto generale hanno un peso importante, anche se non è il maggiore. Tra tutte le importazioni di gas, quelle dalla Norvegia continuano a essere le più ingenti. Tuttavia, il ruolo del GNL USA non è secondario:

La spinta di Trump a un maggiore acquisto di gas USA potrebbe rendere l’Europa più dipendente dagli USA in un settore strategico, svelando però sia rischi che vantaggi. Da una parte più gas statunitense aiuterebbe l’Europa a eliminare del tutto quote ancora presenti di flussi russi. Tuttavia, la renderebbe più “ricattabile”, soprattutto in un contesto commerciale e politico così imprevedibile con Trump alla Casa Bianca.
Ovviamente, i Paesi che possono sfruttare maggiormente la rigassificazione sono quelli con una costa, tra i quali l’Italia. La nostra nazione, per esempio, potrebbe innalzare la quota di acquisto di GNL USA, visto che il tasso di utilizzo della capacità di rigassificazione italiana è all’85%.
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