Cosa ha detto Giorgia Meloni in merito alla politica estera, con particolare riferimento all’Europa e all’Ucraina, durante il discorso alla Camera in occasione del voto di fiducia.
Per Giorgia Meloni il grande giorno è arrivato. Non senza tradire un po’ di emozione ma mantenendo sempre quel piglio deciso che da sempre ha contraddistinto la sua azione politica, la leader di Fratelli d’Italia ha fatto il suo esordio in Aula nelle vesti di presidente del Consiglio.
Meloni alla Camera si è presentata per chiedere il voto di fiducia al suo governo, con un lungo discorso che poi verrà replicato anche al Senato dove uno dei primi temi trattati è stato quella della politica estera e dei rapporti con i nostri alleati.
Visto il delicato momento, Giorgia Meloni durante il suo discorso alla Camera si è soffermata in particolare sulla guerra in Ucraina, confermando il pieno sostegno a Kiev di fronte all’invasione russa, oltre sui rapporti dell’Italia con l’Europa.
Per prima cosa la presidente del Consiglio però si è voluta togliere un sassolino in merito a chi “fuori dai nostri confini nazionali” ha dichiarato di “voler vigilare sul nuovo governo italiano”. “Direi che possono spendere meglio il loro tempo - ha attaccato Meloni - Questo parlamento ha valide e battagliere forze di opposizione più che capaci di far sentire la propria voce, senza bisogno, mi auguro, del soccorso esterno”.
Europa: cosa ha detto Meloni
La politica estera sarà uno degli ambiti più delicati per il governo Meloni. Tra guerra in Ucraina, Pnrr e crisi energetica, il filo che lega Roma e Bruxelles sarà inevitabilmente rovente nei prossimi mesi.
“L’Italia è a pieno titolo parte dell’Occidente e del suo sistema di alleanze - ha dichiarato Giorgia Meloni durante il suo discorso alla Camera - Stato fondatore dell’Unione europea, dell’Eurozona e dell’Alleanza atlantica, membro del G7 e ancor prima di tutto questo, culla, insieme alla Grecia, della civiltà occidentale e del suo sistema di valori fondato sulla libertà, l’uguaglianza e la democrazia; frutti preziosi che scaturiscono dalle radici classiche e giudaico cristiane dell’Europa. Noi siamo gli eredi di San Benedetto, un italiano, patrono principale dell’intera Europa”.
Meloni dopo aver ringraziato i principali vertici comunitari “il Presidente del Consiglio Charles Michel, la Presidente della Commissione Ursula Von der Leyen, la Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, il Presidente di turno del Consiglio Petr Fiala, e con loro i tanti capi di stato e di governo che in queste ore mi hanno augurato buon lavoro”, ha toccato subito il tema Europa.
“Noi non concepiamo l’Unione europea come un circolo elitario con soci di serie A e soci di serie B, o peggio come una società per azioni diretta da un consiglio di amministrazione con il solo compito di tenere i conti in ordine - ha spiegato Meloni - L’Unione europea per noi è la casa comune dei popoli europei e come tale deve essere in grado di fronteggiare le grandi sfide della nostra epoca, a partire da quelle che gli Stati membri difficilmente possono affrontare da soli”.
La presidente del Consiglio poi si è chiesta “come è stato possibile, ad esempio, che un processo di integrazione nato come comunità del carbone e dell’acciaio nel 1950 si ritrovi a distanza di più di 70 anni - e dopo aver esteso a dismisura le materie di propria competenza - a non avere soluzioni efficaci proprio in tema di approvvigionamento energetico e di materie prime? Chi si pone questi interrogativi non è un nemico o un eretico, ma qualcuno che vuole contribuire a una integrazione europea più efficace nell’affrontare le grandi sfide che l’attendono”.
“Questo Governo - ha aggiunto - Rispetterà le regole attualmente in vigore e nel contempo offrirà il suo contributo per cambiare quelle che non hanno funzionato, a partire dal dibattito in corso sulla riforma del patto di stabilità e crescita”.
La posizione sull’Ucraina
Un terreno dove gli avversari politici attendono al varco Giorgia Meloni è quello della guerra in Ucraina, viste le recenti parole di Silvio Berlusconi e i rapporti di Matteo Salvini con la Russia prima che scoppiasse la guerra.
Per prima cosa Giorgia Meloni ha voluto ribadire la sua fedeltà alla Nato: “L’Alleanza atlantica garantisce alle nostre democrazie un quadro di pace e sicurezza e che troppo spesso diamo per scontato. È dovere dell’Italia contribuirvi pienamente, perché, ci piaccia o no, la libertà ha un costo e quel costo per uno Stato è la capacità che ha di difendersi e l’affidabilità che dimostra nel quadro delle alleanze di cui fa parte”.
“L’Italia continuerà a essere partner affidabile in seno all’Alleanza atlantica, a partire dal sostegno al valoroso popolo ucraino che si oppone all’invasione della Federazione Russa - ha dichiarato Meloni in merito alla guerra in Ucraina - Non soltanto perché non possiamo accettare la guerra di aggressione e la violazione dell’integrità territoriale di una nazione sovrana ma perché è il modo migliore per difendere anche il nostro interesse nazionale”.
La presidente del Consiglio così ha specificato che “soltanto un’Italia che rispetta gli impegni può avere l’autorevolezza per chiedere a livello europeo e occidentale, ad esempio, che gli oneri della crisi internazionale siano suddivisi in modo più equilibrato; è quello che intendiamo fare, a partire dalla questione energetica”.
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