Tutto il pessimismo sul futuro dell’Eurozona in questi dati

Violetta Silvestri

27/11/2020

Sentiment negativo sul futuro dell’Eurozona: è quanto emerso dagli ultimi dati sulla percezione di fiducia di consumatori e settori economici dell’area. A prevalere è il pessimismo su una futura ripresa.

Tutto il pessimismo sul futuro dell’Eurozona in questi dati

Eurozona: futuro incerto e sentiment pessimista sulla ripresa dell’area euro.

A confermare il sentore negativo sono stati i dati svelati oggi sugli indicatori di fiducia in settori chiave, quali consumi e attività economiche, nei Paesi della moneta unica.

Il motore dell’ottimismo, fondamentale per spronare la spesa e incentivare le aziende, non si è ancora acceso nella regione europea.

Complice la seconda ondata pandemica, l’Eurozona è piombata nel pessimismo.

Eurozona: la fiducia crolla e il pessimismo avanza

La fiducia economica nell’area dell’euro è diminuita drasticamente a novembre, mostrando il primo peggioramento in sette mesi, dopo che i Governi hanno imposto nuove restrizioni per fermare la diffusione del coronavirus.

Il sentimento economico dei Paesi a moneta unica ha subito un drastico calo come reazione alla seconda ondata autunnale di infezioni, deprimendo l’umore in tutti i settori, in particolare quelli più colpiti dalle chiusure, come servizi e vendite al dettaglio.

L’indagine mensile della Commissione Europea ha mostrato che il sentiment nei 19 Stati che condividono l’euro è sceso a 87,6 punti dai 91,1 di ottobre, un’ombra al di sopra delle aspettative del mercato, pari a 86,5 punti.

Il sondaggio viene in genere condotto nelle prime due o tre settimane del mese, il che significa che i numeri si riferiscono allo stato d’animo pessimista dopo l’annuncio di una serie di restrizioni, anche nelle due maggiori economie della zona euro, Germania e Francia.

Ogni indice rilevato ha messo in evidenza un peggioramento, con una percezione del futuro poco rincuorante.

Nello specifico, il sentiment nei servizi, il più grande settore dell’economia dell’Eurozona, che produce circa due terzi del PIL, è scivolato a -17,3 da -12,1. Le aspettative erano di un calo a -15,5 punti.

Tra i consumatori la percezione non è migliore. L’indice di fiducia è sceso a -17,6 a novembre dai -15,5 punti di ottobre, in linea con la stima flash rilasciata la scorsa settimana.

Anche l’umore dell’industria ha mostrato un declino a -10,1 da -9,2, appena sopra le aspettative di un calo a -10,5.

Le aspettative di inflazione nell’industria sono scese a 0,2 punti da 0,7 ma sono aumentate tra i consumatori a 15,4 punti da 13,3 di ottobre. Entrambi erano al di sotto dei valori medi dal 2000.

La Commissione UE ha commentato i dati sottolineando che:

“Dopo il parziale recupero del sentiment tra maggio e settembre e l’ampio movimento laterale in ottobre, il calo è il primo dalla prima ondata.”

I numeri hanno rivelato che le aspettative dei rivenditori sono crollate, riflettendo le crescenti preoccupazioni delle famiglie sulla loro futura situazione finanziaria e sulle prospettive economiche.

I servizi sono i più allarmati sulla domanda attesa, mentre l’industria e l’edilizia hanno registrato solo slittamenti relativamente lievi del sentiment.

Il pessimismo sul futuro dell’Eurozona, quindi, si racchiude anche in questi dati. Lo scenario, per ora, resta incerto e le stesse festività natalizie rischiano di peggiorare l’umore di consumatori e commercianti. I Paesi intendono, infatti, mantenere restrizioni.

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