Tempo di bilanci e di nuove previsioni, anche per l’Eurozona. Le stime 2021 sembrano accelerare la ripresa dei Paesi euro: cosa hanno detto alcuni esperti al Financial Times.
La ripresa economica dell’Eurozona nel 2021 ancora sotto la lente: l’ottimismo messo in moto dalla campagna di vaccinazione anti-Covid e dall’accordo Brexit sembra offrire nuove prospettive.
Il nuovo anno metterà alla prova la tanto attesa svolta dalla crisi pandemica: quale sarà la performance economica dei Paesi della zona euro?
Previsioni incoraggianti arrivano da esperti intervistati da Financial Times.
Eurozona: 2021 nel segno dell’ottimismo
Mentre ci si accinge a chiudere il 2020 in modo mesto, con l’unico faro di speranza acceso grazie ai vaccini, il 2021 si preannuncia di grandi aspettative.
Tutti i principali Paesi euro si attendono rimbalzi del Prodotto Interno Lordo importanti. Cosa dicono le previsioni?
L’economia della regione crescerà il prossimo anno al suo ritmo più veloce da quando esiste la moneta unica, secondo un sondaggio di economisti del Financial Times.
Mentre gli Stati europei iniziano a vaccinare le persone contro il Covid-19, 33 esperti hanno stimato che il PIL della zona euro aumenterà in media del 4,3% l’anno prossimo, rimbalzando dalla recessione record dal dopoguerra. Un risultato di maggiore ottimismo della previsione del 3,9% della BCE, ma al di sotto del 5,2% previsto dal FMI a ottobre.
Daniel Gros, direttore del Center for European Policy Studies, non ha dubbi sullo scenario 2021:
“I vaccini ristabiliranno le condizioni normali per la maggior parte dei servizi. Non ci sono squilibri finanziari fondamentali che frenano la domanda o gli investimenti. I consumatori avranno liquidità per soddisfare la domanda repressa.”
La maggior parte degli economisti ha affermato che entro la seconda metà del prossimo anno, la vaccinazione diffusa e il Recovery Fund da 750 miliardi di euro stimoleranno un rimbalzo in stile “ruggenti anni Venti”, simile a quello che seguì la pandemia di influenza spagnola un secolo fa.
Crescita economica e rilancio dei consumi sono quasi certi in queste stime. Così come si mantiene un sentiment positivo anche nei confronti del settore bancario: la crisi finanziaria che ha colpito la regione nel 2008 non si ripeterà.
Anche sul fronte inflazione, negativa nell’Eurozona ormai da mesi, la colpa di tale tendenza è attribuita in parte a fattori una tantum e gli economisti hanno previsto in media che la crescita dei prezzi sarà circa dell’1% l’anno prossimo, ancora al di sotto dell’obiettivo della BCE di poco meno del 2%.
Le cicatrici della pandemia sull’Eurozona
Nel quadro ottimistico sull’Eurozona dipinto dagli economisti per il 2021 ci sarà comunque spazio per i segni della pandemia.
La maggior parte degli esperti, infatti, si aspetta che l’epidemia lasci cicatrici significative, con più della metà che prevede che la disoccupazione nel blocco dei 19 Paesi salirà oltre il 10% per la prima volta in più di quattro anni, dall’8,4% di ottobre.
Anatoli Annenkov, economista di Société Générale, ha analizzato che:
“Sebbene prevediamo una crescita superiore al potenziale nei prossimi anni, prevediamo che effetti di secondo impatto sul mercato del lavoro e sui flussi di credito peseranno sulla ripresa per un periodo di tempo significativo.”
Due terzi degli economisti intervistati pensano che il PIL della zona euro non tornerà ai livelli pre-pandemia al più presto fino alla metà del 2022, con alcuni di essi che puntano al 2023.
Si prevede che blocchi e restrizioni sui viaggi per contenere la diffusione del Covid-19 trascineranno l’Eurozona in una doppia recessione questo inverno.
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