Come cambia la lotta all’evasione fiscale con la pandemia? Vediamo su cosa si concentrano i controlli di Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza tra fondo perduto, bonus e vendite online.
Com’è cambiata la lotta all’evasione fiscale con la pandemia? Con gli aiuti erogati dallo Stato, tra bonus e contributi a fondo perduto, è cambiato anche il perimetro di azione di Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza.
E tra tanti finanziamenti e crediti d’imposta ci sono migliaia di euro andati a persone imprese che, non essendo in possesso dei requisiti richiesti, non ne avevano diritto.
I controlli del Fisco si concentrano quindi non sulle operazioni “solite”, ma anche sugli aiuti finora erogati, così come sulle vendite online.
A chiedere di intensificare le verifiche è l’atto di indirizzo per gli obiettivi di politica fiscale 2021-2023 del MEF.
Fondo perduto, aiuti di Stato e bonus: come cambia la lotta all’evasione con la pandemia
I primi aiuti nel mirino di Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate sono i contributi a fondo perduto. Nel novembre 2020 è stato sviluppato un protocollo di intesa basato su analisi del rischio (la congruità dell’importo delle operazioni 2019 e 2020, della ricorrenza dei firmatari e della presenza di eventuali indici di frode fiscale a loro carico) per scovare chi ha avuto accesso ai finanziamenti a fondo perduto erogati durante il periodo emergenziale.
A far scattare i controlli sarà anche il comportamento inerte dei contribuenti che hanno ricevuto una lettera di compliance da parte delle Entrate ma non hanno giustificato le anomalie segnalate. In particolar modo si guarderà ai dati delle fatture elettroniche e dei corrispettivi telematici.
Evasione fiscale, intensificati i controlli anche sull’e-commerce
Ma i controlli di Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate non si fermano solo agli aiuti erogati ed eventualmente indebitamente ricevuti: nel loro mirino c’è anche l’e-commerce.
Nel pieno della pandemia si è registrato un vero e proprio boom delle vendite online. I controlli vertono sull’incrocio dei dati comunicati all’Agenzia delle Entrate con quelli in possesso della Guardia di Finanza. Le verifiche riguardano sia i soggetti passivi residenti che ai contribuenti che si sono identificati in Italia.
In particolare, infine, finiscono sotto la lente di ingrandimento i contribuenti che non hanno presentato dichiarazioni dei redditi e Iva.
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