Un dibattito sull’abolizione del contante riguardo al rischio che la criminalità organizzata possa impadronirsi di una cospicua parte degli aiuti post emergenza COVID-19 sarebbe fortemente auspicabile.
Eliminare il contante da tutti gli aiuti post emergenza con una particolare attenzione per i fondi pubblici e i finanziamenti erogati alle imprese per il supporto alle loro attività, è una soluzione che il Governo dovrebbe tenere in giusta considerazione.
Nella lotta alla criminalità mafiosa di natura economica più sarà possibile tracciare il denaro e più si eviterà che le mafie possano arricchirsi soprattutto con soldi pubblici. Un sistema di pagamento elettronico colpirebbe in un sol colpo le mafie, la criminalità comune, gli evasori fiscali, i politici e funzionari corrotti.
L’equazione vincente in questo contesto potrebbe essere: erogazioni e pagamenti elettronici obbligatori nei rapporti con la Pubblica Amministrazione. Moneta elettronica e tracciabilità dei pagamenti saranno di certo un freno alle razzie di fondi pubblici da parte delle mafie e conseguentemente anche al riciclaggio che ne deriverebbe.
Diamo scacco matto alle mafie introducendo l’obbligo per la P.A. di erogare e accettare solo pagamenti elettronici. Un obbligo che potrebbe essere esteso a tappeto a tutta la Pubblica Amministrazione includendo anche gli aiuti che provengono da organi europei ed internazionali ed estendendo tale obbligo anche alle società che forniscono servizi pubblici.
Impediamo che le mafie possano impadronirsi degli aiuti post coronavirus
Chi studia i fenomeni mafiosi sa benissimo che la nuova criminalità organizzata non usa più la violenza ma accresce il suo potere economico attraverso imprenditori e professionisti collusi. In passato, all’interno delle organizzazioni mafiose stesse c’erano gli imprenditori affiliati, oggi non servono più poiché c’è una parte dell’imprenditoria che trova conveniente collaborare con le organizzazioni criminali giacché i guadagni sono ingenti e tutto sommato i rischi sono pochi.
Le mafie attualmente forniscono servizi che convengono al mondo dell’economia e della politica. Perciò sono quest’ultime che si avvicinano alle mafie e non il contrario.
Costituire un meccanismo economico che riesca a rendere la vita difficile a quella parte dei professionisti che si pone al soldo delle mafie e gli consente di raggiungere l’inquinamento dell’economia potrebbe essere una delle vie per porre freno alla concreta possibilità da parte delle mafie stesse di impadronirsi di una cospicua parte degli aiuti post emergenza COVID-19.
La soluzione è nella moneta elettronica
Ricordiamoci che i clan devono inevitabilmente gestire il potere economico per avere influenza sul sistema politico. Per rendere maggiormente l’idea al lettore proviamo a immaginare come con la moneta elettronica la criminalità organizzata potrebbe realizzare estorsioni e usura nei confronti delle attività commerciali (quelli dei piccoli commercianti, quelli degli artigiani).
Dovrebbe inviare i propri affiliati con tanto di bancomat e dovrebbe interrompere il “pizzo” o l’usura quando manchi la connessione internet? Dovrebbe verificare che la carta di credito utilizzata non sia inserita nel circuito dei bancomat nella disponibilità della consorteria mafiosa? Fornendo i POS con il collegamento gratuito a carico dello Stato o delle banche il tutto sarebbe più facile e maggiormente efficace.
Se fosse per me, eliminerei totalmente il contante fermo restando l’assoluta gratuità di tutte le operazioni elettroniche connesse. Se l’introduzione della moneta elettronica porterebbe soltanto vantaggi perché non ci poniamo il seguente interrogativo: chi ha interesse a non volerla?
La risposta arriva a mio giudizio da un’altra domanda: un criminale farebbe mai una legge che punisca chi delinque? Questo sistema di pagamento colpirebbe direttamente tutte le mafie e a beneficiarne sarebbero proprio le persone oneste, che probabilmente potrebbero finalmente sentirsi cittadini, senza apparire “gabbate” solo perché pagano le tasse.
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