Dopo il voto del 4 marzo la politica italiana è in continua evoluzione: ecco l’andamento dei partiti nei sondaggi di SWG dalle ultime elezioni a oggi.
Sono cambiate le percentuali attribuite ai principali partiti italiani dalle elezioni del 4 marzo fino a oggi. Anche se in fondo è passato soltanto poco più di un anno dal voto, lo scenario politico nostrano è mutato in maniera marcata e alle europee di fine maggio ci potrebbero essere notevoli scossoni.
Per analizzare l’andamento dei partiti abbiamo preso in considerazione i sondaggi politici effettuati con cadenza periodica dall’istituto SWG, così da poter avere un quadro chiaro di questa evoluzione.
Evoluzione di cui abbiamo parlato anche con il professore Roberto D’Alimonte, tra i massimi esperti in Italia di sistemi elettorali, che ha sottolineato come di recente l’elettorato sia diventato molto volatile.
Leggi qui la nostra INTERVISTA A ROBERTO D’ALIMONTE
ANDAMENTO SONDAGGI
L’andamento dei sondaggi dal 4 marzo a oggi
Dopo i risultati delle ultime elezioni politiche molti avevano gridato a una fine della Seconda Repubblica e a un avvio della Terza. La debacle del Partito Democratico e di Forza Italia, i due partiti che dal 1994 si sono contesi la guida del paese, ha lasciato presagire infatti l’inizio di una stagione politica tutta nuova.
Alla fine di quasi tre mesi di trattative è nato il “governo del cambiamento” formato da Lega e Movimento 5 Stelle, con il PD e Forza Italia che per la prima volta dopo 24 anni si sono ritrovati insieme all’opposizione.
Prendendo come riferimento le indagini svolte da SWG, vediamo quindi l’andamento dei sondaggi politici per ciascun partito politico preso in esame (Lega, M5S, Forza Italia, Fratelli d’Italia, PD, Liberi e Uguali, Più Europa e Potere al Popolo) dal 4 marzo 2018 all’8 aprile 2019.
Lega
Come sottolineato anche da D’Alimonte, la crescita della Lega è stato un “risultato straordinario che non ha eguali in tempi recenti in Europa Occidentale”. Da quando c’è Salvini alla guida del partito, il Carroccio è passato infatti dal 4% del 2014 all’attuale 33%.
Notevole anche il balzo dal 4 marzo, visto che alle urne la Lega ha ottenuto il 17,35%. In sostanza Salvini avrebbe aumentato quasi del 15% il proprio bottino di voti negli ultimi mesi attestandosi come prima forza politica del paese.
Elaborazione Money.it, dati SWG
Oltre ad essere subito cresciuta dopo le elezioni, la Lega ha fatto registrare i suoi aumenti più sostanziali dopo gli altri appuntamenti elettorali (22 aprile, 10 giugno) che hanno visto trionfare il centrodestra (regionali e amministrative), oltre che nei momenti di maggiore crisi dei migranti (25 agosto e 28 gennaio). Nel sondaggio dell’11 febbraio il carroccio ha poi fatto registrare il suo picco massimo 33,8%.
In sostanza Salvini starebbe godendo del cosiddetto effetto del “carro del vincitore”, con molti elettori provenienti soprattutto dal centrodestra - Forza Italia in primis - che sarebbero ora passati sotto le fila della Lega nonostante una recente flessione.
Movimento 5 Stelle
Il risultato ottenuto dal Movimento 5 Stelle alle elezioni del 4 marzo (32,68%) è stato senza dubbio eccezionale. Un exploit soprattutto al Sud, dove i pentastellati in alcuni seggi hanno anche ottenuto la maggioranza assoluta.
Elaborazione Money.it, dati SWG
Subito dopo il voto il M5S è cresciuto fino a toccare l’apice del 35,2% (23 marzo), per poi iniziare però a scendere in maniera progressiva soprattutto dopo l’accordo di governo con la Lega, con l’elettorato più “a sinistra” del Movimento che probabilmente non ha molto gradito l’alleanza con Salvini.
Sorpassati nei sondaggi dalla Lega, i 5 Stelle comunque hanno registrato dei buoni picchi di crescita in concomitanza con l’abolizione dei vitalizi alla Camera (12 luglio) e l’approvazione del Def (27 settembre) dove era presente il via libera al Reddito di Cittadinanza.
L’anno nuovo però non è iniziato nel migliore dei modi per i pentastellati, che nella rilevazione del 25 marzo hanno fatto registrare il loro picco minimo venendo attestati al 21,3%.
Partito Democratico
Il grande sconfitto delle elezioni politiche è stato il Partito Democratico che non è riuscito ad andare oltre il 18,76% alle urne, riportando così il risultato peggiore della sua storia dalla fine del PCI.
Elaborazione Money.it, dati SWG
Dopo le elezioni i dem non sono riusciti a invertire la rotta, con il partito che nei sondaggi ha fatto registrare anche il minimo storico del 15,7% (1 ottobre).
In sostanza, per il PD, da quando è nato il governo Conte, ha avuto una continua emorragia di voti. Dopo le primarie i dem hanno però fatto registrare un notevole scatto in avanti, facendo registrare nella rilevazione dell’8 aprile il loro picco con il 22,1%.
Forza Italia
Altra grande sconfitta del 4 marzo è stata Forza Italia, che con il 14% ha ceduto lo scettro di primo partito del centrodestra alla Lega. Già nelle imminenti settimane dopo il voto, il Carroccio poi ha continuato a togliere voti agli azzurri.
Elaborazione Money.it, dati SWG
Nel sondaggio del 3 settembre Forza Italia ha fatto registrare il suo minimo del 6,9%: proprio in quel periodo, come abbiamo visto, la Lega volava grazie alle tensioni sui migranti della vicenda Diciotti.
Nell’ultimo periodo, comunque, i forzisti hanno alternato rapide risalite ad altrettanto netti tonfi: il sentore è che molto dipenda dalla visibilità o meno di Silvio Berlusconi, che di recente ha annunciato la sua candidatura alle elezioni europee.
Fratelli d’Italia
In un centrodestra dove la Lega è sempre più in ascesa, Fratelli d’Italia sta cercando di tenere botta all’avanzata del Carroccio. In generale il partito di Giorgia Meloni può sempre contare su un discreto zoccolo duro di elettori.
Elaborazione Money.it, dati SWG
Oltre a essere riuscito a contenere la fuga di voti verso la Lega, Fratelli d’Italia nel sondaggio dell’8 aprile 2019 ha fatto registrare il suo picco massimo con il 4,9%. Alle elezioni europee può essere quindi fattibile superare la soglia di sbarramento sarà del 4%.
Liberi e Uguali
Ottenendo il 3,39% alle elezioni Liberi e Uguali è riuscito a superare la soglia di sbarramento del 3%, anche se il risultato è stato ampiamente al di sotto delle aspettative del movimento politico che racchiude gli scissionisti del PD, Sinistra Italiana e Possibile.
Elaborazione Money.it, dati SWG
Non sfruttando il calo nei sondaggi del Partito Democratico, LeU è invece subito sceso sotto la soglia del 3% non riuscendo più a risalire la china: in ottica elezioni europee, al momento appare difficile arrivare al 4%.
C’è da dire poi che ormai l’esperienza politica di Liberi e Uguali può essere considerata conclusa, visto che Sinistra Italiana, Possibile e MDP hanno annunciato l’intenzione di proseguire ognuno per la propria strada anche se rimarrà il gruppo parlamentare.
I sondaggi a partire da quello dell’8 aprile vanno a pesare La Sinistra, nuova lista che sarà alle elezioni europee e che comprende Sinistra Italiana, Rifondazione e altri movimenti, ma non MDP-Articolo 1.
Più Europa
Con il 2,56% ottenuto alle elezioni politiche, Più Europa non è riuscito a superare la soglia di sbarramento della parte proporzionale del Rosatellum, riuscendo però a eleggere alcuni parlamentari grazie al seggi uninominali.
Elaborazione Money.it, dati SWG
Alternando periodi di flessione ad altri di crescita, il partito di Emma Bonino ultimamente è stabile intorno al 3%. Per poter sbarcare anche a Bruxelles, però, il movimento più europeista del panorama italiano ha scelto di fare gioco di squadra con Italia in Comune.
I sondaggi a partire dall’8 aprile prendono quindi in considerazione +Europa in tandem con Italia in Comune, con questa unione che finora non sembrerebbe aver portato questo scossone che si poteva immaginare.
Potere al Popolo
L’esordio alle urne per Potere al Popolo non è stato poi così male (1,13%), considerando che si trattava di un partito nuovo di zecca e la concorrenza a sinistra di Liberi e Uguali e del Partito Comunista di Rizzo.
Elaborazione Money.it, dati SWG
Dopo il voto Potere al Popolo è cresciuto fino a posizionarsi stabilmente intorno al 2%. Dopo la decisione di non prendere parte alle elezioni europee, è avvenuto un autentico tonfo tornando a percentuali vicine a quelle delle politiche.
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