La Fase 2, di allentamento del lockdown, si sta avviando in tutti i Paesi europei. Francia e Spagna hanno optato per l’asimmetria territoriale: si riapre per zone. E l’Italia? Per ora vige l’omogeneità nazionale. Ma qualcosa potrebbe cambiare.
Gradualità e differenziazione territoriale: così Francia e Spagna hanno deciso di avviare la Fase 2, con allentamenti delle restrizioni.
L’avvio di attività commerciali, produttive e i maggiori spostamenti per la popolazione, quindi, saranno consentiti in base al livello di contagio in ogni singola zona. E il calendario delle riaperture non sarà nazionale, ma locale.
La ripartenza non omogenea su tutto il Paese è uno degli argomenti più attuali e dibattuti su come organizzare davvero la Fase 2. Anche in Italia, dove la decisione di Giuseppe Conte di un piano nazionale uguale per tutte le regioni ha destato diverse critiche.
Ma dal 18 maggio la differenziazione territoriale - sul modello di Francia e Spagna - potrebbe essere applicata anche nel nostro Paese.
Spagna: la Fase 2 è asimmetrica
Il Governo spagnolo ha programmato un prudente allentamento del lockdown che si concluderà, nelle migliori delle ipotesi, a giugno. La parola chiave di questo piano è asimmetria.
Questo perché il Paese è stato diviso in diverse zone, ognuna delle quali avrà un calendario di ripartenza diverso dall’altro. Nello specifico, dal 4 maggio, in anticipo rispetto a tutto il territorio nazionale, l’isola di Formentera (Baleari) e quelle di Gomera, El Hierro e La Graciosa (Canarie), potranno avviare, con dovute precauzioni e in modo ridotto, alcune attività, comprese quelle della ristorazione e dell’ospitalità.
Poi sarà la volta delle aree rurali e, infine, delle grandi città, come Madrid e Barcellona. L’idea spagnola è di arrivare a giugno con il raggiungimento dell’ultima fase: quella della normalità. Sempre se la curva dei contagi sarà sotto controllo.
In Francia riapertura per dipartimenti
L’11 maggio è la data scelta dalla Francia per avviare i principali e tanto attesi allentamenti del lockdown. Non tutta la nazione, però, seguirà lo stesso percorso nelle riaperture.
Il piano francese, infatti, prevede la divisione del territorio in dipartimenti: quelli con una circolazione ancora attiva del virus saranno rossi; gli altri, dove l’infezione verrà considerata fuori pericolo, verranno indicati come verdi.
I criteri di scelta del tipo di territorio saranno essenzialmente due: lo stato di pressione sulle terapie intensive e la disponibilità di test a livello locale. La possibilità di controllare e intervenire in modo tempestivo sui nuovi contagi sarà cruciale nella suddivisione dei dipartimenti.
Le misure di allentamento, come aperture di negozi, scuole e attività, dipenderà, quindi, dal tipo di territorio in cui ci si trova.
Fase 2 regionale in Italia dal 18 maggio?
Sono diverse le ipotesi sul tavolo del Governo all’indomani della presentazione della Fase 2. Tra queste, spicca la possibilità di poter allentare le misure restrittive in modo differenziato a livello regionale.
Tutto dipenderà dallo studio attento e prudente dei numeri di contagiati e deceduti a partire dal 4 maggio, quanto il Paese sarà coinvolto nelle Fase 2.
Fonti vicine a Palazzo Chigi fanno sapere che, se l’andamento sarà davvero decrescente e non ci saranno grandi rischi di una nuova emergenza sanitaria e ospedaliera, si potrebbe pensare a un piano differenziato. Lo stanno chiedendo anche forze interne alla maggioranza, dal PD a Italia Viva.
Le regioni con pochi casi, quindi, potrebbero avviarsi alla normalità più velocemente. L’idea è ancora ipotetica. Per l’Italia, scenari di allentamento più ampi sono ancora considerati lontani.
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