Fattura elettronica, ecco come saranno i nuovi controlli anti-evasione

Anna Maria D’Andrea

11 Gennaio 2019 - 17:21

Fattura elettronica, nuovi controlli anti-evasione spiegati dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate: l’obiettivo sono false fatture e frodi fiscali. Chi non faceva fattura prima continuerà a non farla neppure ora.

Fattura elettronica, ecco come saranno i nuovi controlli anti-evasione

Nuovi controlli anti-evasione grazie all’avvio della fattura elettronica: è il Direttore dell’Agenzia delle Entrate a svelare la nuova strategia per scovare i furbetti dell’IVA.

Sarà difficile puntare su chi non emetteva fattura già con la modalità cartacea ormai in pensione. Target dei nuovi controlli contro l’evasione fiscale saranno invece le false fatture e i contribuenti che commettono frodi fiscali: la possibilità di incrocio dei dati avrà un effetto dissuasivo.

Ne è convinto il Generale Antonino Maggiore che nell’intervista rilasciata al Sole24Ore, pubblicata sul quotidiano cartaceo del 10 gennaio 2019, prova a difendersi anche dalle accuse di non esser stato in grado di gestire al meglio l’avvio dell’obbligo di fatturazione elettronica.

Nonostante le criticità riscontrate, le sonde che monitorano il SdI non hanno riscontrato anomalie, così come la task force di 60 funzionari inviati sul territorio non avrebbero rilevato rallentamenti.

Ma al netto delle polemiche sul caos e sulle problematiche “operative”, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate disegna i contorni dei nuovi controlli contro l’evasione fiscale che verranno attuati grazie alle fatture elettroniche.

L’obiettivo è stanare frodi e false fatture, anticipando il momento della contestazione.

Controlli sulle fatture elettroniche per scovare frodi fiscali

Difficile arrivare a chi non emetteva fattura già prima e che ora non si farà certo intimidire dall’obbligo di fatturazione elettronica. Ne è convinto ora anche il Direttore dell’Agenzia delle Entrate che svela le carte sui controlli che saranno avviati con i dati transitati tramite il SdI.

Il target del nuovo uomo del Fisco, Generale della Guardia di Finanza, sono false fatture e frodi fiscali: l’invio istantaneo dei dati all’Amministrazione Finanziaria farà da effetto dissuasore e, dal canto dei controllori, l’incrocio dei dati consentirà di anticipare il momento delle contestazioni e il recupero di eventuali somme evase.

Sono le false fatture relative ad operazioni inesistenti ed altri casi di frode il vero obiettivo del nuovo capitolo di caccia all’evasore. Un obiettivo importante che solo l’anno scorso, e soltanto per quanto riguarda le compensazioni di crediti inesistenti, ha permesso di far emergere ben 700 milioni di euro di frode.

Il tutto con la collaborazione anche della Guardia di Finanza che grazie alla possibilità di accesso all’Anagrafe dei conti, novità introdotta dal Decreto Fiscale 2019, potrà supportare le Entrate nella messa a punto di una nuova mappa del rischio evasione.

Controlli mirati quindi e che intercetteranno sia i casi più gravi che quelli per i quali si riscontrano anomalie più lievi. In tal caso partirà una nuova stagione di compliance.

Segnalazioni tempestive in caso di anomalie

Contestuale all’obiettivo di contrastare i fenomeni di frodi ai danni dell’Erario, tra i “buoni propositi” dell’Agenzia delle Entrate vi è anche quello di utilizzare i dati delle fatture elettroniche come incentivo alla compliance.

Le segnalazioni in caso di anomalie saranno quantomai immediate, verosimilmente ancor più tempestive delle lettere di compliance inviate a partire dall’introduzione delle liquidazioni IVA trimestrali e dello spesometro.

Sarà questa la strategia per i contribuenti più piccoli: controlli meno invasivi e maggiore attenzione invece nelle situazioni di maggior rischio.

La partita sarà dura soprattutto in termini di attese: l’avvio della fatturazione elettronica dovrebbe portare ad un aumento del gettito pari a circa 2 miliardi di euro, ragion per cui nonostante le richieste pressanti di imprese e professionisti la concessione di una proroga è stata impossibile.

Si tratta di somme iscritte a bilancio per le quali la prova del nove si avrà soltanto con la pubblicazione dei dati sulle entrate tributarie del 2019. Attendiamo fiduciosi.

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