Dopo le tante polemiche, dal Cda di Intesa Sanpaolo è arrivato il via libera al prestito per FCA Italy garantito all’80% dalla Sace.
Via libera al prestito della discordia per Fiat Chrysler. Il Consiglio di amministrazione di Intesa Sanpaolo ha approvato il più sostanzioso prestito garantito dallo Stato a un gruppo industriale.
In particolare, dal massimo organo di Intesa Sanpaolo è arrivata l’approvazione al finanziamento da 6,3 miliardi a FCA Italy garantito all’80% da Sace.
Prestito FCA: necessari altri due passaggi
Dopo le tante polemiche innescate dal fatto che la sede legale del gruppo FCA è fissata ad Amsterdam e quella fiscale a Londra, dal Cda di Intesa Sanpaolo, anche in considerazione del ruolo fondamentale della filiera italiana dell’automotive, ha concesso il via libera al prestito per FCA Italy garantito all’80% dalla Sace.
Dopo l’ok al prestito da parte del Cda dell’istituto guidato da Carlo Messina, sono ora necessarie, come previsto dal Decreto Liquidità, altre due fasi:
- l’approvazione della garanzia pubblica da parte della Sace (perché la richiesta di finanziamento arriva da un’azienda con fatturato maggiore o uguale a 1,5 miliardi o con numero di dipendenti in Italia superiore o uguale a 5 mila);
- l’approvazione da parte del Ministero dell’economia .
Prestito FCA: liquidità per la filiera italiana
FCA ha reso noto che utilizzerà la liquidità in arrivo dal prestito garantito per le retribuzioni dei dipendenti, garantire i pagamenti ai fornitori e mettere in sicurezza la realizzazione degli investimenti.
Il prestito, che sarà restituito da FCA entro tre anni, ha fatto sapere la casa automobilistica, “è destinato esclusivamente alle attività italiane e al sostegno della filiera automotive in Italia, composta da circa 10 mila piccole e medie imprese".
Si tratta di un’operazione, ha detto qualche giorno fa John Elkann, “disegnata per aiutare l’intero settore auto in Italia, serve a garantire liquidità in questo periodo".
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