BYD, leader cinese delle auto elettriche, ha incontrato difficoltà in Europa, ma rilancia con nuove strategie e investimenti per riconquistare il mercato.
Il gigante cinese delle auto elettriche BYD aveva grandi ambizioni per il mercato europeo e puntava a diventare leader delle vendite di veicoli elettrici entro il 2030.
Tuttavia, dopo un avvio promettente ma segnato da errori strategici, la sua espansione nel Vecchio Continente ha subito una battuta d’arresto.
Oggi BYD sta riorganizzando le sue operazioni, ampliando la rete di concessionari e reclutando dirigenti europei per adattarsi meglio alle peculiarità del mercato locale e rilanciare la sua presenza.
Un ingresso affrettato e la sottovalutazione del mercato europeo
Dopo la straordinaria crescita in Cina, dove BYD è diventata nel 2024 il primo produttore mondiale di veicoli elettrici, superando Tesla e raggiungendo una produzione di 4 milioni di veicoli, l’azienda ha deciso di puntare sull’Europa, un mercato chiave per la sua espansione internazionale. Tuttavia, secondo alcuni dirigenti (attuali ed ex), l’ingresso in Europa di BYD è stato caratterizzato da errori strategici rilevanti.
Tra questi, la mancanza di accordi solidi con la rete di concessionari, una scarsa conoscenza delle dinamiche locali da parte dei manager cinesi e la scelta iniziale di puntare esclusivamente su veicoli 100% elettrici, senza offrire modelli ibridi plug-in, molto richiesti in alcune aree europee.
Un esempio emblematico è stato l’investimento in una campagna pubblicitaria costosa e poco efficace in Germania, dove BYD si è presentata come leader nel settore NEV (New Energy Vehicles), un termine noto in Cina ma poco comprensibile per i consumatori tedeschi. Inoltre, la rete di concessionari era troppo limitata e concentrata solo nelle grandi città, mentre il mercato europeo richiede una copertura più capillare e diversificata.
La riorganizzazione di BYD in Europa e la nuova strategia ibrida
Consapevole di questi limiti, BYD ha avviato un processo di ristrutturazione e rilancio. A dicembre 2024, l’azienda ha annunciato che i modelli ibridi plug-in sarebbero diventati centrali nella sua strategia europea, su consiglio di Alfredo Altavilla, ex dirigente di Fiat-Chrysler e ora Special Advisor per BYD in Europa.
Altavilla ha sottolineato che ignorare le preferenze dei consumatori europei, ancora legati a soluzioni ibride in molte nazioni, sarebbe stato un errore. Di conseguenza, per facilitare la transizione ecologica dei clienti, BYD ha iniziato a sviluppare e commercializzare veicoli sia 100% elettrici che ibridi.
Parallelamente, BYD ha ampliato la sua rete di concessionari in Germania da 27 a 120 punti vendita, un mercato che rappresenta il più grande in Europa con 2,8 milioni di veicoli venduti nel 2024, ma dove BYD ha venduto meno di 2.000 auto nello stesso anno.
Inoltre, l’azienda ha reclutato dirigenti europei di alto profilo, provenienti da gruppi come Stellantis, offrendo pacchetti salariali competitivi e opportunità di crescita, per colmare il gap di conoscenza locale e migliorare la gestione operativa.
Segnali di ripresa in un mercato sempre più competitivo
Nonostante il 2024 si sia chiuso con una quota di mercato europea del 2,8% e 57.000 veicoli venduti, ben al di sotto delle aspettative iniziali del 5%, i primi mesi del 2025 mostrano segnali di miglioramento.
Nel primo trimestre, le vendite in Europa sono salite a oltre 37.000 veicoli, rispetto a circa 8.500 nello stesso periodo dell’anno precedente, indicando che la nuova strategia inizia a dare frutti.
Il successo di BYD in Cina è stato in gran parte dovuto alla capacità di adattarsi rapidamente alle esigenze dei consumatori, come dimostrato dall’offerta gratuita della tecnologia di guida assistita “God’s Eye” su tutta la gamma, anche sui modelli economici.
Questa flessibilità sarà cruciale anche in Europa, dove la concorrenza è agguerrita e le preferenze dei clienti variano molto da Paese a Paese.
Gli esperti del settore sottolineano che BYD ha finalmente compreso che l’Europa non è un mercato unico, ma un mosaico di realtà diverse, ognuna con le proprie peculiarità culturali, normative e di consumo: solo con una presenza locale forte, una rete di vendita capillare e un’offerta di prodotti diversificata sarà possibile competere efficacemente con i marchi europei e americani già consolidati.
Il percorso di BYD in Europa è quindi solo temporaneamente in salita, ma i segnali di ripresa e le strategie messe in campo fanno pensare che il colosso cinese possa trovare la sua traiettoria nel mercato europeo e intensificare la competizione nel settore delle auto elettriche e ibride.
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