Fedez e Codacons, il braccio di ferro continua: quante sono le denunce “collezionate” dai Ferragnez? Abbiamo raccolto le più note.
Che tra il cantante Fedez e il Codacons con corresse buon sangue lo sapevamo già; ma stavolta il marito di Chiara Ferragni parla di una vera e propria “persecuzione” da parte dell’associazione dei consumatori.
Proprio oggi una nuova contestazione, stavolta in merito alla raccolta fondi per i lavoratori dello spettacolo, promossa in seguito all’emergenza Covid-19.
Tra quelle di Fedez e quelle di Chiara Ferragni, le denunce e gli ammonimenti del Codacons ai Ferragnez sono diventati “pane quotidiano” e fino ad ora, lo precisiamo, senza esito alcuno.
Quante e quali sono? Una raccolta - ironica - di quelle che sono diventate popolari sul web.
La raccolta fondi per i lavoratori dello spettacolo
Tra le denunce del Codacons rivolte a Fedez, la più recente riguarda la raccolta fondi promossa per i lavoratori dello spettacolo della quale si contesta l’utilizzo del denaro raccolto (all’incirca 5 milioni di euro). Ma il rapper non ci sta ad essere paragonato a Malika Chalhy (che con la raccolta fondi a lei dedicata ha acquistato una Mercedes) e si è sfogato sui social lamentandosi della persecuzione mossa dall’ente.
“E’ incredibile che nessuno faccia niente per controllare voi, che so quello che fate. Sono stufo di essere perseguitato pure quando le persone fanno del bene. Vergognatevi” parole a cui il Codacons ha risposto con una nota “ha nuovamente attaccato l’associazione dei consumatori ricorrendo ad insulti e violenza inaccettabili”.
È ancora presto per dire come andrà a finire, senza dubbio prima della “battaglia” legale sarà sfida aperta sui social.
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L’incitazione al consumo di Coca-Cola
C’è poi l’accusa di incitamento ai giovani a bere Coca-Cola, bevanda notoriamente poco salutare. Siamo al limite dell’impossibile? E invece no, il Codacons ha mosso un esposto a Fedez per il contenuto del brano “Mille” (con Achille Lauro e Orietta Berti) che, a suo dire, è “una vera e propria incitazione al consumo di Coca-Cola, oltre che una pubblicità camuffata da un brano musicale che viola le regole disposte.”
In questo caso, però, il Codacons ha forse dimenticato la sfilza di canzoni, italiane e non, con riferimenti a prodotti brandizzati. Il primo che ci viene in mente è “Bollicine” di Vasco Rossi, in cui il noto marchio di bevande viene ripetuto più e più volte.
Sanremo e l’appello per votare Fedez
Anche Chiara Ferragni, moglie di Fedez e madre dei suoi figli, non vanta un particolare simpatia nei confronti del Codacons. La più recente contestazione risale all’appello lanciato sui social network - dove è seguitissima - per votare la canzone di Fedez e Francesca Michielin, in gara al festival di Sanremo.
La denuncia riguarda l’accusa di “truffa aggravata” nei confronti della Rai e dei telespettatori e la violazione del regolamento sul televoto.
Chiara Ferragni e la blasfemia
Non è sfuggito al Codacons nemmeno il fotomontaggio che vede il volto di Chiara Ferragni sul corpo della Madonna, con in braccio il piccolo Leone al posto di Gesù.
L’immagine (a corredo di un’intervista per Vanity Fair) ha spopolato sui social nel settembre del 2020, ma per l’associazione a tutela dei consumatori “offende il sentimento religioso”. Inoltre il Codacons ha contestato alla Ferragni che “essendo una macchina da soldi finalizzata a vendere prodotti” ha sfruttato un’icona religiosa a scopo commerciale.
L’accusa di diffamazione
Tra le denunce più note del Codacons ai Ferragnez, c’è quella che riguarda la raccolta fondi a sostegno dell’ospedale San Raffaele, promossa durante il lockdown.
Dopo le accuse di “ingannevolezza” delle commissioni applicate dalla piattaforma di crowdfunding, GoFundMe, utilizzata per raccogliere il denaro, i Ferragnez si sono difesi a colpi di post e stories su Instagram, attirando su di sé la denuncia per diffamazione, violenza e minacce ai danni dell’associazione.
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