Le ferie non godute devono essere comunque pagate: la Sentenza del Tar è a favore dell’integrazione in busta paga anche per le Forze Armate. Ecco la novità.
Le ferie vanno pagate anche se non godute, poiché rientra nei diritti di tutti i lavoratori delle Forze Armate e di tutti i dipendenti della PA. La Sentenza 376/2017 del Tar di Catanzaro si pronuncia sul ricorso di un sovrintendente della Polizia di Stato.
Le ferie possono essere monetizzate, quindi integrate nello stipendio, nel caso in cui il lavoratore non abbia potuto usufruirne per impedimento: ad esempio se esse sono non godute per colpa di una malattia, della fine del rapporto di lavoro o per infortunio.
Anche i lavoratori delle Forze Armate potranno essere tutelati dalla Sentenza del Tar e richiedere la conversione e l’integrazione negli emolumenti dei giorni di ferie non godute, poiché la pronuncia crea un precedente normativo.
Vediamo cosa prevede la Sentenza del Tar di Catanzaro.
Le ferie non godute vanno pagate: la Sentenza a favore delle Forze Armate
Le ferie non godute vanno comunque pagate ed è un diritto dei lavoratori delle Forze Armate ricevere una integrazione dello stipendio in caso di mancato godimento. Il Tar di Catanzaro sottolinea l’insindacabilità del diritto alle ferie, giudicando idonea la monetizzazione anche per i militari.
Il sovrintendente della Polizia di Stato citato nella Sentenza del tribunale calabrese era stato impossibilitato ad usufruire dei giorni di ferie per via di un sopravvenuta malattia. Fatto ricorso per ottenere un compenso, la PA ha rifiutato la monetizzazione.
Tuttavia, in molte sentenze del Consiglio di Stato è sancito che le ferie maturate devono poter essere godute, anche in caso di congedo parentale o maternità. I giorni di ferie non possono essere sovrapposti o sostituiti con i permessi di malattia, poiché sono di diversa natura ed il lavoratore ha diritto ad un compenso.
Monetizzare le ferie non godute in busta paga: la soluzione del Tar
La Sentenza del Tar di Catanzaro ha previsto che le ferie del lavoratore della Polizia di Stato possano essere monetizzate, cioè convertite in moneta e annesse agli emolumenti in busta paga, in quanto le circostanze di mancato godimento sono state causate dalla malattia.
Anche nel caso di un grave infortunio che impedisca il ritorno a lavoro, ad esempio, le ferie non potrebbero comunque essere godute e ciò andrebbe in contrasto con il diritto costituzionale. La monetizzazione allora si configura come la soluzione migliore, in quanto compenso sostitutivo godibile in ogni caso.
La Sentenza a favore del sovrintendente della Polizia di Stato crea un precedente nella prassi dei rapporti di lavoro della PA e soprattutto delle Forze Armate. Il caso citato potrebbe essere comune a molti militari che adesso potrebbero vedersi riconosciute le integrazioni nello stipendio.
Per maggiori approfondimenti leggi anche-Ferie e permessi non goduti 2017: obblighi per il datore di lavoro.
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