Fermo amministrativo auto 2025, cos’è e come funziona? Guida

Nadia Pascale

15 Dicembre 2024 - 09:10

In quali casi si può iscrivere il fermo amministrativo sull’auto o su altri veicoli? Ci sono dei limiti e come difendersi? Una pratica guida.

Fermo amministrativo auto 2025, cos’è e come funziona? Guida

Il fermo amministrativo su un veicolo è un atto con il quale le amministrazioni o gli enti competenti (Comuni, INPS, Regioni, Stato, ecc.) bloccano un bene mobile del debitore a garanzia del debito che si deve saldare. Solitamente lo emette l’ente di riscossione (l’Agenzia delle Entrate Riscossione) e comporta, per il veicolo, il divieto di circolazione.

L’articolo art. 86, comma 1, DPR n. 602/73 prevede che l’Agenzia Entrate-Riscossione possa disporre il blocco dei veicoli intestati al debitore attraverso l’iscrizione del fermo amministrativo auto.

Tale misura conosciuta anche con il nome fermo auto), scatta quando ci sono debiti esigibili, come ad esempio cartelle esattoriali non pagate quale procedimento cautelare che, poi, diventa esecutivo (vendita all’asta del bene), a garanzia delle somme dovute.

Come funziona il fermo amministrativo? Se si è possessori di un veicolo sottoposto a fermo, come si può procedere alla cancellazione o alla sospensione? In quali casi il fermo amministrativo non può essere iscritto o deve essere cancellato? Ecco tutto ciò che c’è da sapere per tutelare i propri diritti.

Fermo amministrativo auto: cos’è e cosa comporta?

Se viene recapitata una cartella esattoriale dall’Agenzia delle Entrate Riscossione, o da un qualsiasi altro ente preposto alla riscossione, e questa non viene pagata nei termini previsti, scatta un procedimento cautelare, e poi esecutivo, di blocco dei veicoli a motore.

Sono le procedure cosiddette di ganasce fiscali, attivate in seguito all’insolvenza di un debito per cautelare il creditore. Trascorso il termine previsto c’è il preavviso di fermo, cioè un sollecito in cui viene invitato il contribuente a pagare entro il termine di 30 giorni, trascorso il quale, senza nessun altro avviso, in assenza di un comportamento concludente del cittadino, viene iscritto il fermo amministrativo auto. Il fermo non viene iscritto se il debitore dimostra, entro i suddetti 30 giorni, che il bene mobile è strumentale all’attività di impresa o della professione (decreto legge n.69/2013 cd. “decreto del fare” convertito con modificazioni dalla legge n. 98/2013).

Possono essere oggetto del blocco tutti i veicoli a motore intestati al debitore: automobili, moto, scooter, macchine agricole, pullman, ecc.

Il fermo comporta il divieto di circolazione su strada, l’impossibilità di radiare il veicolo dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA), di demolirlo o esportarlo all’estero.
C’è un solo caso che fa eccezione: è possibile procedere alla rottamazione/demolizione del veicolo con cancellazione dal PRA nel caso in cui il veicolo sia sprovvisto di alcuni elementi essenziali (motore, pneumatici, parti della carrozzeria) o se ha subito danni ingenti a seguito di un incendio o un incidente stradale.

Il veicolo può essere venduto, ma i divieti e i limiti restano in vigore anche per il nuovo proprietario fino a quando il debito non viene ripagato.

Chi contravviene alle regole, ad esempio nel caso in cui si circoli senza rispettare i divieti imposti, incorre in una sanzione amministrativa che va da euro 1.984 a 7.937 euro (importo aggiornato dall’art. 1, comma 1, D.M. 31 dicembre 2020, a decorrere dal 1° gennaio 2021), oltre ovviamente al sequestro del veicolo.

Quando si incorre nel fermo amministrativo auto?

I fermi amministrativi vengono imposti solo per debiti che superano un importo di 800 euro. In realtà la Corte di Cassazione ha ribadito che, non essendovi limiti espressi previsti per legge, il fermo amministrativo può essere applicato per debiti di qualunque entità. Si può però ritenere che tale limite sia implicito perché se la normativa dice che per i debiti compresi tra 800 euro e 2.000 euro si può sottoporre a fermo un solo veicolo, è implicito che sotto tale limite non si possa applicare.

La procedura prevede una comunicazione formale al debitore attraverso una notifica di preavviso del fermo amministrativo per un veicolo a motore del debitore. Tra il preavviso di fermo e il fermo vero e proprio devono intercorrere almeno 30 giorni.

Vi sono poi tre specifici casi:

  • debiti tra 800 e 2.000 euro: fermo amministrativo su un solo veicolo;
  • debiti tra i 2.000 e 10.000 euro: fermo su massimo 10 veicoli;
  • debiti oltre i 10.000 euro: può essere sottoposto a fermo l’intero parco veicoli del debitore.

Per debiti sotto i 1.000 euro devono essere inviati due solleciti di pagamento, il primo a 120 giorni di distanza dalla comunicazione di preavviso.

Discarico dei crediti

Con il decreto legislativo 110 del 2024 è cambiata la riscossione fiscale. L’articolo 7 prevede l’istituzione di una commissione che, con il supporto istruttorio dell’Agenzia delle Entrate e sentiti gli enti previdenziali, ha il compito di proporre le possibili soluzioni, da attuare mediante decreti legislativi, per operare il discarico, in tutto o in parte, del magazzino dei crediti entro:

  • il 31.12.2025, per i carichi affidati dal 2000 al 2010;
  • il 31.12.2027, per i carichi affidati dal 2011 al 2017;
  • il 31.12.2031, per i carichi affidati dal 2018 al 2024.

Inoltre dal 1° gennaio 2025 le somme affidate all’agente della riscossione possono essere sottoposte a verifica dall’ente a partire dal 31 dicembre del quinto anno successivo a quello dell’affidamento. La verifica può dare luogo al discarico anticipato nei casi chiusura del fallimento o della liquidazione giudiziale e di assenza di beni aggredibili del debitore.

Il discarico ha l’obiettivo di evitare lungaggini e i costi connessi alla riscossione nel caso in cui effettivamente non vi sia la possibilità di rientrare del credito e naturalmente può incidere anche sul fermo amministrativo auto e sui vari provvedimenti cautelari emessi.

In quali casi non si può applicare il fermo amministrativo auto?

Vi sono dei casi in cui, sebbene vi siano dei debiti fiscali, non è possibile iscrivere il fermo amministrativo sull’auto. Si verificano se il veicolo è utilizzato per lavoro oppure se il veicolo è necessario per il trasporto di persone disabili.
Come avvalersi di tali opzioni? Di seguito indichiamo le modalità con allegati i modelli da scaricare per procedere alla richiesta di cancellazione del fermo amministrativo.

L’Agenzia delle Entrate sottolinea che nel caso in cui sia iscritto il fermo auto su un veicolo adibito al trasporto di persone disabili, al fine di cancellare tale iscrizione, è necessario presentare agli sportelli dell’Agenzia, oppure inviare a mezzo raccomandata A/R, il modello F3 “Istanza di annullamento preavviso-cancellazione fermo dell’auto ad uso persona diversamente abile”, allegando la documentazione necessaria per attestare l’utilizzo del veicolo per il trasporto di persone diversamente abili.

Modello F3
Modello F3

Nel caso in cui, invece, il veicolo sia utilizzato per motivi di lavoro, in base alla legge (art. 86, comma 2, DPR n. 602/73) il fermo amministrativo non viene iscritto se il proprietario, entro 30 giorni dal ricevimento del preavviso di iscrizione, dimostra che il veicolo è strumentale all’attività di impresa o della professione.

Si può chiedere la cancellazione del fermo sia nel caso in cui il veicolo sia intestato a una persona fisica, sia a persona giuridica. L’importante è che il veicolo abbia rilevanza per l’attività di impresa o professionale.

Anche in questo caso per ottenere la cancellazione del fermo amministrativo è necessario presentare agli sportelli, oppure inviare a mezzo raccomandata A/R, il modello F2 “Istanza di annullamento preavviso fermo bene strumentale”, allegando la documentazione necessaria per attestare la strumentalità del veicolo.

Modello F2
Modello F2

Fermo amministrativo: le novità introdotte negli ultimi anni

Per cancellare il fermo amministrativo è necessario estinguere il debito. Ma se si sceglie la via della rateizzazione del debito, già con il pagamento della prima rata il fermo amministrativo viene sospeso, per essere in seguito definitivamente cancellato al momento del pagamento dell’ultima rata.

Come verificare se c’è un fermo amministrativo sull’auto

Per verificare se c’è un fermo amministrativo sull’auto si può fare richiesta all’Aci per una visura di una targa. In alternativa si può accedere, con credenziali Spid o Cie, sul portale online dell’Aci per richiedere il Certificato di Proprietà Digitale, che fornisce tutte le informazioni sul veicolo.
Nel caso in cui si chiedano informazioni su un veicolo intestato al richiedente, la visura Aci è gratis. In questo caso se il fermo è ancora iscritto verrà restituito il seguente messaggio “Per il veicolo indicato sono presenti vincoli o gravami”. Diverso il caso in cui si desiderino informazioni su veicoli intestati ad altri soggetti.

Il costo della pratica è di 6 euro, si può procedere con la richiesta online o presso sedi ACI o agenzie di pratiche auto.

L’ACI invita però gli utenti a prestare attenzione, infatti vi sono servizi simili offerti da altri soggetti che richiedono la sottoscrizione di un abbionamento.

I costi ufficiali dell’ACI per ottenere informazioni sui veicoli sono:
Si precisa che i soli canali ufficiali per ottenere le visure PRA sono i seguenti:

  • VISURENET servizio online accessibile dal sito ACI: costo 6,00 euro;
  • ACI Space, l’APP per IOS e Android: costo 6,00 euro;
  • Delegazioni ACI e Agenzie di pratiche auto in possesso dell’autorizzazione provinciale (L. 264/1991): costo 6,00 euro più l’eventuale commissione richiesta dall’intermediario.

L’importo di 6,00 euro è fuori campo IVA e non comprende i costi del sistema PagoPA.

Per cui se state per comperare un’auto di seconda mano, prima dell’acquisto assicuratevi attraverso la visura della targa che non sia sottoposta a fermo.

Cancellazione del fermo amministrativo della propria auto

Per la cancellazione del fermo amministrativo dal 1° gennaio 2020 sono entrate in vigore importanti novità. Le stesse sono contenute Decreto Legislativo n. 98/2017. Questo prevede che, una volta effettuato il pagamento degli importi dovuti, in caso di rateizzazione degli stessi al momento del pagamento dell’ultima rata, i provvedimenti di revoca del fermo amministrativo sono notificati in via telematica dal Concessionario della Riscossione al Sistema Informativo del PRA.

Questo implica che il contribuente non deve più attivarsi per richiedere la cancellazione in quanto provvederà d’ufficio l’Agente/concessionario della riscossione.

Per i provvedimenti di revoca del fermo amministrativo emessi prima del 1° gennaio 2020 è in vigore la vecchia procedura.
Una volta pagato il debito, o pagata la prima rata della rateazione, bisogna farsi rilasciare dall’Agente di riscossione la certificazione del pagamento e recarsi al PRA.

Qui andranno forniti i dati del veicolo, l’importo del credito ed il Certificato di proprietà del veicolo oggetto di provvedimento cautelare ed esecutivo per il quale si richiede la cancellazione del fermo amministrativo.

Il costo della procedura è pari a 32 euro, imposta di bollo.

Invece del Certificato di proprietà del veicolo si può usare il modulo NP-3, ma in questo caso andranno pagati 48 euro.

Il veicolo sottoposto a fermo auto deve essere assicurato?

Il veicolo sottoposto a fermo amministrativo non può circolare ed è obbligatorio custodire il veicolo in un’area privata o in un garage, non può essere parcheggiata su suolo pubblico.

Ne deriva che il proprietario per il periodo durante il quale il veicolo è sottoposto a vincolo, può sospendere la RCA.
Nel caso in cui il veicolo abbia un valore rilevante può essere utile stipulare un polizza a tutela da altri rischi, ad esempio il rischio incendio, ma sono scelte personali non obblighi.

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