Giuseppe Conte rassicura gli italiani dopo le parole di Speranza sulle segnalazioni delle feste private da parte dei cittadini
Quella sulle feste private rimane una responsabilità. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha voluto tornare sul tema delle presunte sanzioni previste per riunioni fra amici, familiari e conoscenti in casa che eccedono il numero raccomandato di partecipanti, dopo le agguerrite proteste dell’opposizione sui social network.
Conte tenta di sedare le polemiche scaturite dalle dichiarazioni del ministro Roberto Speranza effettuate nel corso della trasmissione Che Tempo che Fa.
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Feste private, bufera social su Speranza
A una domanda di Fabio Fazio circa la difficoltà di monitorare il rispetto del limite di 6 invitati per festa, il ministro della Salute ha detto di confidare nelle segnalazioni da parte dei cittadini stessi.
I leader dell’opposizione Giorgia Meloni e Matteo Salvini, in merito alla vicenda, sui social hanno rievocato la Stasi della Germania dell’Est e la Psico-Polizia di orwelliana memoria.
Nella Germania Est la Stasi poteva contare su una spia ogni 83 cittadini. Sembra di essere ripiombati in quei luoghi. Il Governo PD-M5S, oltre a rendere il mondo del lavoro un inferno, ora vuole anche distruggere il tessuto sociale mettendo i cittadini italiani uno contro l'altro pic.twitter.com/kaJNYr7eFL
— Giorgia Meloni 🇮🇹 ن (@GiorgiaMeloni) October 13, 2020
Non più di sei persone a casa di ciascuno... Perché sette porta sfortuna? Togliamo la Polizia dalle strade e la trasformiamo in Psico-Polizia per controllare i condomini??? Neanche George Orwell sarebbe arrivato a tanto, siamo alla follia, rileggiamoci “1984”.#festeprivate
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) October 12, 2020
La questione delle riunioni e delle feste private pone difficili interrogativi circa il potere dello Stato sulla vita privata dei cittadini. Una cosa è imporre l’uso di mascherine quando si è fuori, un’altra è ciò che si fa nell’ambito della propria sfera privata.
Conte, non manderemo polizia a casa
Intervenuto sulla questione durante una conferenza stampa, Conte ha voluto ribadire che le violazioni delle norme contenute nel Dpcm sugli assembramenti non saranno sanzionabili se avvengono in casa.
“Dobbiamo migliorare i comportamenti anche nelle abitazioni private: dobbiamo indossare mascherine se ci si avvicina a persone fragili, se si ricevono ospiti. Vi invitiamo a limitare il numero di ospiti, non più di 6, e di non svolgere feste e party in casa, sono situazioni di insidie pericolose. Ma non manderemo la polizia nelle case”, ha detto il presidente.
Le nuove regole sul contagio, ha detto Conte, “comportano sacrifici”, ma il Governo è determinato “a evitare un lockdown generalizzato”. Le feste in casa possono essere fonti di pericolo di contagio, ma l’esecutivo ha dato il proprio impegno a “non adottare misure sproporzionate”.
“Nessuna torsione della democrazia” - ha ribadito Conte. “Abbiamo fatto tutto il necessario in linea con la Costituzione”.
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