Approvato finanziamento di 10,5 milioni per la cosiddetta guardia costiera libica. In aula 40 deputati hanno presentato una controproposta, ma non è passata. PD vota sì, ma chiede una modifica.
Nessun dubbio sul rifinanziamento della cosiddetta “guardia costiera libicica”. La Camera dei deputati ha approvato il finanziamento (il più alto dall’inizio della “missione” di addestramento dal 2017) con 361 favorevoli, 34 contrari e 22 astenuti.
Prima del voto 30 deputati tra PD, M5S, LEU e +Europa hanno presentato una risoluzione per porre fine alla missione e al sostentamento di pratiche violente, deportazioni e altre violenze su uomini, donne e bambini di cui la “guardia costiera libica” si macchierebbe.
Dal 2017 a oggi sono state raccolte svariate migliaia di testimonianze, sono state scritte inchieste e girati documentari. Qualcosa però si inceppa prima, agli alti piani e, come denunciano le associazioni, l’“Europa è complice della violazione dei diritti umani dei migranti”.
Via libera al rinnovo dei finanziamenti alla Libia
La proroga della missione e il rifinanziamento alla Libia è passato alla Camera con praticamente tutti i voti a favore. Si sono astenuti in 22 e solo 34 hanno votato il “no”.
“Continuare a sostenere direttamente e indirettamente la deportazione di uomini donne e bambini nei centri di detenzione in Libia facendo finta che questa realtà non esista configura nei fatti una violazione delle Convenzioni internazionali a tutela dei diritti umani”, hanno annunciato i trenta deputati contro il rifinanziamento alla Libia. La Camera ha respinto la risoluzione a firma Palazzotto e altri trenta deputati, tra cui: Bersani, Boldrini, Conte, De Lorenzo, Fassina, Orfini e altri.
Il PD ha votato a favore solo dopo aver fatto approvare un emendamento al testo sul superamento della missione di assistenza alla cosiddetta guardia costiera libica. La proposta di Enrico Letta si è basata sulla necessità di “consolidare il ruolo dell’Italia in Libia per razionalizzare la struttura di comando e potenziare il ruolo europeo”.
Guardia costiera libica denunciata per violazione dei diritti umani
Approvato il rifinanziamento, il più alto dal 2017 con 10,5 milioni di euro, il commento di Matteo Orfini, ex presidente del Pd, è stato: “La Camera ha scelto di confermare la collaborazione con la Guardia costiera libica. Ancora una volta abbiamo votato contro in pochi, troppo pochi. Ancora una volta una scelta orribile, una giornata orribile”.
Anche Amnesty International ha tentato ancora una volta di chiedere agli Stati europei di sospendere la cooperazione in materia di migrazione e controllo delle frontiere con la Libia, ma questo non è accaduto e oggi l’Italia ha riconfermato il supporto alla missione libica. Nel dossier che Amnesty International ha pubblicato oggi (15 luglio) sono contenute nuove testimonianze, dati e prove delle violenze attuate nei nuovi centri di “accoglienza”. Dismessi i vecchi per abusi di potere e condizioni estreme, nei nuovi la situazione non sembra affatto essere migliorata.
Il rapporto mette in evidenza anche la complicità in corso degli stati europei che hanno continuato vergognosamente a consentire e assistere la guardia costiera libica nel catturare persone in mare e riportarle con la forza nell’inferno della detenzione in Libia, pur sapendo benissimo gli orrori che subiranno.
Delle violazioni dei diritti umani però non si parla. “Occhio non vede cuore non duole”, è la politica che si è scelto di applicare. Questa è una delle innumerevoli critiche che si leggono oggi sui social. Le prove delle violazioni, delle violenze, degli stupri e dei morti ci sono, ma la richiesta delle associazioni resta inascoltata.
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