La donna fa parte di una nota famiglia di imprenditori immobiliari. Suo fratello nel 1978 fu rapito e mai più ritrovato.
Omicidio in pieno centro a Milano, dove in un attico al nono piano in via Crocefisso, questa mattina è stata trovata senza vita una donna di 73 anni. Si tratta di Fiorenza Rancilio, appartenente a una nota famiglia di imprenditori. Secondo le prime ricostruzioni la donna aveva una profonda ferita alla testa. A farne la scoperta la domestica che questa mattina non è riuscita ad entrare in casa perché la porta era chiusa a chiave.
Così è scesa negli uffici della società immobiliare di famiglia spiegando che non riusciva ad entrare in casa. Da lì è scattato l’allarme. La porta era chiusa dall’interno e una volta entrati c’è stata la macabra scoperta. Nella sala da pranzo giaceva atterra il corpo di Fiorenza Rancilio ed accanto a lei seduto il figlio 35enne in evidente stato di shock. A quanto pare nelle ore precedenti aveva assunto degli psicofarmaci. Si indaga per omicidio.
Chi era Fiorenza Rancilio
La vittima, 73 anni, una laurea in giurisprudenza, è stata la presidente della Fondazione Augusto Rancilio, ente culturale senza fini di lucro per il sostegno alla formazione, allo studio e alla ricerca creata in onore di suo fratello rapito nel 1978 e mai più ritrovato. Fonti della fondazione hanno riferito che ad oggi la presidenza della stessa è assunta dall’altro fratello Cesare. «Su quanto successo non abbiamo nulla da dichiarare», hanno detto dalla fondazione. La fondazione ha sede a Villa Arconati, una delle dimore più maestose nell’hinterland milanese, costruita nel 1600 a Bollate.
Oltre all’attività della fondazione, Fiorenza era erede della dinastia immobiliare creato da suo padre Gervaso, imprenditore italo-francese. Nessun nesso invece con la famiglia Rancilio che produce macchine da caffè a Milano.
Nel palazzo dove abitava e dove ha perso la vita sono presenti anche gli uffici delle immobiliari Palladium group e Omnium, società che hanno una cinquantina di dipendenti e con cui viene gestito l’enorme patrimonio immobiliare. Fiorenza sedeva nel Cda della Palladium insieme al fratello Cesare. Una società di Real Estate attiva nello sviluppo e nella promozione di investimenti immobiliari.
La tragica storia del fratello Augusto
Augusto Rancilio, architetto, aveva 26 anni quando il 2 ottobre del 1978 fu sequestrato a Cesano Boscone mentre stava entrando in un cantiere edile. Erano da poco trascorse le 7 del mattino Peugeot 604 sulla quale viaggiava assieme al padre venne circondata da quattro uomini armati e incappucciati che portarono via il ragazzo. Quella fu l’ultima volta che il giovane fu visto dato che il suo corpo non è mai stato ritrovato.
I contorni del rapimento, ad opera di un gruppo di calabresi di Buccinasco, vennero spiegati dal stesso Saverio Morabito. Il giovane fu prima portato in un box a Buccinasco e poi trasferito in una cascina tra Nerviano e San Giorgio sul Legnano.
Dopo alcuni giorni fu trasferito in Calabria dove fu ucciso dai suoi carcerieri in un tentativo di fuga. Il padre, immobiliarista che aveva realizzato molti quartieri in Italia, fece intendere che non avrebbe potuto versare alcun riscatto per i debiti con le banche.
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