Fondi Pnrr: maxi frode ai danni dell’Ue, arresti e sequestri in tutta Europa

Alessandro Cipolla

4 Aprile 2024 - 09:34

Arresti e sequestri di denaro in tutta Europa per una maxi frode ai danni dell’Ue sui fondi del Pnrr: in Italia la Guardia di Finanza ha emesso 23 misure di custodia cautelare.

Fondi Pnrr: maxi frode ai danni dell’Ue, arresti e sequestri in tutta Europa

Fondi Pnrr, in Italia e in altri Paesi comunitari è in corso un’operazione in merito a una maxi frode ai danni dell’Unione europea, con la nostra guardia di Finanza che ha emesso 23 misure di custodia cautelare con oltre 600 milioni di euro che sono stati sequestrati in maniera preventiva.

Da questa mattina i finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia e del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie sono a lavoro per eseguire le misure di custodia cautelare emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma su richiesta del Procuratore Europeo Delegato dell’Ufficio di Venezia.

Oltre che l’Italia, questa operazione riguardante presunte frodi sui fondi del Pnrr sta interessando anche altri Paesi europei come Slovacchia, Romania e Austria, dove sono all’opera le rispettive forze di polizia.

A scoprire questa frode sarebbe stata la Procura europea e la Guardia di Finanza di Venezia, che ha condotto le indagini in collaborazione con lo Scico e il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche.

L’Italia è il primo beneficiario del Recovery Fund, con il nostro Pnrr che vale in totale 194,4 miliardi di euro di cui 68,9 miliardi a fondo perduto e i restanti finanziati tramite prestiti.

Frode fondi Pnrr: arresti in Italia e in Europa

Una truffa da 600 milioni di euro relativa ai fondi del Pnrr. Ci sarebbe questa maxi frode ai danni dell’Ue dietro l’operazione condotta dalla Guardia di Finanza in collaborazione con le forze di polizia slovacche, austriache e rumene.

Come riporta il Sole 24 ore, alla base di questa indagine sui fondi del Pnrr ci sarebbe un “fenomeno di criminalità organizzata anche se non di stampo mafioso”, con 23 misure di custodia cautelare emesse in Italia e il sequestro preventivo dell’ingente somma di denaro.

Due delle persone coinvolte nell’indagine sarebbero residenti in Veneto e gli altri nel resto del Paese, alcuni dei quali con “precedenti penali” come scritto dal quotidiano.

Le attività coinvolte nella richiesta di finanziamenti nell’ambito del Pnrr relativo all’internazionalizzazione delle imprese sarebbero società sostanzialmente esistenti solo sulla carta la cui unica attività - si legge -, nella stragrande maggioranza dei casi, sarebbe stata quella di produrre i documenti necessari per accedere ai finanziamenti contestati”.

In attesa di maggiori dettagli, questa indagine sarebbe la prima di un certo rilievo riguardante il Pnrr, un fiume di denaro proveniente dall’Europa che da qui al 2027 deve risollevare le sorti del nostro Paese dopo il periodo buio della pandemia.

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