Con una nota il fondo Elliott ha annunciato di aver preso il controllo del Milan: gli americani ora venderanno la società o andranno avanti loro?
Alla fine a Yonghong Li è mancato il classico colpo di teatro: riuscire a trovare in extremis i soldi da restituire e rimanere così al timone. Come era lecito aspettarsi, il fondo Elliott è quindi il nuovo proprietario del Milan.
Ma cosa succederà ora che è avvenuto questo passaggio societario? Con il calciomercato del Milan che non decolla e diversi potenziali acquirenti alla finestra, al momento il fondo Elliott appare intenzionato ad andare avanti ma la cosa potrebbe non durare a lungo.
Il Milan al fondo Elliott
Il Milan ha un nuovo proprietario. Dopo lo storico passaggio di consegne da Silvio Berlusconi all’emerito sconosciuto Yonghong Li, l’avventura dei cinesi alla guida dei rossoneri è durata poco più di un anno.
Mr Li infatti non ha restituito al fondo Elliott i 32 milioni che gli americani avevano versato per la ricapitalizzazione del club. Scaduti i termini, Paul Singer ha fatto partire la procedura di escussione ottenendo così in pegno il 99,97% delle quote della società.
A conti fatti si può pensare che il fondo di investimenti americano abbia soltanto anticipato quello che era un finale già scritto: a ottobre Yonghong Li avrebbe dovuto comunque ripianare il prestito di 300 milioni concesso lo scorso anno per l’acquisto del club da Berlusconi.
Con la cifra totale salita a circa 380 milioni con gli interessi, senza l’ingresso di un socio i cinesi non avrebbero mai potuto ripagare il debito. Il destino societario del Milan quindi ormai sembrava essere segnato da tempo.
Con l’uscita di scena di Yonghong Li rimangono però tutti gli interrogativi riguardanti la sua operazione. La Uefa nelle motivazioni della sentenza sull’esclusione del Milan dalla Europa League ha evidenziato tutti i dubbi sul progetto dei cinesi e sulla consistenza economica dell’ormai ex presidente.
Dubbi questi che invece non si era posta la Lega di Serie A lo scorso anno, attestando l’onorabilità di Mr Li e dando il via libera all’iscrizione al campionato del Milan: sarebbe curioso sapere un giorno in base a quali parametri.
Quale futuro?
Per il terzo anno consecutivo il Milan si appresta quindi a iniziare la stagione sportiva con una nuova proprietà. Al momento infatti il presente si chiama fondo Elliott, che detiene ora il pacchetto di maggioranza del club rossonero.
Creare stabilità finanziaria con una gestione sana; raggiungere successo a lungo termine e assicurare che il club sia ben capitalizzato; perseguire un modello operativo sostenibile che rispetti le norme del Fair play. Come prima misura Elliott intende apportare 50 milioni di euro di equity al club per stabilizzarne le finanze, e pianifica di apportare, nel tempo, ulteriori capitali per finanziare la crescita di AC Milan.
Questo è quanto si legge nella nota diramata dal fondo americano in merito all’acquisizione della società. Paul Singer quindi andrà avanti nella gestione fino a quando non sarà individuato un compratore idoneo.
In pratica sborsando 332 milioni di euro in totale Elliott si è comprato il Milan e ora, essendo un fondo speculativo, cercherà di rivenderlo per generare così un profitto da tutta l’operazione.
Nel frattempo ha deciso di stanziare ulteriori 50 milioni per la gestione societaria, con il calciomercato che come ha fatto intendere il ds Mirabelli sarà in pratica a costo zero: verranno spesi per gli acquisti i soldi che entreranno dalle cessioni.
Autofinanziamento quindi e addio ai colpi a suon di milioni che hanno caratterizzato il calciomercato estivo dello scorso anno. Quanto al Tas che dovrà esprimersi in merito alla esclusione dall’Europa, il passaggio di proprietà potrebbe essere visto come un buon segnale ma difficilmente verrà ribaltata la sentenza Uefa.
Non resta che capire adesso chi si farà avanti per rilevare il Milan dal fondo Elliott. Rocco Commisso aveva un accordo con Yonghong Li e ha dichiarato di voler proseguire la trattativa anche adesso, mentre la famiglia Ricketts avrebbe anch’essa avviato un discorso con Paul Singer.
Più suggestive inveci le ipotesi russe o saudite, con soltanto il magnate Alisher Usmanov che potrebbe fare un’offerta ma prima dovrà vendere il 30% delle quote dell’Arsenal in suo possesso.
L’asta adesso può cominciare.
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