Forfettari, Pec dell’Agenzia delle Entrate con un invito e un avvertimento

Nadia Pascale

7 Ottobre 2024 - 10:58

I contribuenti forfettari stanno ricevendo una comunicazione Pec con invito ad aderire al concordato preventivo e l’avvertimento che i controlli su chi non aderisce sono severi.

Forfettari, Pec dell’Agenzia delle Entrate con un invito e un avvertimento

I contribuenti forfettari stanno ricevendo nella casella di posta elettronica certificata un’importante comunicazione. La Pec invita ad approfittare dei vantaggi del concordato preventivo per evitare controlli.

Sembrano oscure le prospettive per il concordato preventivo al punto che l’Agenzia elle Entrate sta tentando di dare un aiuto al Governo per far decollare questo importante accordo tra Fisco e contribuente. Già nei giorni scorsi sono stati annunciati controlli sui titolari di partita Iva che decidono di non aderire, ma ora le iniziative diventano più serie al punto che i forfettari stanno ricevendo una Pec con un invito ad aderire e l’avvertimento che in caso contrario ci saranno controlli severi.

Ecco il contenuto della Pec che stanno ricevendo i contribuenti forfettari e cosa fare.

Agenzia delle Entrate via Pec, attenti ai controlli per i forfettari

Il termine di adesione al concordato preventivo è fissato al 31 ottobre 2024, sebbene il Consiglio Nazionale dei Commercialisti e degli esperti contabili abbia chiesto lo slittamento del termine in modo da poter informare adeguatamente i titolari di partita Iva viste le recenti modifiche. L’Agenzia delle Entrate, invece, sembra che punti a una massiccia adesione entro il termine prestabilito e in una Pec invita i forfettari ad aderire approfittando dei vantaggi di questo particolare regime.

Fin da ora ricordiamo che la sanatoria, da molti definita un vero condono 2025 per gli anni di imposta dal 2018 al 2022 comunque non trova applicazione per i forfettari.

Contenuto della Pec per i forfettari: controlli severi per chi non aderisce al concordato

Nella comunicazione l’Agenzia delle Entrate ricorda che per legge è previsto un aumento dei controlli proprio su chi decide di non aderire.

Il concordato preventivo biennale nasce per tenere sotto controllo l’evasione fiscale e prevede che contribuente e Fisco si accordino su una base imponibile da tassare per due anni, per i forfettari in via sperimentale si applica per un solo anno, cioè per il 2024.

La scarsa adesione è dovuta al fatto che chi ha provato a simulare gli effetti del concordato si è accorto che inevitabilmente si pagano più tasse rispetto al passato e d’altronde lo stesso Ministro Giorgetti ha sottolineato che le partite Iva devono accettare l’idea che devono dichiarare di più rispetto al passato per mettersi in regola con il Fisco.

Nella Pec l’Agenzia ricorda che entro il 31 ottobre i forfettari devono decidere se accedere al concordato preventivo, si precisa che vi sono dei vantaggi, ad esempio l’imposta sostitutiva con aliquota di vantaggio sui maggiori redditi rispetto a quanto dichiarato negli anni precedenti.

Procede, mettendo in grassetto, che per chi non aderisce vi saranno controlli più severi in quanto Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza programmano l’impiego di maggiore capacità operativa al fine di intensificare l’attività di controllo sui soggetti che non aderiscono al concordato o che ne decadono.

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