Il primo giudizio sulla Francia è arrivato, con il declassamento di Fitch dell’outlook, ora negativo. Perché c’è massima allerta sui conti pubblici e sulla stabilità politica di Parigi?
Fitch ha rivisto le previsioni per la Francia, peggiorando l’outlook del Paese da “stabile” a “negativo” sulla scia delle ultime decisioni in materia di politica fiscale e di rischi relativi alla stabilità economica e del Governo appena formato.
Il giudizio arriva dopo che nell’aprile dell’anno scorso aveva già declassato il rating Francia da AA ad AA-, una valutazione sull qualità del credito che condivide con il Regno Unito e il Belgio. Nelle prossime settimane il Paese dovrà affrontare ulteriori revisioni del rating da parte di Scope, Moody’s e S&P, che all’inizio di quest’anno hanno già peggiorato il giudizio sulla nazione francese.
Il declassamento dell’outlook da parte di Fitch ha seguito la presentazione della Legge di Bilancio del Governo del primo ministro Barnier, che mira a ridurre il buco nelle finanze pubbliche di 60 miliardi di euro attraverso tagli alla spesa e aumenti delle tasse concentrati sui ricchi e sulle grandi aziende.
In questa grave incertezza economica sulla seconda potenza dell’Ue, la società di rating ha affermato che potrebbe ulteriormente declassare la valutazione della Francia se il Paese non riuscisse a implementare un piano di consolidamento fiscale a medio termine, a causa di fragilità politica e pressioni sociali.
Perché Fitch ha bocciato la Francia? Cosa rischia il Paese
“Lo slittamento fiscale previsto per quest’anno pone la Francia in una posizione di partenza fiscale peggiore e ora prevediamo deficit fiscali più ampi, che porteranno a un forte aumento del debito pubblico verso il 118,5% del Pil entro il 2028”: così Fitch ha commentato il suo peggioramento dell’outlook a negativo, pur mantenendo il rating a AA-.
Quest’anno le finanze pubbliche della Francia si sono notevolmente deteriorate, poiché le entrate fiscali sono state inferiori alle aspettative e la spesa le ha superate, esponendo il debito francese al rischio di un declassamento del rating.
Fitch prevede un deficit del 5,4% del Pil nel 2025 e nel 2026 e ha affermato di non aspettarsi che il governo mantenga l’impegno di riportare il divario entro il limite del 3% stabilito dall’UE entro il 2029.
Non solo. Un’elevata frammentazione politica e un governo di minoranza complicano la capacità della Francia di realizzare politiche di consolidamento fiscale sostenibili secondo Fitch. “Il nostro scenario di base è che la legge di bilancio sarà promulgata prima della fine dell’anno, ma il governo potrebbe dover fare delle concessioni per assicurarsi il sostegno dei partiti di opposizione”, ha aggiunto.
Massima allerta sui conti francesi. Parigi sull’orlo di una crisi profonda
L’allerta è ai massimi livelli sulla solvibilità della Francia e questa preoccupazione sottolinea la profondità delle sfide fiscali del Paese.
La situazione è peggiorata rapidamente nel 2024, dopo che le deboli entrate fiscali hanno lasciato un buco nel bilancio e il presidente Emmanuel Macron ha portato la nazione a mesi di incertezza e inerziaa politica con la decisione improvvisa di sciogliere il Parlamento (dopo il trionfo della destra di Marine Le Pen alle elezioni europee).
L’episodio ha spinto gli investitori a vendere obbligazioni francesi, facendo aumentare il premio che il Paese paga alla Germania sul debito decennale a quasi 80 punti base, da meno di 50 all’inizio dell’anno.
Nel tentativo di rassicurare mercati e popolazione, il ministro delle Finanze francese Antoine Armand, commentando la decisione di Fitch ha sottolineato che “il progetto di bilancio per il 2025 che abbiamo appena presentato riflette la determinazione del governo a riallineare la traiettoria delle finanze pubbliche e a controllare il debito”.
Il Parlamento diviso in Francia è però un altro rischio per le finanze. Senza una maggioranza a sostegno del bilancio, Barnier dovrà probabilmente usare un articolo della Costituzione per aggirare un voto all’Assemblea nazionale, una mossa che aumenta la probabilità di mozioni di sfiducia. E di caos politico e finanziario.
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