La frode da 61 milioni di euro alla Caritas scuote il Lussemburgo, incrementando la diffidenza e i disagi, con il licenziamento di 100 dipendenti.
Quello della beneficenza è un contesto davvero complesso. Le fondazioni svolgono operazioni di solidarietà e umanità eccezionali e indispensabili, ma hanno enormi responsabilità, soprattutto perché nonostante il tema delicato devono comunque fare i conti con azioni deprecabili. Oltre al dovere di sorvegliare sugli illeciti, chi gestisce delle organizzazioni di beneficenza deve anche curare in modo minuzioso la propria immagine, garantire equità e trasparenza per perseguire il proprio obiettivo.
È molto facile perdere credibilità quando si ha a che fare con temi così delicati e ingenti quantità di denaro, un rischio che deve essere evitato a tutti i costi, anche attraverso una corretta informazione e un’obiettiva analisi dei fatti da parte del pubblico e dei donatori. Cerchiamo quindi di capire cos’è successo nella frode che ha coinvolto la Caritas in Lussemburgo, dove sono stati rubati 61 milioni di euro e di conseguenza licenziati 100 dipendenti, visto l’ingente diminuzione dei fondi.
La premessa è dovuta dal fatto che i funzionari governativi lussemburghesi hanno manifestato - comprensibilmente - enorme disappunto per il fatto, prospettando finanche un taglio dei fondi elargiti alla fondazione. È fondamentale che arrivino al più presto le opportune spiegazioni sulla vicenda, per eliminare ogni dubbio sulle responsabilità del fatto e soprattutto rassicurare sull’incremento dei controlli.
Frode Caritas, rubati 61 milioni di euro
Nessun errore di conto o imprevisto può giustificare la mancanza di una somma di denaro tanto grande. C’è stata un’appropriazione indebita del denaro destinato alla beneficenza dal valore di ben 61 milioni di euro, che almeno fino al compimento dell’iter legale non andranno alle persone bisognose cui spettavano.
Chiaramente si tratta di un fatto estremamente grave, tanto dal punto di vista penale quanto da quello morale e sociale. Reati di questo tipo non dovrebbero mai scontrarsi con fini nobili come quello della beneficenza, eppure non è nemmeno la prima volta che si sentono notizie di simile tenore. Come anticipato, in questo caso lo scandalo coinvolge nientemeno che la Caritas Internationalis, nello specifico la Caritas Luxembourg, la maggiore organizzazione di beneficenza lussemburghese.
Verso la fine del mese di luglio, proprio a un passo dalla visita del Papa nel piccolo Paese, l’organizzazione stessa ha parlato pubblicamente dell’avvenimento, comunicando di aver sporto denuncia contro l’appropriazione indebita dei fondi e il profondo rammarico per l’accaduto.
Licenziati 100 dipendenti
Secondo quanto riportato dai media lussemburghesi, a causa della frode hanno perso il posto di lavoro 30 dipendenti locali e 70 dipendenti in Laos e Sudan del Sud, per un totale di 100 dipendenti della Caritas licenziati. Alcune indiscrezioni hanno lasciato intendere che potrebbe trattarsi di persone coinvolte in qualche modo nel reato, ma la fondazione ha dichiarato che i licenziamenti sono motivati dall’improvvisa mancanza di fondi, tanto che è stato istituito un comitato di crisi.
Bisogna quindi attendere il compimento delle indagini della procura, che al momento indaga su frode, riciclaggio di denaro, appropriazione indebita e abuso d’ufficio. Non si conoscono i profili indagati, come corretto che sia per motivi di riservatezza, ma pare comunque che l’organizzazione abbia agito con veemenza per sanzionare l’accaduto.
I media locali, inoltre, hanno riportato delle dichiarazioni del pubblico ministero riguardanti la confessione e l’arresto di un uomo, in seguito rilasciato. Non c’è dunque al momento nulla di certo, anche se il direttore della Caritas Luxembourg ha lasciato intendere di avere un’idea precisa sull’identità dell’autore.
Beneficenza a rischio in Lussemburgo?
Lo scandalo della Caritas ha scatenato aspre polemiche sulle organizzazioni di beneficenza e sui contributi statali loro offerti, tanto che il governo del Lussemburgo ha momentaneamente interrotto ogni tipo di contributo pubblico alla fondazione.
Non pare che ci siano soluzioni rapide in tal senso, visto che una nuova fondazione di beneficenza indipendente dalla Caritas lussemburghese le subentrerà nella gestione di vari progetti, tra cui le strutture di accoglienza per i senzatetto, a partire dal 1° ottobre.
Il governo potrebbe concedere nuovamente fiducia alla fondazione, disponibile ad affiancarsi a una società di revisione contabile per comprendere in modo più approfondito la vicenda, ma non prima di ottenere risposte.
Pare che più di metà della somma sottratta corrispondesse a prestiti contratti indebitamente a nome della fondazione, mentre la restante parte era sul conto della Caritas, proveniente da finanziamenti statali e donazioni e finalizzata ovviamente a motivi legittimi. La fondazione ha istituito anche da un comitato di crisi, mentre il 26 settembre è atteso l’incontro del Papa con gli esponenti del governo e la comunità cattolica.
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