Funerali di Stato in Italia, chi ne ha diritto e cosa prevede il cerimoniale

Ilena D’Errico

12 Giugno 2023 - 21:41

Lutto nazionale e funerali di Stato, ecco come funzionano in Italia, chi ne ha diritto e cosa prevede il cerimoniale in questi casi.

Funerali di Stato in Italia, chi ne ha diritto e cosa prevede il cerimoniale

Dopo la comunicazione della morte di Silvio Berlusconi è stato proclamato il lutto nazionale ed è stato annunciato ai cittadini che i funerali di Stato si svolgeranno il 14 giugno nel Duomo di Milano. Ma come funzionano i funerali di Stato? Ecco chi ne ha diritto e cosa prevede il cerimoniale.

Cosa sono i funerali di Stato

I funerali di Stato, più precisamente “esequie di Stato” fanno parte del cerimoniale della Repubblica italiana. Il protocollo si è affermato nel dopoguerra, per affermare i nuovi valori dello Stato democratico e sostituendo definitivamente il cerimoniale del Regno d’Italia, derivato dalla Corte sabauda. Negli anni, le leggi che hanno contribuito alla formazione del nuovo protocollo hanno quindi integrato i nuovi valori sociali.

I funerali di Stato, in particolare, sono definiti dalla legge n. 36 del 7 febbraio 1987 che ne disciplina il funzionamento. La dicitura “di Stato” è duplice, perché fa riferimento al pagamento delle spese, che è per l’appunto a carico dello Stato, ma anche al significato di questi funerali, riservati a figure particolarmente importanti per la nazione.

Chi ha diritto ai funerali di Stato in Italia

In Italia, i funerali di Stato sono riservati per legge, e in modo automatico, a queste figure:

  • Presidente della Repubblica;
  • Presidente del Senato;
  • Presidente della Camera dei deputati;
  • Presidente del Consiglio dei ministri;
  • Presidente della Corte costituzionale;
  • ministri deceduti durante la carica.

Negli ultimi 30 anni, si sono tenute le esequie di Stato per tre presidenti del Consiglio: Giovanni Spadolini, Amintore Fanfani e Giovanni Leone. Mercoledì 14 giugno, invece, si svolgeranno i funerali di Stato di Silvio Berlusconi, che rientra appieno nella casistica con i suoi 3.339 giorni di presidenza del Consiglio, un record nella storia d’Italia.

I funerali di Stato possono comunque essere estesi, ma solo con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri – previa approvazione di quest’ultimo - a personalità che hanno reso notevoli servizi alla nazione, o che l’abbiano illustrata (per esempio nel campo delle scienze o delle arti), ma anche a vittime di terrorismo e criminalità organizzata e cittadini deceduti nell’adempimento del dovere.

Il cerimoniale dei funerali di Stato

Il cerimoniale dei funerali di Stato prevede la presenza dei rappresentanti del governo e delle forze dell’ordine, mentre il feretro viene trasportato da sei carabinieri (o eventualmente altrettanti membri dell’altro corpo militare a cui apparteneva il defunto). Invece, quando i funerali sono del Presidente della Repubblica il feretro è trasportato da sei corazzieri, mentre per le calamità naturali intervengono sei membri della Protezione civile.

In ogni caso, il defunto riceve gli onori militari sia all’ingresso che all’uscita del luogo delle esequie, scelto su indicazione della famiglia e consultazione dell’Ufficio del cerimoniale, oltre a un’orazione di commemorazione.

Tra le formalità, vi è l’apposizione delle bandiere a mezz’asta in tutti gli edifici pubblici, quelli delle Rappresentanze diplomatiche e consolari straniere in Italia. Questo passaggio si unisce alla celebrazione del lutto, che può essere proclamato a livello nazionale o locale. Le bandiere all’interno, invece, riportano strisce di velo nero a cravatta.

Quando le esequie sono dedicate a un titolare di un organo pubblico, poi, è possibile allestire anche le camere ardenti nella stessa sede istituzionale. La famiglia Berlusconi, ad esempio, ha annunciato che la camera ardente si svolgerà in maniera privata.

Esequie di Stato e lutto nazionale

Insieme alle esequie di Stato, la Presidenza del Consiglio dei ministri può proclamare il lutto nazionale, di uno o più giorni. Non si tratta di una riverenza automatica, bensì di un’ulteriore formalità stabilita in base al sentire pubblico e alla specifica situazione. Ad oggi, soltanto per Silvio Berlusconi è stato proclamato il lutto nazionale per la morte di un presidente del Consiglio, insieme ai presidenti della Repubblica Leone e Ciampi.

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