Gas, i tagli alle forniture russe non fanno paura: perché l’Italia è “fuori pericolo” e in inverno non ci saranno limitazioni

Stefano Rizzuti

24/06/2022

Il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, assicura che l’Italia è quasi fuori pericolo e che i tagli alle forniture del gas russo non creeranno problemi all’Italia in inverno.

Gas, i tagli alle forniture russe non fanno paura: perché l’Italia è “fuori pericolo” e in inverno non ci saranno limitazioni

L’Italia è quasi fuori pericolo per le scorte di gas in vista dell’inverno. Ne è convinto il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, secondo il quale non ci dovrebbero essere problemi per gli stoccaggi di gas nonostante il taglio delle forniture russe all’Italia.

In un’intervista a La Stampa, Cingolani spiega che l’Italia è “quasi fuori pericolo”: al momento gli stoccaggi italiani sono al 55% e nel weekend si dovrebbero aggiungere altri 100 milioni di metri cubi di gas. Per avere una certa sicurezza in vista dell’inverno, l’Italia deve raggiungere il 90% degli stoccaggi.

Mentre Cingolani assicura che sta arrivando gas a sufficienza per avere le scorte per l’inverno, intanto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, continua a muoversi a livello europeo per fissare un tetto al prezzo del gas: l’obiettivo di Palazzo Chigi è di fissare un vertice straordinario a luglio per introdurre il price cap comunitario.

Gli stoccaggi e le nuove forniture per sostituire il gas russo

Cingolani spiega che il governo sta cercando di aiutare le società che comprano gas con un accordo che si basa su un sistema di prestiti e crediti che verranno restituiti perché dopo quel gas verrà venduto. Poi la situazione dovrebbe migliorare, secondo il ministro, dal 2023, quando arriveranno 18 miliardi di metri cubi da nuove forniture, contro i 5-6 di quest’anno.

Il ministro rivendica che l’Italia sia il paese europeo che più è riuscito a garantirsi forniture diverse da quelle russe, ma resta comunque il pericolo di una chiusura improvvisa dei rubinetti da Mosca che causerebbe non pochi problemi. Ora bisogna accelerare con gli stoccaggi: se si raggiungerà la quota del 90% allora si potrà superare il periodo nero, quello invernale.

Le nuove rinnovabili in Italia

Il governo rivendica, attraverso Cingolani, anche i risultati ottenuti sulle nuove rinnovabili: oggi siamo a 5,3 gigawatt nei primi sei mesi del 2022, mentre altri 4 arriveranno nel giro dei prossimi due anni. Come spiega il ministro nel 2021 si arrivava a 1,3 gigawatt e nel 2020 ci si fermava a 1.

Il tetto al prezzo del gas in Ue

L’Italia gioca intanto la sua battaglia a livello europeo sull’introduzione del tetto al prezzo del gas. Il presidente Draghi chiederà, al Consiglio europeo, di convocare un vertice straordinario sull’energia a luglio per discutere la proposta della Commissione Ue sul price cap al gas.

Draghi punta sul fronte mediterraneo che sta formando con Spagna e Grecia. Ma anche la Francia di Emmanuel Macron potrebbe sostenere la proposta di Draghi sul price cap. Per il momento nelle conclusioni del vertice Ue del 24 giugno dovrebbe essere inserito l’invito alla Commissione a proseguire su questa strada sul tema, anche se non si parla esplicitamente di introdurre il tetto al prezzo del gas. Decisione che potrebbe arrivare con un vertice straordinario nelle prossime settimane.

Per il momento, però, la discussione sul tetto al prezzo del gas sembra rinviata: l’Ue dovrebbe prima commissionare uno studio per vedere i possibili effetti di questa decisione e solo dopo - non prima di ottobre - potrebbe arrivare a un’azione coordinata.

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