Gas, l’Italia ha rinunciato a quello russo e ridotto i consumi: scorte sufficienti per l’inverno?

Stefano Rizzuti

2 Novembre 2022 - 17:52

L’Italia ha quasi azzerato l’approvvigionamento di gas dalla Russia e ha nettamente ridotto i consumi nel mese di ottobre: basterà per superare l’inverno di quest’anno e dell’anno prossimo?

Gas, l’Italia ha rinunciato a quello russo e ridotto i consumi: scorte sufficienti per l’inverno?

Crollano i consumi del gas in Italia e il nostro Paese ha quasi del tutto rinunciato agli approvvigionamenti dalla Russia. Il mese di ottobre fa segnare importanti novità dal punto di vista energetico, con i consumi di gas molto al di sotto della media degli anni precedenti e con i flussi da Mosca che continuano a ridursi fino quasi ad azzerarsi.

Il prezzo del gas è tornato a salire e ora si aggira attorno ai 122 euro al megawattora, ben al di sopra del livello - sotto quota 100 - toccato negli scorsi giorni. Ma parliamo ancora di costi ridotti di oltre la metà rispetto alle settimane precedenti e che fanno stare più tranquilli i Paesi Ue.

Anche perché il prezzo del gas non particolarmente elevato si affianca a un vero e proprio crollo dei consumi in Italia a ottobre: grazie al clima, particolarmente mite e con temperature medie più alte di tre gradi, la riduzione della domanda di gas è stata del 23,3% rispetto allo stesso periodo del 2021. Buone notizie, quindi, anche per gli stoccaggi che continuano a essere riempiti in vista dell’inverno. Ma cosa succederà nei prossimi mesi? Queste buone notizie sono sufficienti per passare un inverno tranquillo?

Il crollo dei consumi di gas in Italia

Il clima mite ha portato a un crollo dei consumi di gas in Italia a ottobre. A influire non solo le temperature medie più basse ma anche un generalizzato calo della domanda delle imprese. Le iniezioni di gas, secondo le elaborazioni di Staffetta Quotidiana e Rie sui dati Snam, sono ai massimi storici nonostante il quasi totale azzeramento dei flussi dalla Russia.

A ottobre la domanda di gas è scesa del 23,3% rispetto all’ottobre del 2021, ovvero 4.339 milioni di metri cubi. Il 15,1% in meno rispetto alla media del decennio 2012-2021. Il calo maggiore si registra nel comparto civile (-43,5%) soprattutto grazie alle temperature più alte di tre gradi rispetto a ottobre del 2021 a livello nazionale. Importante risparmio anche per l’industria (-23,6%) che conferma un trend già visto a settembre. Decisa la flessione anche per la domanda elettrica, circa il 6,5% in meno.

A livello cumulato, invece, i dati sui prelievi dei primi dieci mesi del 2022 fanno registrare un calo del 5,3% e di oltre 3,1 miliardi di metri cubi rispetto allo stesso periodo del 2021. Anche in questo caso la discesa riguarda sia il comparto civile che l’industria.

Gas, azzerati i flussi dalla Russia

Altro capitolo sottolineato dall’analisi è quello relativo alle fonti di approvvigionamento. Si registra un quasi totale azzeramento a ottobre per i flussi a Tarvisio: -98,6% con soli 29,1 milioni di metri cubi ricevuti. Si tratta dell’hub da cui arriva gran parte del gas russo. Dall’altra parte, invece, l’Algeria diventa il primo fornitore dell’Italia con 2 miliardi di metri cubi. La terza fonte è il Gnl, con 1,28 miliardi di metri cubi totali. Ancora, abbiamo 0,92 miliardi dall’Azerbaigian e 447 milioni dal Nord Europa. E anche la Libia supera la Russia con 284 milioni di metri cubi, anche se in calo rispetto alla media decennale.

Per quanto riguarda i primi dieci mesi del 2022 le importazioni sono in calo dell’1%, con una diminuzione sensibile dalla Russia (-55,5%) compensata dall’aumento dei flussi dall’Algeria (+11,7%), del Gnl (+33,6%), dall’Azerbaigian (+52,5%) e anche dal Nord Europa (+376%, corrispondente però solamente a 6 miliardi di metri cubi).

Gli stoccaggi di gas in Italia

Il calo della domanda ha sicuramente agevolato l’Italia nel riempimento degli stoccaggi: è stato raggiunto il 94,5%. Intanto le immissioni di gas nei depositi continuano con un incremento giornaliero dello 0,04%. In Europa le scorte sono invece del 94,76%, con un incremento medio giornaliero dello 0,15%. Solo in Belgio e Danimarca gli stoccaggi sono in calo: si tratta degli unici due Paesi che stanno attingendo alle riserve.

Gas, le previsioni per questo e il prossimo inverno

In vista dell’inverno che sta arrivando, quello tra il 2022 e il 2023, le previsioni continuano a essere ottimistiche. Secondo Stefano Venier, amministratore delegato di Snam, possiamo “guardare con un po’ più di serenità all’inverno”. Allo stesso tempo, parlando a SkyTg24, Venier sottolinea che il problema potrebbe invece presentarsi per il prossimo inverno, quello tra il 2023 e il 2024, una stagione che “si presenta un po’ più complessa” di quella in arrivo. Per il nuovo anno sarà fondamentale, a suo giudizio, il rigassificatore di Piombino.

Il prezzo del gas a ottobre

Il calo della domanda ha fatto scendere il prezzo del gas e a ottobre il costo “sarà più basso degli spike di prezzo che abbiamo avuto nel corso dei mesi di luglio e agosto con record assoluti, 300 euro per megawattora (MWh)”, spiega Stefano Besseghini, presidente di Arera, intervenendo a Radio Anch’io su Radio 1.

Besseghini precisa che “il prezzo con cui confrontarci è però quello del trimestre precedente che era più o meno allineato ai valori che vediamo in questo momento. Vedremo un allineamento dei valori del prezzo di gas per il cliente di tutela rispetto a quanto pagato nel periodo precedente, luglio-agosto-settembre”. Le bollette di ottobre, quindi, non dovrebbero variare più di tanto.

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